Cerca

Banner 1
logo
Banner 2
REVIEWSLE RECENSIONI
12/10/2017
Marc Almond
Shadows And Reflections
Il mistero quindi si infittisce: chi è davvero Marc Almond ? Un agente mnemonico in incognito dell’Mi9? Un illusionista? Un viaggiatore del tempo ? Forse non lo sapremo mai...

Dal Radiocorriere TV del 25 Gennaio 1967

“Grande scalpore ha suscitato nell’ambiente dello spettacolo la notizia della partecipazione all’edizione 1967 del Festival della Canzone Italiana in quel di Sanremo, che ricordiamo sarà presentato da Mike Bongiorno insieme all’attrice Renata Mauro, della stella di prima grandezza della musica leggera britannica Marc Almond. Da amante del melodramma e del cinema italiano Almond pare che abbia fatto il diavolo a quattro con il suo manager per essere presente alla kermesse canora.

Di Almond è da poco uscito un suo nuovo 33 giri, dal titolo Shadows And Reflections, dove la sua peculiare e bellissima voce è messa al servizio di alcuni tra i massimi autori di musica leggera. Una sfida lanciata a Scott Walker, voce dei Walker Brothers, per prendersi lo scettro di re dei crooner britannici, e potremmo già dire che Almond ci sia riuscito. Come non rimanere estasiati da “Blue on Blue” del maestro Bacharach? Laddove il cantante americano Bobby Vinton ne fece una versione strappalacrime appena cinque anni fa, riscuotendo peraltro grande successo, il cantante britannico punta sul piano emozionale e vince la scommessa. Ma altre gemme il disco ha al suo interno: Almond infatti pesca dal repertorio di alcune delle più nuove realtà della musica anglosassone, come ad esempio nella gotica “Still I’m Sad” del complesso beat degli The Yardbirds, e “From The Underworld” degli Heard, un complesso mod, come scritto nelle note della loro casa discografica. Dalla nuova sensazionale voce della cantante Julie Driscoll arriva”I Know You Love Me Not”, canzone, questa, che potrebbe essere perfetta per rilanciare la carriera di Dusty Springfield.

Della succitata cantante Almond riprende “The Shadow Of Your Smile”, interpretandola con trasporto e devozione.

Come avrete capito, il disco è costellato da canzoni che hanno tutto lo status per diventare dei classici negli anni a venire.

Ritornando al Festival, Almond vi parteciperà in coppia con Ornella Vanoni con la canzone “La Musica è Finita”.

“Sono molto contento della scelta - ha detto il cantante inglese - e sono certo che la canzone avrà successo”, proponendosi di inciderla in lingua madre per il mercato britannico.

Ma la musica finirà un giorno ?

“Non credo - ha detto Almond celando un sorriso - la musica è in costante evoluzione, credo che tra meno di vent’anni avremo degli elaboratori elettronici grandi come una scatola da scarpe che sapranno riprodurre un’intera orchestra”.

 Chissà se l’articolista del Radiocorriere TV, nel numero uscito in edicola il 25 Gennaio 1967, ritrovato casualmente in un mercatino dell’usato, ha mai pensato di trovarsi al centro di un intrigo internazionale. Si, perché pochi giorni dopo l’ultima esibizione di Almond al Festival, datata 28 Gennaio, del cantante inglese si persero le tracce. Shadows And Reflections il disco che doveva consacrare Almond nello stardom internazionale , scomparve dai negozi, si dice per via di una stizzita Dusty Springfield che si legò al dito l’interpretazione di “The Shadows Of Your Smile” da parte del crooner, ritenuta dalla critica migliore della sua (arrivò a minacciare di rivelare particolari scabrosi della vita del cantante). La versione inglese de “La musica è finita” fu realizzata pochi mesi dopo ma a cantarla, con scarso successo, fu Robert Plant, ancora pre-Led Zeppelin.

E anche dell’esibizione a Sanremo restano forse le testimonianze di chi era presente in sala, dal momento che i filmati originali di quel maledetto Festival sono andati perduti.

Il mistero di Almond si infittì ancor di più quando nel 1981 un gruppo tecno pop inglese, i Soft Cell, pubblicarono Non Stop Erotic Cabaret con alla voce un cantante omonimo del crooner degli anni Sessanta. “Non ho niente a che vedere con quello - disse - il mio è un nome d’arte, forse ascoltato nei ricordi di mio zio appassionato di cucina italiana”. Ma la voce e la sua timbrica erano tremendamente simili a quella dell’Almond dei Sixties.

Poi lo scorso 22 Settembre il colpo di scena: Shadows And Reflections l’album dato perduto per sempre, è stato ristampato per la prima volta dopo cinquant’anni.

Il mistero quindi si infittisce: chi è davvero Marc Almond ? Un agente mnemonico in incognito dell’Mi9? Un illusionista? Un viaggiatore del tempo ? Forse non lo sapremo mai...