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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
10/02/2020
The Modern Lovers
The Modern Lovers
Cominciamo con qualche puntualizzazione: i Modern Lovers NON coincidono con Jonathan Richman & The Modern Lovers.
di Vlad Tepes

Cominciamo con qualche puntualizzazione: i Modern Lovers NON coincidono con Jonathan Richman & The Modern Lovers.

I bostoniani Modern Lovers, di cui ci occupiamo, operarono dal 1970 al 1974; la formazione classica: Jonathan Richman, voce, chitarra; Jerry Harrison, voce, tastiere; Ernie Brooks, voce, basso; David Robinson, voce, batteria. Robinson, in seguito, confluirà nei Cars, Harrison nei Talking Heads. I Modern Lovers non pubblicarono nulla nella loro vita artistica: il primo album, The Modern Lovers, (che racchiudeva tracce risalenti al 1971 e al 1972, nate sotto gli auspici di John Cale) fu pubblicato nel 1976 e rieditato, con otto bonus tracks, nel 2003; il secondo album, The Original Modern Lovers, uscirà, invece, nel 1981, sotto gli auspici del mattacchione Kim Fowley: comprende registrazioni del 1973.

Nel 1976 Jonathan Richman formerà i Jonathan Richman & The Modern Lovers, di cui non ci occupiamo; il primo album dei Jonathan Richman & The Modern Lovers, omonimo, uscirà nel 1976, in contemporanea con Modern Lovers, disco, come detto, dei Modern Lovers: quelli di cui ci occupiamo.

Le registrazioni dei Modern Lovers sono piccoli capolavori. Richman e compagni organizzano un'apparente serie di canzonette che molestano con successo la memoria, ancora fresca, dei Velvet Underground: “Roadrunner”, ad esempio, dietro una facciata svagata, cela acidezze tastieristiche da “Sister Ray”; l'interpretazione ennui e strascicata di “I'm Straight” sarebbe piaciuta a Lou Reed; lo strumming notturno e sognante che si respira qua e là sottende una sottile psichedelia decadente, prossima al verbo dei vellutati.

Qualcuno, più immaginoso, vedrà in tali brani un'anticipazione della new wave; qualcun altro, ancor più immaginoso ci sente persino un po' di Talking Heads prima maniera.

Importa poco. Più importante è ascoltare; e diffondere. E sapere che, mentre i Velvet si preparavano al culto e Lou Reed accumulava gloria con “Satellite Of Love” e “Walk On The Wild Side”, si aggiravano, non lontano da lì, quattro bostoniani di livello ben superiore al semplice apostolato.


TAGS: loudd | ModernLovers