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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
31/01/2018
I Deliri del critico Attilio Pomponio Mazzanti Vien Dal Mare
Dalla Radio al Magazine con furore
Finalmente la grande occasione. Quella del salto di qualità tanto atteso e sperato. Naturalmente sto parlando della grande opportunità di Loudd.it di avvalersi del più grande critico musicale di sempre.
di Andrea Ruscigno

È doveroso, anche se superfluo, presentarmi al pubblico. Mi chiamo Attilio Pomponio Mazzanti Vien dal Mare, la penna più graffiante nel panorama musicale internazionale. Ne è convinto il carrozziere dopo i segni lasciati sulla portiera della Pallas del mio collega e acerrimo nemico Mario Luzzatto Fegiz.

Come avrete capito la mia caratteristica peculiare è la modestia, che però non potrà mai superare la mia fama. Ho scoperto, visto nascere e recensito più artisti musicali io di tutti i critici musicali esistiti negli ultimi cento anni. Mi rendo conto di essere riduttivo nei miei confronti, ma sono fatto così, non mi piace incensarmi, ma lavorare con umiltà e dedizione.

Quell’umiltà e dedizione che mi hanno portato ad essere il direttore responsabile di una rivista diventata “cult” nel mondo della musica. Sto parlando di Roller Stoner, una rivista che parla di pattinaggio a rotelle, motociclisti australiani e naturalmente tanta musica. Ciclostilata a mano e stampata in sedici copie, conta ben quattordici abbonati. Numeri da capogiro, me ne rendo conto, ma anche nelle storie di successo c’è sempre un lato oscuro. Dato che in famiglia siamo in sedici, e io personalmente ho sottoscritto tre abbonamenti, sto ancora cercando i franchi tiratori.

Ma torniamo alla estenuante trattativa tra i direttori responsabili di Loudd.it e il sottoscritto. Loro insistevano a non volermi fare scrivere per paura di sfigurare al mio cospetto. Io ho dovuto seguirli ogni giorno, facendogli trovare sul parabrezza delle loro macchine le mie recensioni. Qualcuno lo chiama stalking, almeno così mi hanno detto i carabinieri.

La cosa importante è cominciare subito a scrivere una recensione per fugare qualsiasi dubbio sulla qualità dei testi proposti.

Oggi vi parlerò di uno dei gruppi inghilterresi più importanti degli anni novanta. Vedo già le vostre facce basite per tanta competenza artistica, ma soprattutto geografica. Mi direte voi: “Pomponio, ma si dice inglesi”. Se è come voi sostenete lo stato dovrebbe chiamarsi Inglesia, ma non mi risulta.

Come avrete intuito sto parlando degli Oasi. Un gruppo nato nei sobborghi di Manchester dal genio assoluto dei tre fratelli Callaghan. Ne è passato di tempo dal ritrovamento di quegli spartiti tutti ingialliti dal bagagliaio dell’Alfasud targata Liverpool. Alcuni storici musicali sostengono che quei fogli altro non fossero che gli spartiti delle canzoni scritte da Ringo Starr, e che gli altri tre Bitto hanno nascosto, come atto di bullismo nei suoi confronti (ma questa è un’altra storia che il vostro Attilio Pomponio vi racconterà nella prossima recensione).

Torniamo invece ai nostri tre fratelli: Noel, Liam e Ispettore. Non avete letto male: inizialmente tutta la famiglia Callaghan era impegnata musicalmente. Poi, il più grande di loro, entrò nella polizia dopo una furiosa litigata con Noel. Ispettore Callaghan lascia il gruppo dandosi al cinema.

Per Noel e Liam si aprono con estrema facilità le porte del successo, oltre alle portiere delle macchine naturalmente. Purtroppo però, l’arroganza e la superbia dei due fratelli, contaminano il rapporto tra i due che litigano ogni volta che salgono sul palco. Come non ricordare nel famoso concerto di Crotone di Johnny Cash, nel quale gli Oasi aprirono la serata (oltre alle portiere delle macchine), la fragorosa testata di Liam a Noel, reo di aver indossato la maglia numero 9 del Catanzaro di Massimo Palanca.

Da quel giorno il rapporto tra i due non si è più ricucito e il gruppo si sciolse di lì a poco. Vedo già le vostre facce tra l’esterrefatto e l’incredulo. Anche questa volta il vecchio Pomponio ha colto nel segno. Questo è solo un assaggio dei racconti, vissuti anche in prima persona, che troverete su Loudd.it, almeno fino a quando i redattori non cambieranno la password per pubblicare gli articoli.

Vi aspetto per la prossima recensione e mi raccomando, abbonatevi a Roller Stoner!

PS: i personaggi di Andrea Ruscigno li ritrovate in carne e voce su Twist & Loudd, il podcast demenziale di Radio Loudd.