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MAKING MOVIESAL CINEMA
After Life
Ricky Gervais
2019  (Netflix)
SERIE TV
all MAKING MOVIES
12/03/2019
Ricky Gervais
After Life
Ricky Gervais, comico che non ha bisogno di presentazioni, è in prestito su Netflix per una breve comedy che solo comedy non è.

C'è quell'umorismo nero e inglese, c'è quell'ironia sottile e cattiva e ci sono tante, tante risate amare.

Succede se tua moglie, la tua compagna di vita perfetta, ti lascia consumata dal cancro. Succede se tu senza di lei non sai stare, provi a farla finita, ma hai un cane a cui badare, e non te la senti di contraddirla, con i suoi consigli, le sue richieste, lasciate in un video.

Così, Tony va avanti, a muso duro, contro tutti, togliendo ogni filtro dalla sua vita. Tutto gli è permesso, remore non se ne fa. E allora insulta colleghi sovrappeso o noiosi, prova droghe e regala soldi a chi di droghe abusa, assume una prostituta, pardon, sex worker, come donna delle pulizie. La sua quotidianità non viene alterata: guarda nostalgico un video della moglie, si alza, ciba il cane, osserva la pila di piatti sporchi, litiga con il postino, saluta il nipote a scuola, va al lavoro. Un lavoro strano, giornalista nella gazzetta di paese che ha più l'aria di quei giornaletti bizzarri che di strani fatti raccontano: bambini che assomigliano a Hitler, macchie a forma di personaggi famosi, strani talenti musicali. Cose così. Pane per i denti ironici e ormai  disincantati di Tony.

Ma dentro la sua nuvola nera, in quella cattiveria che trasborda, si nasconde ancora il cuore di un romantico, di un uomo che preparava per ore scherzi alla moglie, che alla moglie regalava un cane.

C'è ancora quel Tony da qualche parte, sotto tutto quel dolore. E saranno le persone che non ti aspetti a tirarlo fuori: un cognato paziente, una vedova che conversa ancora amabilmente con il marito, un'infermiera piena di vita nonostante la morte che la circonda in ospizio.

Con quello strano ritmo e quello strano umorismo tipicamente inglese, tipicamente da Gervais, ci vuole un po' per prendere confidenza con After Life. Aiutano di certo le canzoni (da Elton John a Lou Reed) che chiudono ogni episodio, la quotidianità in sé che si fa attendere, quasi a riflettere la nostra quotidianità.

Così, al giro di boa di queste 6 puntate, si finisce per voler bene a tutti i folli personaggi che affollano Tambury, si finisce per amare Tony e la sua ostinazione che è normalità, si finisce per commuoversi per quel cuore che torna a battere.