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MAKING MOVIESAL CINEMA
Avengers: Infinity War
Anthony & Joe Russo
2018  (Marvel Studios)
FANTASCIENZA AZIONE
all MAKING MOVIES
26/04/2018
Anthony & Joe Russo
Avengers: Infinity War
I fratelli Russo hanno scelto la strada più difficile, quella del cambiamento di pathos senza però tradire la tradizione che ha reso i supereroi Marvel i personaggi più famosi del cinema contemporaneo...
di Simone Nicastro

Hanno realizzato un sogno. I Marvel Studios concludono i loro primi 10 anni di attività donando al (loro) pubblico, non solo forse l’operazione cinematografica più grande e complessa di sempre, ma realizzando il  sogno di vedere sullo schermo bianco per la prima volta tutta (o diciamo per quanto gli era possibile) la varietà, la profondità e la straordinarietà di quell’universo fumettistico che da quasi un secolo (faccio partire il conteggio dal primo numero di Captain America della Timely Comics) ha appassionato e appassiona centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Non si tratta più di mostrare i supereroi unirsi e scontrarsi contro il malvagio di turno: in Infinity War anche il cosmo è (de)limitato, il tempo scorre inevitabile per ogni abitante del “creato” e un singolo essere si erge sopra tutto e tutti con la propria visionarietà e soluzione “etica” al dramma insito nell’evoluzione.

Infinity War è il film di Thanos, il folle titano, questa figura che nel corso di molti dei film precedenti dei Marvel Studios sembrava tirare le fila senza apparire (tranne brevissime sequenze costruite “ad hoc”); Thanos irrompe sulla scena dai primi secondi del film e praticamente resterà il perno di tutte le vicende fino all’ultima scena. Il folle titano non è il malvagio di turno, non è assetato di potere, non combatte per gloria o prepotenza, non vuole conquistare mondi e non prova nessun desiderio di regnare sugli abitanti dei diversi pianeti: Thanos semplicemente crede di aver trovato la soluzione al problema più grave dell’universo e ha la volontà e la forza di realizzarla.

Non fraintendetemi: gli eroi ci sono (quasi tutti) e si muovono per tutta la durata del film con le loro caratteristiche peculiari, con i loro singoli carismi e tutte le tipicità che li hanno reso i beniamini del pubblico in questi anni. Inutile elencarli ma al loro apparire uno dietro l’altro vi emozionerete e soprattutto li ritroverete proprio come li ricordavate e avevate amati nelle loro singole avventure. In questo i fratelli Russo, registi del film, hanno compiuto un vero e proprio miracolo, qualcosa in cui nessuno credeva e invece accade: tutti i supereroi (e quelli anche meno super) hanno il loro spazio, il loro peso specifico e interagiscono nella storia in modo comprensibile e funzionale. In “Infinity War” c’è un equilibrio incredibile e quasi surreale: il dramma incombente e costante si alleggerisce quanto basta in qualche sporadica battuta/scena divertente, il sense of wonder dei combattimenti non va a discapito di coreografie riuscite e dinamiche, l’elemento romantico si incastra perfettamente nelle dinamiche della guerra scatenatesi in ogni dove nell’infinito, i legami affettivi tra i protagonisti sono alla vera base di (quasi) tutte le azioni che verranno compiute.

I fratelli Russo hanno scelto la strada più difficile, quella del cambiamento di pathos senza però tradire la tradizione che ha reso i supereroi Marvel i personaggi più famosi del cinema contemporaneo: i colori nel film risultano più opachi e ad ogni impeto eroico ne consegue una contro mossa necessaria e violenta di Thanos e dei suoi seguaci; poteri, tecnologia e magia saranno usati in continuazione tra le due parti contrapposte e per ogni piano pensato e realizzato, tra vittorie momentanee e fallimenti, ci saranno conseguenze avvincenti e inaspettate. Le due ore e quaranta del film scorrono in maniera lineare e senza sbavature, appassionando e non annoiando mai.

Ora come in ogni recensione che si rispetti dovrebbe esserci il momento di indicare anche i difetti del lungometraggio ma in tutta sincerità, anche quei pochi e velocissimi momenti che non convincono proprio fino in fondo, vengono completamente sovrastati e annegati dentro la miriade di meraviglie che il film regala dal punto di vista visivo, narrativo e soprattutto emozionale. Credo fortemente che nessuno di coloro che si recherà a vedere “Infinity War” ne potrà rimanere deluso e soprattutto non proverà un desiderio incombente di voler vedere già dal giorno seguente il seguito annunciato per l’anno prossimo che completerà e probabilmente metterà la vera parola fine ad una saga iniziata con il primo Iron Man esattamente 10 anni fa. Quel che avverrà dopo oggi non ha ancora importanza.

P.S. Nell’attesa comunque in questi 12 mesi i Marvel Studios porteranno sul grande schermo altri due film: Ant Man And The Wasp, uno di quegli eroi proprio assente in Infinity War, e Capitan Marvel (spoiler!).