In un 2024 denso di grandi ritorni discografici e concertistici in ambito hard rock ed heavy metal, il terzo album dei pugliesi Perseus potrebbe perdersi oppure essere ampiamente sottovalutato. Invece “Into The Silence” è un perfetto manifesto di come il power metal melodico possa avere un senso compiuto anche oggi.
Il cinema del thailandese Apichatpong Weerasethakul resta un mistero tutto da svelare; è necessario abbandonarvisi, fare professione di fede e discendere in un mondo non alla portata di tutti. Una sorta di viaggio spirituale.
"Bright Future" è la conclamata capacità di Adrianne Lenker di scrivere brani profondi con pochi elementi a disposizione, per una scaletta composta da titoli già suonati in lungo e in largo negli ultimi due anni, sia da Lenker in versione solista, sia dai suoi Big Thief al completo.
Nel gioco delle parti la verità non ha maschere. Non è nel modo la vera ragione che spiega, non è nella forma il mezzo che alla fine ci salva, la verità è oltre tutto questo. Di questo e di molto altro si nutre il dialogo con Paolo Saporiti, in occasione del suo nuovo lavoro "La mia falsa identità", prendetevi del tempo per gustarlo a fondo.
Il Quadro di Troisi, divenuto ora un trio con l’innesto in pianta stabile di Pietro Micioni, torna a noi dopo quattro anni dal precedente lavoro; un album dove l’amore per il synth pop italiano degli anni Ottanta si fonde con una ricerca cantautorale per un disco di assoluto pregio.
Santeria in fiamme per gli Yard Act, che domenica sera hanno confermato il loro hype e la loro crescita musicale mettendo in campo un'ottima prova live.
Che sia o no un disco post-punk, "This Could Be Texas" è un album d’esordio pressoché perfetto con il quale gli English Teacher superano tutte le aspettative.
Il rapper americano Kid Cudi non delude le aspettative e con il nuovo album “Insano” dà vita ad una serie di brani originali e molto fruibili allo stesso tempo, a cui hanno collaborato anche alcuni tra i più importanti artisti dell’attuale scena musicale.
Probabilmente “Surprise” non è un capolavoro, tuttavia è costantemente coinvolgente e offre alcune delle canzoni più creative e innovative del Simon degli ultimi tempi. Un lavoro da riascoltare con calma per goderselo fino in fondo.
Una nuova incursione nei mondi fantastici di Alan Moore declinati ancora una volta a distanza dal media fumetto (anche se non completamente); terza opera in prosa del bardo di Northampton che ne conferma l'acume, la vasta cultura, la confidenza con la lingua scritta e una fantasia intelligente e sfrenata.
Una volta la questione era come sposare un milionario e magari vivere felici, oggi il motto si è trasformato in come girare un horror con quattro soldi, sfondarsi poi di dollari e infine vivere felici. Il regista Oren Peli ci è riuscito.
Quella che è una delle canzoni più amate dai fan, fu scritta da Petty dopo essere scampato all'incendio doloso che gli distrusse casa.
Il soprendente esordio degli inglesi Plantoid, che esplorano territori jazz e progressive con originalità, freschezza e una strabiliante caratura tecnica.
I La Crus tornano inaspettatamente sulle scene con "Proteggimi da ciò che voglio", un disco che parla al nostro presente come pochi e di cui non potevamo non parlare con un disponibilissimo Mauro Ermanno Giovanardi.
"Chorus" risulta il lavoro più nitido degli australiani Mildlife e conferma l’amore della band per la soft fusion e il modo di suonare i synth degli anni 70.
"L’arte per me è questo, fare cose oggi che stanno dentro al domani". Quale dichiarazione migliore per decidere di entrare a capofitto nella lettura dell'intervista a Bobby Joe Long’s Friendship Party? E se non vi basta, nel mese di aprile lo troverete di nuovo in tour.
