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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
12/07/2023
Live Report
CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT, 08/07/2023, Teatro Dante Alighieri, Ravenna Festival
La Classica Orchestra Afrobeat debutta con il suo quarto spettacolo al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, all’interno della rassegna Ravenna Festival. L’ensemble presenta un concerto-percorso dal titolo “Circles”, un viaggio in un futuro prossimo in cui si ipotizza un distogliersi dello sguardo da parte della società dalla dimensione consumistica per puntare verso l’altro, verso una vita più sostenibile e armoniosa, attenta alla circolarità della natura.

Lo spettacolo concerto de La Classica Orchestra Afrobeat si trova all’interno della rassegna Ravenna Festival, una kermesse che da ormai più di trent’anni presenta sui suoi palchi musica e spettacoli d’avanguardia e che quest’anno trova casa al Teatro Dante Alighieri, nel centro di Ravenna.

Per chi non la conoscesse ancora, la Classica Orchestra Afrobeat è un ensemble musicale di 14 elementi, diretto da Marco Zanotti e composto da musicisti di estrazioni ed esperienze molto diverse tra loro: c’è chi proviene dal mondo della musica barocca e chi invece da jazz contemporaneo, chi dalla musica africana e chi dal mondo della classica.

 

 

Io non so bene cosa aspettarmi, anche se so che sarà qualcosa di molto potente, in fondo la Classica Orchestra Afrobeat ha sempre scelto per i suoi concerti-spettacoli temi molto d’impatto. Già dall’ingresso nel teatro si nota infatti una cosa molto particolare: un portale circolare composto principalmente da elementi metallici in cui passare per entrare in platea, insomma, quasi un portale spazio-dimensionale che vuole portare nell’ambientazione di Circles, un mondo futuro nello spazio presente.

La cosa davvero molto bella è che già a colpo d’occhio entrando si vede che tutto il palco, dal singolo leggio all’asta del microfono, è a tema con il portale all’ingresso. Leggendo il programma si scopre infatti che è stato tutto ideato e realizzato da due artisti che provengono dall’esperienza di Mutoid: Lyle Doghead Rowell e Nikki Rifiutile Rodgerson. Tutto ha una cura nel dettaglio impressionante che aiuta fin dall’ingresso in platea ad ambientarsi con il tema.

Il concerto è un percorso attraverso i brani del nuovo disco Circles e viene presentato da Marco Zanotti, il direttore, come un percorso in un mondo futuro dove la società ha abbandonato le dinamiche consumistiche oggi fin troppo presenti per puntare ad una vita più circolare.

 

 

Gli elementi che più mi colpiscono del concerto sono due. Il primo è la musica e il modo in cui nasce dall’unione di tradizioni musicali differenti: quello della musica africana, il grande calderone che crea l’amalgama ed è sempre presente (basti pensare che in formazione ci sono ben quattro percussionisti che utilizzano con maestria quasi sempre strumenti provenienti dalle varie tradizioni africane), ma anche quello della musica jazz contemporanea e barocca, che come raffinati ingredienti di un impasto impreziosiscono la ricetta. Tutti questi elementi riescono, grazie alla bravura dei musicisti e degli autori dei brani, a creare una narrazione unica di un originale percorso attraverso la natura, la spiritualità e la società.

Il secondo elemento che colpisce è la scenografia e come questa non faccia solamente da cornice del concerto, ma interagisca realmente con quello che fanno i musicisti, trasformando l’evento da concerto a spettacolo. In aggiunta alle scenografie già citate era infatti presente anche una grandissima scultura alare che sovrastava il palco, che spesso si muoveva e sulla quale venivano proiettate immagini e video; una presenza imponente che, sommata alle precedenti, aiutava gli spettatori a immergersi nel mondo narrato dai brani, sorprendendoli al contempo con meravigliosi giochi di luce.

 

 

All’incredibile ed elegante spettacolo spazio-temporale di Circles il pubblico del Ravenna Festival ha risposto molto bene: il teatro era praticamente pieno in tutti i suoi 850 posti e La Classica Orchestra Afrobeat è riuscita nella notevole impresa di guidare ogni persona presente in questo percorso, indipendentemente dal suo grado di conoscenza della musica africana. Circles è infatti sì un tributo alla musica africana, ma anche uno spettacolo che utilizza la miscela di tradizioni musicali africane e occidentali con lo scopo di veicolare un messaggio.

La serata è stata davvero molto bella, a tratti emozionante e commovente, per cui il consiglio è di seguire la Classica Orchestra Afrobeat sui suoi canali per poter intercettare nuove date in modo da poter avere l’occasione di vivere quest’esperienza, in attesa di settembre, mese in cui pubblicheranno il nuovo album.

 

 

Credits Circles

con le sculture di Mutoid Waste Company

 

concept e direzione Marco Zanotti

arrangiamenti Marco Zanotti e Classica Orchestra Afrobeat

 

sculture Lyle Doghead Rowell “Flying eye” ì, Nikki Rifiutile Rodgerson “Portal”

scenografie Nikki Rifiutile Rodgerson

videoproiezioni a cura di Marco Zanotti, Gianni Zauli, Manuela Trombini, Matteo Zanotti

 

Cristina Adamo flauto, flauto contralto

Silvia Turtura oboe, corno inglese

Tim Trevor-Briscoe clarinetto, clarinetto basso, sax contralto,

Elide Melchioni fagotto

Alessandro Bonetti, Nicola Bassetti violini

Manuela Trombini viola

Francesco Guerri violoncello

Francesco Giampaoli basso acustico, contrabbasso

Valeria Montanari clavicembalo

Anna Palumbo sanza, mbira, sabar, ngoma, djembe, campane

Cristiano Buffolino sabar, tama, craqueb, djembe, campane

Valeria Nasci hoscho, shekere, caxxi, ngoma, geometric kaos sound table

Marco Zanotti batteria, mbira, sabar, ngoma, hosho, shekere

 

fonica e supervisione tecnica Andrea Scardovi

disegno luci Massimiliano Agostini, Ciro Pepe

tecnico luci Ciro Pepe

assistente video e flying wings Giulia Torelli

supporto tecnico Giovanni Cavalcoli, Matteo Zanotti, Bruno Bocci, Giulia Papale

costumi di scena Giovanna Caputi

gioielli (upcycle da strumenti ad ottone) Marcello Detti

grafiche Matteo Zanotti

foto Luca Perugini, Thomas Cicognani

 

foto articolo: Marco Parollo e Mario Merli