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REVIEWSLE RECENSIONI
31/07/2019
The Black Keys
Let's Rock
“Let’s Rock” è, infatti, perfetto per gli ascoltatori casuali, gli stessi che hanno decretato la fama del duo, ma non per questo si può parlare di fini commerciali...

Nove anni ci separano dall’uscita di “Brothers”, album che ha portato al successo i Black Keys assicurando loro un posto privilegiato nei cuori dei rockers di tutto il mondo. Succedeva al sesto disco, quando il duo pulì il proprio suono e lo arricchì con un pizzico di bluesy psichedelia, smorzata dal successivo “El Camino” di grande verve radiofonica. Allo stesso modo, l’ultimo “Let’s Rock” abbatte i toni malinconici del precedente e minimale “Turn Blue” proponendo dodici pezzi facili che, al primo ascolto, potrebbero sembrare deludenti.

Sicuramente, per gli amanti del vintage, vedere le tastiere ridotte all’osso è un duro colpo - forse dovuto alla mano assente del produttore Danger Mouse (Gorillaz, Beck, The Good The Bad and The Queen) - ma, anche nei momenti in cui il ritornello sembra spingere troppo verso il melodico, la chitarra acquista un ruolo più che dignitoso. Questo è il caso di Breaking Down o del singolo Lo/Hi. Nei ritornelli di Go o Tell Me Lies il salvataggio non riesce e si rischia di scadere in una pesante monotonia. Tuttavia, c’è una ripresa con Every Little Thing, Fire Walk With Me e Eagle Birds, vicine alle hit Lonely Boy e Gold On the Ceiling (El Camino, 2011).

“Let’s Rock” è, infatti, perfetto per gli ascoltatori casuali, gli stessi che hanno decretato la fama del duo, ma non per questo si può parlare di fini commerciali: per i Black Keys il successo non è mai stato prioritario ed è questo, per di più, ad averli costretti nella pausa più lunga della loro carriera. Il peso di tour ininterrotti ha visibilmente invecchiato Patrick Carney e Dan Auerbach e cinque anni di silenzio sono stati una boccata d’aria. Carney ha realizzato la colonna della serie Netflix “BoJack Horseman” e si è dedicato soprattutto alla produzione (The Black Lips e Michelle Branch). Nel frattempo, Auerbach ha dato vita al bellissimo progetto The Arcs e registrato il leggero “Waiting on a Song”. Ma i due non hanno mai smesso di suonare insieme e “Let’s rock” ne è la prova”. Da bravi cittadini di Nashville, ci propongono un disco perfettamente radicato nella tradizione americana: dal folk al glam rock di T. Rex, dal rock al blues degli Isley Brothers.

E poi c’è Walk Across the Water, l’eccezione che conferma la regola: il tocco psichedelico che tanto valorizza la loro musica e i loro testi è ancora lì. Con il piglio di chi ha tanta esperienza e maturità musicale il duo rinfresca un semplice blues.  L’assolo finale vive con trasporto e scaccia le mie prime cattive impressioni. Ora li sento come li ho conosciuti dal vivo, possenti e seducenti. Sto ascoltando i Black Keys. Punto. Forse a loro non interessa cercare più di tanto e, dopotutto, va bene così. Va molto bene così.


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