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REVIEWSLE RECENSIONI
02/10/2017
David Crosby
Sky Trails
In Sky Trails invece non ci sono derive di alcun tipo, anzi, si rimane ben saldi sui binari della west-coast più tradizionale. e per fortuna, dico io, non è questo il disco che si ascolta per cercare novità a qualunque costo.

Quale riscontro potrà mai avere a livello commerciale un disco come Sky Trails, il nuovo lavoro di David Crosby? Vicino allo zero, probabilmente. I reduci come il sottoscritto, invece, lo accoglieranno con piacere, spinti dalla curiosità nell'ascoltare le nuove storie che Croz andrà a raccontare.

Si parte con il botto, tanto da farmi fare un'espressione alla Diego Abatantuono in versione terruncello quando se ne sbottava con il suo "oh pebbacco! ", dal momento che il primo pezzo sembra una outtake di Gaucho, come se il buon David avesse voluto omaggiare l'arte degli Steely Dan. Vi confesso che mi sarebbe piaciuto assai che l'album avesse proseguito su questa falsariga; poi, passata la sbornia, dal secondo brano Crosby inizia a fare Crosby e sicuramente è stato meglio così, sia mai che venisse accusato di aver fatto un disco "derivativo".

In Sky Trails invece non ci sono derive di alcun tipo, anzi, si rimane ben saldi sui binari della west-coast più tradizionale. e per fortuna, dico io, non è questo il disco che si ascolta per cercare novità a qualunque costo.

Possiamo accontentarci della qualità delle canzoni e del songwriting e c'è n'è tanta, ve lo metto per iscritto, a partire dalla title track, dove il nostro duetta con Becca Stevens, accompagnato da un delicato arpeggio di chitarra, oppure nella jazzata e bellissima "Before Tomorrow Falls On Love", scritta in collaborazione con Michael McDonald. L'omaggio ad un'amica di tanti anni fa, musa ispiratrice per i cantori della westcoastiani, lo troviamo nella cover di "Amelia", pezzone scritto da Joni Mitchell, in cui Crosby ne rende gloria per l'eternità; peccato che, come detto all'inizio, saremo tre gatti a rendercene conto; così come l'intimismo di "Here It's Almost Sunset", un'altra delle vette dell'album, arriva sempre da un disco della Mitchell, "Wild Thing Run Fast" del 1982. Una chitarra che arpeggia il flamenco ricreata però alle tastiere dal produttore del disco James Raymond è invece la cifra stilistica di "Curved Air" mentre in "Capitol" è il jazz più soffice ad insinuarsi tra le note della canzone.

Ne ha passate e ne ha viste tante, Crosby, da scriverci un romanzo, i tempi del flower power e del "vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso" sono materia per film scadenti e ciarlatani d'accatto, così Sky Trails mi ha ricordato quelle sere d'inverno quando andavo a trovare i miei nonni in campagna e dopo la cena stavamo seduti insieme accanto ad un camino mentre ti sciorinavano ricordi e filosofie spicciole di vita, che ti parlavano con calma, senza alzare la voce e tu te ne stavi lì rapito ad ascoltare, e non parlavi e lasciavi scorrere quella dolce melodia.

A volte basta una chitarra, una voce provata dal tempo e una manciata di belle canzoni per fare la tua felicità.