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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Invalid Litter Dept.
At The Drive In
2000  (Grand Royal)
ALTERNATIVE
all TRACKS
16/03/2020
At The Drive In
Invalid Litter Dept.
Invalid Litter Dept. non è solo una magnifica canzone, ma è soprattutto un attacco frontale e senza compromessi all'indifferenza e all'inefficienza delle forze dell'ordine, messicane e statunitensi, innanzi a questa sconvolgente, e purtroppo irrisolta, ecatombe

Ciudad Juarez è una metropoli di quasi un milione e mezzo di abitanti situata al confine fra Messico e Stati Uniti ed è tristemente nota per essere considerata la città più pericolosa del mondo, così pericolosa che al confronto Caracas sembra una succursale di Disneyworld.

Questa è terra di narcotraffico, i cartelli (quello di Juarez e quello di Sinaloa) si fanno una guerra spietata, gli omicidi sono all'ordine del giorno come le tortillas sulle tavole dei messicani: solo nel 2009 sono stati duemilacinquecento. 

Il contesto sociale è da brividi: l'attesa di vita è quella di una sardina in una vasca di piranha, l'alfabetizzazione è inconsistente, i giovani hanno come unica prospettiva quella di entrare a far parte delle locali gang e di arricchirsi spacciando, le uniche speranze di impiego provengono dalle maquiladoras, fabbriche che producono beni di consumo per gli Stati Uniti, in cui i lavoratori sono sfruttati senza un minimo di diritto sindacale e a salari da fame.

A Ciudad Juarez, chi se la passa veramente male, però, sono soprattutto le donne. Perché una donna a Juarez o diventa prostituta, o viene assoldata come killer dal narcotraffico, o muore. Dal 1994 ad oggi infatti, più di 500 ragazze sono state sequestrate, violentate, torturate e uccise, e altrettante sono scomparse e si presume che abbiamo fatto la stessa fine.

La maggior parte di loro avevano tra i 13 e i 27 anni, erano per lo più operaie, povere, con un fisico minuto e capelli neri lunghi. Quelle che hanno ritrovato, giacevano tutte nel deserto, i corpi seviziati e terribilmente mutilati. Corpi spesso rimasti senza nome, perchè appartenuti a ragazzine senza un’identità sociale, senza una famiglia, senza una stabilità economica o affettiva. Una strage, quella di Juarez, che non conosce colpevoli ma solo vittime.

D'altra parte, la polizia messicana se ne infischia o quasi, visto che a essere uccise solo povere donne e che la priorità è la lotta (si fa per dire) al narcotraffico. E anche l'FBI, interessata alla vicenda dal momento che è proprio dalla vicina El Paso che potrebbero partire le spedizioni omicide verso Juarez, fa poco o nulla. Chi si batte per scoprire la verità sono solo gli avvocati di Justicia Para Nuestras Hijas, associazione fondata dai genitori di ragazze assassinate o scomparse, che quotidianamente indagano sui singoli delitti, denunciano le autorità locali per lo scarso impegno e attenzione messi nella risoluzione dei casi.

Soprattutto, cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale. L'associazione ha formulato alcune ipotesi su quali possano essere i moventi e gli autori di questa efferata strage. All'inizio, si era pensato a un serial killer, ipotesi ritenuta plausibile per i tratti comuni delle vittime e per il fatto che El Paso (la città statunitense dirimpettaia di Juarez è uno dei luoghi di confino in cui le autorità americane mandano chi si è macchiato di crimini di natura sessuale).

Ma quando il numero delle vittime è cresciuto esponenzialmente, l'ipotesi dell'omicida seriale è apparsa improbabile. Più facile semmai che agli atti di un solo maniaco ne siano seguiti tanti altri, frutto di una perversa emulazione, quasi che lo stupro e l'omicidio fossero diventati oggetto di una seducente moda. Un'altra ipotesi che viene presa in considerazione è invece quella degli snuff movies, filmini porno in cui la vittima viene ripresa dalla telecamera mentre subisce violenze sessuale e torture d'ogni genere.

Qualunque siano le cause di questi atroci crimini, il femminicidio non cessa, le autorità brancolano nel buio e l'opinione pubblica presta a questi avvenimenti solo sporadica attenzione. In tal senso, anche il rock ha fatto la sua parte grazie a una canzone dal titolo Invalid Litter Dept., composta del gruppo ispanico-americano degli At The Drive In, e inserita in Relationship Of Command (2000), ultimo album della band prima che si scindesse nelle due costole dei Mars Volta e degli Sparta.

L'album, che può definirsi senza ombra di dubbio uno dei manifesti programmatici del post hard-core (e probabilmente uno dei migliori dischi di inizio millennio), contiene numerose gemme (da ricordare le due molotov che portano il nome di Arcansenal e di Cosmonaut, e il duetto con Iggy Pop in Rolodex Propaganda), tra le quali spunta proprio la ruvida malinconia di Invalid Litter Dept. Che non è solo una magnifica canzone, ma è soprattutto un attacco frontale e senza compromessi all'indifferenza e all'inefficienza delle forze dell'ordine, messicane e statunitensi, innanzi a questa sconvolgente, e purtroppo irrisolta, ecatombe. Nel video, passano sei minuti di immagini, che sono cruda denuncia e rabbioso ricordo. In memoria delle ragazzine di Juarez.

Per chi volesse appronfondire i fatti di Ciudad Juarez, consiglio la visione di Bordertown, film del 2006, girato da Gregory Nava e interpretato dal Jennifer Lopez e Antonio Banderas, e il libro Ossa Nel Deserto di Sergio Gonzales Rodriguez, 2006, Ed. Adelphi.