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REVIEWSLE RECENSIONI
13/12/2017
Alien Stadium
Livin' in Elizabethan Times
Cosa resta da fare prima che la Terra sia spazzata via? Provare a difendersi? Non servirà. E allora? E allora balliamo! Sulle note di “Titanic Dance” magari, un mega party planetario per festeggiare la fine di tutto.

Credo negli alieni. Chissà se esisteranno alieni alienati. Potrebbero essere Martin Duffy e Steve Mason. Eh, ma saranno degli alieni, forse in incognito ? Mmmmmh, alieni no, scraniati forse si.

Sapete chi sono vero ? Duffy non è il papero dei Looney Tunes, (qui di Tunes semmai è l’app di Apple dove lo sto ascoltando) ma è un signor qualcuno che ha suonato nei Felt, nei The Charlatans e adesso è con i Primal Scream; l’altro, Mason è uno dei fondatori della Beta Band. Quindi tra un cazzeggio e l’altro e un nuovo balocchino da testare in sala d’incisione hanno deciso di far comunella e sotto l’acronimo di Alien Stadium (già mi immagino un match Frosinone contro Saturno) hanno pubblicato un EP contenente 4 brani e dato sfogo al loro “just for fun”.

Ehhhh cari miei che già storcete il naso come vecchi brontoloni, l’alieno che è in me riesce a captare i vostri pensieri: “oohhh ma come il just for fun, qui o si è seri o non vali un cazzo, dove sarebbe poi il messaggio in queste canzoni ?”

Il messaggio arriverà sicuro, ma non sarà quello di ET; più probabile che arrivi, come ci narra “The Visitations”, sotto forma di raggio disintegratore stile Mars Attacks: “terrestre non sopporto niente della tua razza, quindi, crepa, anzi, DIE DIE DIE DIE DIE DIE”.

Prima però li capteremo, e loro ci risponderanno da una nave madre sospesa in orbita sulla luna e sarà un messaggio di avviso, “This One’s For The Humans” in forma di ballatona folk-rock: “send your best among us, we will watch you fall”.

A niente servirà cercare rifugio sulla luna, l’amica luna, hanno le loro basi per l’attacco, “The Moon Is Not Your Friend”, ci ricordano e ce lo cantano con un pastiche psichedelico a mezza via tra i 10cc e Todd Rundgren.

Cosa resta da fare prima che la Terra sia spazzata via? Provare a difendersi? Non servirà. E allora? E allora balliamo! Sulle note di “Titanic Dance” magari, un mega party planetario per festeggiare la fine di tutto.

Ci pensate? Non vedrete più il vicino di casa che vi caca il cazzo, non ascolterete più quei cantantucoli posaioli pseudo intellettuali, non vedrete più i vari David Letterman de’ noantri e non leggerete infine gli editoriali di Scalfari.

Però, ora che ci penso, la cosa ha anche i suoi lati negativi: non vedrò la Fiorentina vincere il terzo scudetto (oddio, quello mi sa che accadrà anche se la Terra verrà risparmiata) e non ascolteremo più nessun nuovo disco dei Rolling Stones. Quindi, magari, sarà il caso di approntare le difese e di ascoltare “Live in Elizabethan Times” degli Alien Stadium come monito (tranquilli, non è il monito del Presidente della Repubblica passato e presente) per approntare delle serie difese.

Già, ma a chi lo facciamo fare? A Kim? Al biondo americano?

Oh, mamma, il destino è segnato, si salvi chi può...