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REVIEWSLE RECENSIONI
15/01/2019
Last Eon
Before I Close My Eyes
Dalla provincia di Frosinone una bellissima scoperta, i Last Eon col loro primo album “Before I Close My Eyes”, tra scenari post-punk ed alternative-rock.
di Andrea Di Blasi

Bella scoperta i Last Eon, band proveniente da Cassino, provincia di Frosinone, nata dalle ceneri dei Shy Eon, di cui già membro era il cantante, chitarrista e compositore Sergio Todisco, il quale, nonostante lo scioglimento di questi ultimi, ha continuato a scrivere e ad accumulare il materiale che costituisce questo “Before I Close My Eyes”.

L’album è composto da cinque lunghi ed articolati brani, frutto di influenze che spaziano dal post-punk all’alternative, dai Sigur Rós ai Radiohead, dai Goodspeed You! Black Emperor agli Smashing Pumkins, per intenderci, ma si ha sempre la sensazione che tutto ciò che si ascolta sia stato rielaborato dalla band in maniera sufficientemente personale.

In generale le atmosfere dei brani non sono affatto leggere ed il sound è spesso duro, ma gli stati d’animo si alternano con una certa regolarità, così a parti più aggressive ne seguono spesso altre caratterizzate da disarmante delicatezza (un esempio su tutti “Deadgods”), e questa alternanza di atmosfere, su cui si muovono con assoluta sicurezza e padronanza i Last Eon, è peculiare di tutti e cinque i brani dell’album.

C’è ricerca ed attenzione nella composizione ed è un piacere scoprire che, in questo tempo di musica ‘plastificata’ finalizzata al facile consumo, possano scoprirsi ancora, nei luoghi più reconditi della nostra penisola, autori e musicisti che dimostrano dedizione autentica alla composizione, agli arrangiamenti e alla ricerca dei suoni.

Nell’insieme il sound dell’album è vario quanto basta, con i suoni di synth, mai uguali da un brano all’altro, a fungere da collante: durante l’ascolto si ha quasi la sensazione di immergersi in una soundtrack, probabilmente anche a causa della quasi totale assenza di spazi tra i brani, con la band che riesce a trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione, la loro, appunto.

Ottima, da sottolineare, trattandosi di un album autoprodotto, anche la qualità delle registrazioni realizzate dallo stesso Todisco, il che rende giustizia ad un lavoro assolutamente ben fatto che poco ha da invidiare a produzioni assai più note, con ben altro budget a disposizione; perfetto anche il mix.

Un mondo davvero tutto da scoprire quello dei Last Eon, non perdete tempo ed andate ad ascoltarli.