Quando nel 1973 esce l’album The Joker, la Steve Miller Band viene catapultata in vetta alle classifiche americane, arrivando alla seconda piazza di Billboard e vendendo centinaia di migliaia di copie. Un successo così eclatante che, ripetere l’exploit, sembrava impresa titanica, ai limiti dell’impossibile. Invece, tre anni più tardi, quando esce Fly Like An Eagle, il successo si ripete, il disco si mangia le classifiche americane e raggiunge risultati entusiasmanti nel vicino Canada, in Giappone e perfino in Europa. Merito, soprattutto, di un singolo schiaccia sassi come Take The Money And Run, una canzone dall’irresistibile appeal radiofonico, che in seguito trascinerà l’album nella classifica stilata da Rolling Stone dei 500 dischi più belli di tutti i tempi.
Steve Miller ha scritto questa canzone, ispirandosi alla storia vera di Bonnie & Clyde, i leggendari amanti e criminali statunitensi, che sono stati oggetto, a partire dal 1934, anno in cui vennero trucidati a Bienville, in Lousiana, di numerosi film e libri, entrando nell’immaginario collettivo come una copia di spietati assassini (circostanza, questa, in parte rintuzzata dai numerosi successivi studi). Miller, ovviamente, cambiò il nome ai protagonisti che, nella canzone, si chiamano Billy Joe e Bobbie Sue, due giovani amanti che iniziano a delinquere per noia, e che, durante una rapina, uccidono un uomo e si danno alla fuga (“È lì che si sono imbattuti in una grande seccatura, Billy Joe ha sparato a un uomo mentre rapinava il suo castello, Bobbie Sue ha preso i soldi ed è scappata“). Sulle tracce dei due si mette un detective, ma come vada a finire la storia nessuno lo sa, perché Miller fornisce vaghi dettagli, facendo solo intendere nel finale che i due sono ancora a piede libero.
In fin dei conti, poco importa, perché a Miller, in realtà, interessano ben poco i protagonisti della canzone e il loro destino. Nelle intenzioni del chitarrista, infatti, ciò che conta davvero è la fuga, il senso di libertà che si prova a scappare o a vagare in macchina senza meta, ascoltando alla radio la canzone perfetta per accompagnare il viaggio. Il suo è un ricordo di bambino, un ricordo talmente dolce che volle immortalare per sempre in una delle sue canzoni più famose. Quando era ragazzino, infatti, i suoi genitori lo portavano con loro in lunghi viaggi in macchina, durante i quali ascoltavano le stazioni radio tutto il tempo e cantavano insieme le loro canzoni preferite.
Quando, negli anni '70, le radio FM furono dotate di audio stereo e fornivano un segnale più pulito, Miller decise di omaggiare i suoi genitori, creando un filotto di canzoni che fossero perfette da ascoltare in macchina grazie alla nuova tecnologia. Quel ricordo divenne reale, e l’amore per la musica e quello per mamma e papà confluirono in brani che divennero patrimonio della musica americana più orecchiabile. Una di queste è Take The Money And Run, che parla di crimini e morti, certo, ma che in realtà è un tributo d’amore di Miller ai giorni più luminosi della sua infanzia: una canzone allegra e divertente, proprio come quelle che, da piccolo, catturarono il suo orecchio di bambino e che cantava a squarciagola insieme ai suoi genitori.