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REVIEWSLE RECENSIONI
27/02/2018
Dark Horizon
Aenigma
Aenigma, uscito a sei anni di distanza dal precedente Dark Light Shades, conferma l’importanza del tempo. Il tempo che un gruppo si prende per produrre un lavoro ben fatto.
di Linda G.

“Future World”: questo è il titolo del singolo che gli emiliani Dark Horizon, hanno scelto per lanciare il loro nuovo album. Ed il titolo non tradisce ciò che è la sostanza di questo lavoro, tuttalpiù la anticipa. Un album dalle profonde radici metal anni ’90, proiettato senza ombra di dubbio verso un futuro in cui questo genere ha ancora tante cartucce da sparare.

Aenigma, uscito a sei anni di distanza dal precedente Dark Light Shades, conferma l’importanza del tempo. Il tempo che un gruppo si prende per produrre un lavoro ben fatto. Aenigma è di certo un progetto riuscito. Onesto, preciso, travolgente, sinfonico, in cui spicca l’accuratezza negli arrangiamenti, e la voce tagliente e raffinata di Roberto Quassolo (accompagnata da due ospiti di livello come Johnny Linqvist dei Noctural Rites e Klaus Dirks dei Mob Rules) che ha fatto della scuola metal degli anni ’90 il palco su cui far crescere e maturare una potenza canora di tutto rispetto.

L’album si apre con “Back To The Real”. Impattante, travolgente, ricca di cori mai troppo invadenti, grande sezione ritmica. Un ottimo preludio a ciò che si svilupperà in seguito con brani più spinti come “It’s Time To Be A King” o l’elegante “Ace Of Hearts” con il contributo di Klaus Dirks, dai violini perfettamente amalgamati all’interno di un pezzo che si lascia seguire, che coinvolge e che lascia il segno. Il citato singolo “Future world” esegue perfettamente il proprio compito: entra in testa, lo canticchi e pensi che sia un brano a tratti paraculo, ma un bel brano,  dinamico, trascinante.

I Dark Horizon con questo ultimo lavoro hanno molto da dire; in primis evitano la trappola dei bravi musicisti metal, quelli che suonano per se stessi gonfiando smisuratamente l’ego, facendosi letteralmente le seghe con la loro maestria e lasciando un vuoto sostanziale alle loro spalle. Aenigma rimette i puntini sulle "i", ti invoglia a farsi ascoltare e ri-ascoltare, a gridare “Oh Ya”, ti invita a volerlo sentire suonato su un palco, ti fa scuotere la testa e pensare che sì, nel mondo del futuro, c’è ancora tanto metal in cui sperare. Bravi.