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REVIEWSLE RECENSIONI
17/04/2019
Bouncing Souls
Crucial Moments EP
Quattro ragazzi del New Jersey che amano ancora follemente quello che fanno dopo 30 anni di carriera. Un EP di 6 pezzi a dimostrarlo, fatto solo per ringraziare con affetto tutte le persone che li hanno sostenuti. Questi sono i Bouncing Souls, e se non li conoscevate già, questo è un buon momento per iniziare. Spoiler: li amerete.

Se c’è un immagine che può sintetizzare Crucial Moments è un sorriso. Di quelli dolci e un po’ nostalgici, di quelli che ti fanno brillare gli occhi, con quel luccichio tipico di quando sai di stare facendo una delle cose che ti fanno più felici al mondo, di quelli che si vedono sul viso di chi ne avrà anche viste tante, ma ha ancora lo stesso fuoco di quando ha iniziato.

È il sorriso che credo abbiano la maggior parte delle persone che si trovano ad ascoltare questo EP, che celebra i primi trent’anni della carriera dei Bouncing Souls. Ma è anche il sorriso che penso abbiano sui volti questi quattro ragazzi mentre suonano, quattro kids che non arrivano neanche a 50 anni, ma che a guardarli e sentirli è come se ne avessero poco più di venti, perché se si vive delle proprie passioni non si invecchia mai.

Formati nel 1989, i Bouncing Souls sono il cantante Greg Attonito, il chitarrista Pete Steinkopf e il bassista Bryan Kienlen, a cui nel 2013 si è aggiunto il batterista George Rebelo, e nel loro EP Crucial Moments riescono a sintetizzare in soli 15 minuti tutta la loro essenza, fatta di melodie nostalgiche, energica potenza punk rock e cori da cantare con il cuore in mano, il chiodo sulle spalle e gli occhi sul palco.

Se con la title track “Crucial Moments” la nostalgia la fa da padrona (ancora di più se ascoltata in abbinata al video, in cui le vecchie videocassette mappano la loro crescita, i loro live e i loro mutamenti), tutto finisce in pogo con la seconda “1989”, dove si inizia ad insinuare un po’ più di hardcore. “Favourite Everything” è il ritratto del sound più tipico dei Bouncing Souls, mentre “Here’s To Us” ha tutte le carte in regola per essere una delle più belle canzoni che la band ha scritto. Con “4th Avenue Sunrise” l’influenza è prepotentemente Bad Religion (e questo non può che farla diventare, quasi automaticamente, una grande canzone), mentre “Home” può essere definita solo come un inno, che cresce con gli ascolti e con il procedere del minutaggio, camminando sempre sul sottile limite tra nostalgia e speranza, che i Bouncing Soul sanno percorrere così bene.

Per celebrare questi 30 anni, però, non è bastato l’EP di Crucial Moments e un tour di concerti, ma la band ha voluto preparare anche un libro, che raccoglie foto, cimeli e storie di amici e di fan, con lo scopo di mappare su carta sia la carriera della band sia l’impatto che il gruppo ha avuto sulle tantissime persone che li hanno seguiti negli anni. Greg Attonito lo dichiara apertamente: “I fan di Bouncing Souls sono i più grandi amici di sempre, sono appassionati e pieni di vita e fanno davvero parte della band, nel senso che stiamo attraversando la vita insieme, nel bello e nel cattivo tempo”. E i fan, dopo 30 anni, non sono più solo i diciottenni di allora, ma sono i ventenni di adesso, i quaranta-cinquantenni di adesso e i loro figli, che vengono portati ai loro spettacoli come se andassero a trovare degli zii molto fighi.

Perché ascoltare Crucial Moments? Perché ogni persona che si immerge nelle loro canzoni può riuscire a rispecchiarvisi e perché qualunque punk ha nel cuore almeno una canzone dei Bouncing Souls, che lo voglia o no. E perché, alla fine, i Bouncing Souls ci insegnano ad essere appassionati, ribelli, creativi, idealisti e concentrati sul qui e ora. Perché il futuro è sconosciuto, del passato si sorride con tenerezza e nel presente si vive, cercando di sfruttare al meglio qualsiasi cosa ci sia e qualsiasi momento si stia vivendo.