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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
††† (Crosses)
††† (Crosses)
2014  (Sumerian Records)
ELETTRONICA/AMBIENT/EXPERIMENTAL/AVANT-GARDE
9/10
all RE-LOUDD
16/11/2020
††† (Crosses)
††† (Crosses)
Un sogno elettronico e dark. Minimale, lenitivo e incredibilmente elegante, con un pizzico di esoterismo witch house. Per dirla con le parole dello stesso Chino Moreno: quello che mi piace ascoltare quando non sto urlando con la mia testa.

Oscuro, profondo, emotivo e sognante. Misterioso, esoterico, sensuale, completamente elettronico e incredibilmente elegante. Quello dei Crosses è un gioiello di 15 brani e 56 minuti in cui immergersi, meglio ancora se di notte, soli e circondati dalle tenebre. Un bagno in acque di pece: avvolgenti, subdole, ma incredibilmente calme e paradossalmente rassicuranti. Una vasca sensoriale composta di sola musica, in cui lasciarsi cadere, per abbandonare ogni pensiero ed uscirne come non immaginereste mai: in pace.

Se proprio dovesse essere necessario dare un volto alla band, bisognerebbe dire che i Crosses sono un progetto che vede la collaborazione di Chino Moreno (conosciuta voce dei Deftones) e del suo amico di infanzia, Shaun Lopez (chitarrista della misconosciuta band post hardcore dei Far e produttore), il quale stava già lavorando con il chitarrista e produttore Chuck Doom.

Il risultato, però, è molto di più della somma delle parti e non si rivolge affatto ai fan dei Deftones, a qualsivoglia tipo di metallaro o di fan dei chitarroni, a meno che non si tratti di appassionati ad un certo tipo di elettronica. Perché ascoltare i Crosses è come entrare in un giardino privato, quello della musica amata da Chino e dei suoni che divertono Shaun e Chuck; è come bussare ad un frammento di anima, che al solo tocco si schiude, per regalarti un profumo avvolgente e inatteso.

Tastiere, sintetizzatori, frammenti di chitarra e bassi profondi e curati. Una foresta di suoni avvolgente, misterica e talvolta quasi soffocante. L’intensa e sensuale voce di Chino guida l’ascoltatore dal crepuscolo all’alba, tra radure di pace, rovi stregati, brandelli di esoterismo, incontri inquietanti, simboli ricorrenti e testi evocativi, mentre il tappeto sonoro è così magnetico che talvolta non ha nemmeno bisogno della voce: l’incanto permane in ogni caso.

Si balla, si medita, ci si distende, ci si emoziona, ma soprattutto si contempla: l’infinita, sfuggente e magmatica bellezza di un paesaggio che riesce ad esistere quasi concretamente, se non altro nell’animo, solamente nel momento in cui è suonato.

Violentemente erotico e delicatamente raffinato. Semplicemente perfetto.


TAGS: Crosses | LauraFloreani | loudd