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MAKING MOVIESAL CINEMA
Daredevil – Terza Stagione
Drew Goddard
2018  (Netflix)
SERIE TV
all MAKING MOVIES
09/11/2018
Drew Goddard
Daredevil – Terza Stagione
La terza stagione di Daredevil si conferma la migliore produzione per la televisione tratta da un personaggio della Casa Delle Idee
di Simone Nicastro

Siamo tutti peccatori. Nessuno escluso. Anche chi ci tenta ad essere virtuoso, chi combatte per ciò che ritiene giusto, i padri e le madri nei confronti dei figli e i figli nei ricordi selettivi dei propri genitori, chi crede che amare permetta di fare qualsiasi cosa e chi dell’amore non ha mai sperimentato neanche una carezza, coloro che affidano alla giustizia il grande sogno e quelli per cui la giustizia è praticamente un ostacolo al tribunale della realtà. Siamo peccatori di fronte a Dio, per chi ha fede in lui, e di fronte agli uomini, in questa oscurità che tutto sembra avvolgere.

Per chi legge i comics “seriamente” Daredevil ha sempre avuto un posto di rilievo assoluto: forse nessun altro supereroe (o sarebbe meglio dire personaggio fumettistico) ha nella sua evoluzione cicli interi di storie profonde, eccezionali, drammatiche e meravigliose sia a livello letterario che artistiche.

La serie tv alla sua terza stagione ci fa nuovamente sperimentare tutta la magia di Daredevil. Un (super)eroe che non è mai solo un eroe: un bimbo, un adolescente e soprattutto un uomo in continuo cammino e alla ricerca del senso pieno che la realtà a volte sembra lasciare trasparire, ma che nella maggior parte delle occasioni invece nasconde. Un uomo privato della vista che si sente obbligato invece ad osservare ogni cosa (con i suoi sensi amplificati e la sua logica/etica cattolica), a cercare di capire il significato del suo mondo e di tutti quelli che ci vivono dentro. Matt Murdock, non è solo colui si nasconde dietro la maschera di Daredevil, è anche l’altra faccia della medaglia, è l’eroe senza cui il vigilante non potrebbe esistere, è la memoria costante della legge divina e umana, è il sacrificio morale e ineluttabile che obbliga ad agire per non perdere ciò che ha valore. Anche quando il dubbio di cosa è giusto e di cosa non lo è si fa profondo e pesante, il dubbio di cosa dovrebbe essere “sacro” e di come quel sacro a volte sembra solo un ostacolo ad un bene meno ideale ma forse più tangibile.

Poi ci sono i comprimari delle sue storie, così essenziali e sfaccettati da rubare la scena più di una volta: Foggy Nelson, amico e motore continuo di una normalità straordinaria dei cittadini di Hell’s Kitchen, Karen Page, una donna che combatte con demoni mai sopiti e ambisce a sconfiggerli una volta per tutti, la suora Maggie e il sacerdote Lantom, la non/famiglia e il continuo “confessionale” per l’anima di Matt. E ovviamente gli avversari, i cattivi della storia, Wilson Fisk e l’agente Poindexter, ognuno incredibilmente originale, le nemesi perfette per Daredevil e i suoi compari, subdoli ed estremi nel perseguire i propri obiettivi personali, a soddisfare i loro bisogni primari, a distruggere tutti gli ostacoli che si presentano man mano al percorso di egemonia della loro realtà interiore ed esteriore.

13 episodi di trovate sceniche, di racconti urbani e spirituali, di incontri/scontri tra ideali e visioni, di Hell’s Kitchen e di chi ci abita, di combattimenti violenti e scenografici, di scelte errate e redenzioni perseguite. Marvel all’ennesima potenza nel suo taglio “nero” e notturno, dove i costumi sono poco più che apparizioni e il sangue scorre a fiumi. I supereroi e le facoltà eccezionali di alcuni non sono sufficienti ad emergere dalla palta in cui sembra nuotare New York: ci vogliono scelte estreme, abnegazione, intelligenza e condivisione sia nei piani che nelle azioni eroiche.

La terza stagione di Daredevil si conferma la migliore produzione per la televisione tratta da un personaggio della Casa Delle Idee; altre eccellenze abbiamo visto in questi anni ma nessuna ha a mio avviso la potenza, la coerenza e la grandezza visiva/narrativa del Diavolo senza paura. Lunga vita a Daredevil in ogni sua incarnazione.