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REVIEWSLE RECENSIONI
23/05/2018
Claudio Conti
Garnet Dusk
Da Cagliari a Los Angeles, tra deserto e canyon, alla ricerca di un suono West Coast cristallino e intenso.

Claudio Conti è un artista atipico, e anche la sua storia e la sua provenienza geografica la fanno intuire.

Non c'è però solo l'America nelle corde del singer / songwriter sardo e l'iniziale “Of Nylon” porta subito alla mente le atmosfere di LA ma non quelle più comuni a cui siamo soliti pensare: siamo più vicini alla produzione solista di Morrissey che non a Neil Young o David Crosby.

E il fatto che il cantante di Manchester si fosse trasferito per diversi anni in California pare avere lasciato il segno, sicuramente nei suoi moltissimi fan latini, per cui è un vero e proprio idolo con i suoi dischi solisti più che con gli Smiths, ma queste suggestioni possono anche essere una coincidenza, perché lo stesso Conti ha vissuto un periodo a LA.

“Blazing Lair” conferma questa intuizione, accompagnata da un video suggestivo in cui il cantante sardo si muove come un osservatore delle vite altrui con quella luce che puoi trovare solo a Los Angeles, in cui puoi intuire il calore del deserto, e il riverbero del sole offusca la visuale. Il brano introduce poi altri colori, vicini al sound di Calexico e Beirut, ma anche armonizzazioni vocali 60s ed un assolo di chitarra che pare preso dal repertorio di Mark Knopfler.

“Enter The Door Of The Daughter” mostra il lato più acustico del nostro, con ottime doti di songwriting e interpretative, e anche gli arrangiamenti sono curati con precisione e passione.  Forse la stessa cura l'avrebbe meritata la voce di Claudio: non che suoni male, semplicemente il dettaglio che troviamo nei cori e nelle orchestrazioni lo avrebbe meritato anche la linea vocale principale, per bucare il mix in maniera definitiva, e valorizzare un approccio che può aprire ulteriori porte.

La pronuncia è di livello internazionale, ciò che forse meriterebbe una maggiore attenzione è la metrica del testo ma sono tutti dettagli che possono essere messi a punto e che possono solo migliorare, con una selezione più accurata del repertorio; non che le 14 canzoni dell'album presentino dei riempitivi, ma alcune potevano essere lasciate fuori dalla scaletta, per privilegiare una maggiore fluidità di ascolto, penalizzata dalla presenza di molti brani mid-tempo.