Torniamo al primo periodo americano di Sir Alfred Hitchcock che molto ha regalato alla Storia del cinema, lo facciamo con Il sospetto, uno dei film più noti del regista britannico anche se a torto spesso considerato un minore; la scena del bicchiere di latte ha fatto scuola.
Quarant’anni di carriera ma per nulla ammuffiti, gli Ozric Tentacles sono freschi ed entusiasti come degli esordienti e coinvolgono al meglio il pubblico accordo al Circolo Magnolia per vederli, godendosi le loro lunghe suite in bilico tra la psichedelia ed il Progressive.
La garage band francese Wylde Tryfles presenta il proprio terzo album “Outta Time” con la loro forma “moderna” di garage-fuzz, dieci brani per ricordarcene, se ce ne fosse ancora il bisogno, che questa forma “primitiva” di rock&roll gode di buona salute anche sul suolo europeo.
Dieci brani scarni e dolenti. Trentacinque minuti incalzanti in cui Pino Nuvola traduce in musica la sensazione di essere in trappola e di non avere scampo. Una corsa contro il tempo alla ricerca della salvezza che potrebbe arrivare inaspettata.
Kristin Hersh porta la sua chitarra acustica all'Arci Bellezza per un tuffo nel mondo dei cantautori americani, non dimenticando di regalare anche i grandi successi scritti con i Throwing Muses.
Un piccolo breviario del lasciar andare, tratteggiato con una grazia dinamitarda e intensa. Uno sguardo puro e necessario (ma scevro di ogni ottimismo imbecille) sullo sfondo di un mondo al collasso, una danza a due letteraria in cui ci si riconosce e ci si incontra. Vasco Brondi, col suo secondo disco a suo nome, ci regala un ritorno notevole, con dieci antidoti contro la rassegnazione.
Lo stile unico di Elton John incontra le vibrazioni soul e la voce di Leon Russell. Un grande album a cavallo tra il Regno Unito e gli States, con la produzione eccellente di T Bone Burnett. Un’altra gemma da riscoprire.
Un thriller palpitante, che mette in rotta di collisione il mondo della programmazione informatica con quello della mafia russa
Il resoconto dei fatti del G8 di Genova e dall'ignobile intervento delle forze dell'ordine (?) italiane all'interno della scuola Diaz proposto da Daniele Vicari riesce ancora a far montare una rabbia cieca e uno sdegno incolmabile. Un film che è un gesto di memoria e un segnale di giustizia nei confronti di chi (e di cosa) non dovremmo mai dimenticare.
Una canzone agrodolce e profondamente autobiografica, attraverso la quale la Williams ricorda il suo peregrinare al seguito del padre per le strade del Sud degli States
Riccardo Spiaggiari, sotto il moniker di Cosmos in Collision, ci regala un album dove l’elettronica soffice, di matrice ambientale, si lega a trame dello shoegaze più etereo. Un bel disco da ascoltare in momenti di intimità, alla ricerca del significato del fluire del tempo personale e sociale.
Il 4 Aprile sono saliti sul palco dell'Arci Bellezza gli A Toys Orchestra, in compagnia degli o:odal e dei The Leaf, con un pubblico numeroso, affezionato e caloroso pronto ad accoglierli. Com'è andata la serata? Venite a scoprirlo.
Il lungometraggio Nosferatu, realizzato nel 1922 da Murnau, sonorizzato da Xabier Iriondo (tra gli altri gruppi, negli Afterhours), Karim Qqru (Zen Circus) e Corrado Nuccini (Giadini di Mirò), ha permesso una magica serata al Circolo Bellezza. Qui il racconto, con più di qualche chicca sul film tutta da scoprire!
"The Great Calm" è il terzo disco dei Whispering Sons, un richiamo a “qualcosa che tutti cercano ma che forse non esiste, è come un sogno”. Con l'ultimo album il feroce Post Punk degli esordi continua a essere stemperato in una Wave cupa e a tratti magniloquente, con un songwriting decisamente migliorato e degli arrangiamenti curatissimi.
