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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
06/09/2018
Love And Money
Strange Kind Of Love
Infausto sia chi ha coniato il termine easy listening, e sciagurati siano quelli che si attaccano ai pregiudizi...

Infausto sia chi ha coniato il termine easy listening, e sciagurati siano quelli che si attaccano ai pregiudizi che può evocare l'espressione (ci mettiamo anche il pop qui dentro, ma sì dai) come scusante per evitare di ascoltare quegli artisti e quei dischi che potrebbero regalar loro anche solo per un breve attimo una piccola emozione. E maledetta sia la preclusione che si ha di fronte a determinati musicisti, in questo caso l'imputato è Jeff Porcaro, che “sì, bravo tecnicamente, ma freddo, brrrr”. Sembra di sentirli: il non saper suonare a volte può essere un pregio. Forse per alcuni ma non per me, fermamente convinto da sempre che anche la forma e l'estetica sonora vadano a braccetto con la creatività: volete un altro nome? Gino Vannelli!

Portiamo ad esempio un disco del 1988, dove Porcaro suona in tutti i brani di una band scozzese e come un metronomo ne scandisce ogni singola canzone rendendola unica. Metti anche un produttore, Gary Katz, che ha curato la regia dell'album in questione; beh magari anche per lui c'è l'accusa di aver prodotto gli album di una band che faceva dello stile e della padronanza tecnica la propria cifra stilistica (sì, sì, sono gli Steely Dan e allora?) ma come Porcaro detta la linea e dà corpo ai desiderata del gruppo.

Una band di ragazzi scozzesi dicevamo; pare strano che nella metà degli anni Ottanta da quelle parti ci sia stato un innamoramento repentino per la musica della ditta Fagen & Becker, come se dopo la pubblicazione di Gaucho avessero sentito il dovere di riannodare il filo di quella musica fatta di precisione e passione, e che nella ribongia (per i non toscani: la ribongia è un miscuglio di cibi avanzati riutilizzati per creare un piatto unico) di stili degli anni Ottanta sembrava irrimediabilmente andata perduta.

Metti appunto i Love And Money di James Grant, cantore di quella piccola stagione che fu fonte di acqua fresca per tutti i vedovi degli Steely Dan (in questo caso preciso siamo dalle parti di The Royal Scam) e metti pure Strange Kind Of Love album che come minimo andrebbe rivalutato per tutte quelle canzoni (ad esempio e per sintetizzare: "Jocelyn Square", la title track, bellissima, e il singolo che ne fu tratto "Hallelujah Man") che il tempo piano piano tenta di cancellare ma che grazie alla cocciutaggine e al martellamento di chi come il sottoscritto di quei suoni si è cibato e si ciba ancora, saranno sempre presenti e attuali e verranno a mettervi il dubbio che forse l'easy listening non esista davvero, ma che sia soltanto alimento per gli sciocchi o per chi vuole liquidare con noncuranza ciò che non è scritto nei libri di storia ufficiali.