Se siete disposti a passare una serata in compagnia di un'action ignorante ma adrenalinico, Tyler Rake potrebbe essere la scelta giusta per voi.
La collaborazione fra due fuoriclasse del britpop con un disco ruvido ed essenziale, che guarda maggiormente agli anni '60 e a sonorità rock, blues e psichedeliche.
Il 2 aprile sul palco della Palestra Visconti dell'Arci Bellezza si è esibito nientemeno che Steve Wynn, storicamente parte della scena del Pasley underground (di cui troviamo la storia all'interno dell'articolo) con i Dream Syndicate, accompagnato per l'occasione da Chris Cacavas (ex Green on Red). Un live acustico e pieno di piccole chicche, tutte da scoprire leggendo il live report!
I Weekend Martyr appartengono al novero di quei gruppi di casa nostra che hanno saputo trovare una ricetta originale per esprimere proposte che all’estero hanno sempre funzionato meglio. Con la loro miscela di Psych, Alternative, Rock e Garage, ottima anche in sede live, confermano come la nostra scena nazionale sia molto più viva e variegata di quel che si direbbe ad uno sguardo superficiale.
Il quinto album di Nadine Shah è quello decisivo, quello della svolta, quello che, toccato il fondo, attesta l’urgenza di raccontare come sia stato possibile sopravvivere.
Il quarto album degli americani Umphrey’s McGee, “Safety in Numbers”, pubblicato nel 2006, possiede un gusto progressive squisitamente europeo e presenta ospiti del calibro di Huey Lewis e Joshua Redman. Si dimostra tuttora un disco solido, in grado di sopportare le intemperie del tempo.
Le Smalltown Tigers sono un gruppo che dall'ultimo paese della Val Marecchia porta alto il culto dei Ramones, arrivando anche ad aprire i concerti dei leggendari The Damned. Il nuovo album, "Crush On You", è stato da poco dato alle stampe, per cui ne approfittiamo di fare una chiacchierata ad alto dosaggio di punk rock d'annata.
L'ultima fatica dello scrittore madrileno è l'ennesimo, appassionante thriller, che conquista per i colpi di scena, la prosa vivace e coloratissima, e la profondità psicologica dei personaggi.
Nella forma del legal thriller, la regista francese Justine Triet ci parla di molto altro oltre al dramma del possibile omicidio/suicidio/incidente al centro del film: amore, relazioni personali e le sue crisi, la gestione privata e la lettura che di questa ne può dare un mondo esterno per forza di cose inconsapevole e ignaro.
Una canzone ambivalente, che omaggia la generazione di sognatori cresciuta con i valori del '68, ma anche una mordente critica a chi ha rinunciato ai propri ideali in nome della stabilità economica o finge di essere felice in un mondo che, in realtè, non gli appartiene
Dopo nove anni di silenzio, JJ Grey torna con disco ispiratissimo, crocevia della morte fra intimismo esistenziale e irresistibile groove.
"The Circus and the Nightwhale" è uno dei lavori di Steve Hackett più ispirato di sempre. Un concept album a metà tra il romanzo di formazione e il racconto di un rito di passaggio, di durata contenuta ma densissimo di spunti e ospiti, dove Hackett fa semplicemente quel che gli viene meglio, con un'ispirazione che va addirittura migliorando con l’età.
Con Byzantium Neil Jordan narra ancora una volta di vampiri, raccontandone un'esistenza che si dipana tra eventi attuali e ricordi lungo il corso dei secoli. Sembra mancare sempre un qualcosa per esplodere, convincere appieno e farsi ricordare ma nel complesso non male.
Il quartetto composto da Allan Crockford, Viv Bonsels, Paul Moss e Mole torna a proporci il loro mix di mersey beat, mod music, con un tocco di psichedelia. Per chi proprio non riesce a farsi uscire dalla testa il suono inglese dei sixties l’ennesima ulteriore occasione di divertimento con un occhio che strizza al freakbeat sound.
Dall'inaspettata collaborazione fra Jack Russell e Tracii Guns nasce un disco che omaggia l'hard rock anni '80 con sorprendente freschezza.
Gli ...a Toys Orchestra ci lasciano nuovamente a bocca aperta per l’elevatissima qualità della scrittura e la facilità disarmante con cui inanellano dodici canzoni una più bella dell’altra, come se fossero ancora una band agli esordi desiderosa di cambiare il mondo. Dopo sei anni di assenza dalle scene con "Midnight Again" realizzano probabilmente il miglior album della loro carriera.
La Gatta Ha Visto Tutto è il primo romanzo uscito dalla penna della texana Dolores Hitchens, che vede Miss Rachel, un'anziana e improvvisata detective, come protagonista. Un giallo inusuale e decisamente all'avanguardia per gli standard dell'epoca (era il 1938).
Film cerebrale per il quale non è facile trarre conclusioni né ca(r)pirne in toto significati e maccanismi: trauma? Guarigione? Controllo? Shane Carruths inscena un film di fantascienza enigmatico e affascinante.
Il primo singolo pubblicato dai Cure suscitò negli anni svariate polemiche da parte di chi non ne coglieva gli intenti letterari ed esistenzialisti, ma vedeva nel titolo un invito all'odio razziale
1994-2024: i primi trent'anni di “Dookie” dei Green Day.
"Proteggimi da ciò che voglio" è il nuovo disco dei La Crus. Un disco "polietico" (politico ed etico), al tempo stesso sia scuro e pessimistra sia luminoso e contemplativo, che ha ritrovato quell’anima sperimentale che dominava gli esordi. Un grandissimo ritorno in cui è meraviglioso immergersi.
Il ritorno dei Cast, dopo uno iato di sette anni, con un disco che tira a lucido l'essenza del brit pop attraverso undici canzoni di scintillante bellezza.
Bell'esordio quello di Pietro Castellitto, che con "I predatori" ha diviso i commenti della platea presentando una commedia dove al centro della narrazione vi è il contrasto tra una famiglia della borghesia benestante romana e una proletaria e fascistella con qualche aggancio criminale. Una struttura fatta di momenti e suggestioni che costruiscono in maniera libera personaggi e comportamenti strampalati e divertenti.
Il ritorno discografico sulla lunga distanza di Alessandro Mahmood apre a nuove strade artistiche per il cantautore milanese, che riesce ad essere intimo, sperimentale e insieme raffinato e squisitamente “classico”. “Nei Letti Degli Altri” riguarda tutti, anche noi.
I Voina potrebbero essere definiti gli eredi di un gruppo come i Ministri, ma sono decisamente anche qualcosa di più, con i loro testi di una lucidità disarmante e canzoni che sono autentici inni transgenerazionali, fatti per urlarli sotto il palco ai concerti, ma anche per essere ascoltati in silenzio, meditando sulla triste condizione che riescono a descrivere. Abbiamo raggiunto la band al completo per una chiacchierata sulla loro ultima fatica, Kintsugi, e questo è il risultato.
Nato dal dolore generato da una grande perdita, Little Rope condensa il meglio del suono Sleater-Kinney, mai così in palla da No Cities To Love.
Dopo quindici anni i Black Crowes tornano con “Happiness Bastards”, il loro album più diretto e rock and roll. Nessuna novità all’orizzonte, ma tanta voglia di divertirsi e divertire. E va benissimo così.
Ascolta i podcast di Radio Loudd e divertiti con le nostre trasmissioni a base di buonumore e tanta buona musica. Bastano due click per entrare nel nostro mondo. Enjoy!!!
LEGGINel gioco delle parti la verità non ha maschere. Non è nel modo la vera ragione che spiega, non è nella forma il mezzo che alla fine ci salva, la verità è oltre tutto questo. Di questo e di molto altro si nutre il dialogo con Paolo Saporiti, in occasione del suo nuovo lavoro "La mia falsa identità", prendetevi del tempo per gustarlo a fondo.
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