Cerca

Banner 1
logo
Banner 2
REVIEWSLE RECENSIONI
14/06/2019
Royal Republic
Club Majesty
Incredibilmente divertente, incontenibilmente ironico e terribilmente sexy. I Royal Republic se ne fregano di chiunque e realizzano l’album che cattura al meglio la loro folle anima di svedesi amanti del rock e della dance. In una parola: irresistibili.

Siete alla ricerca dell’album dell’estate? Amate il rock’n’roll ma non riuscite a nascondere un insano amore per la dance? Alla faccia dell’apparenza non siete altro che degli animali da party che cercano una scusa per divertirsi nel più ironico e folle dei modi? Iniziano i primi caldi e gli ormoni non stanno più al loro posto nemmeno se vi impegnate?

I Royal Republic sono qui con la risposta a tutte le vostre domande. Con un unico effetto collaterale: non potrete più tornare indietro e non potrete più smettere di ballare.

Detto questo potreste anche già smettere di leggere questo pezzo e fiondarvi ad ascoltare il disco, comprarlo, e ballare fino a che ne avete la forza, possibilmente flirtando anche con il primo tizio/tizia sexy che vi capita a tiro. Se lo fate per davvero siete perdonati e anzi, lo riterrei un successo e sarei orgogliosa di voi.

Ma se invece siete dei curiosoni senza speranza (okay, anche in questo caso mi piacereste molto, lo ammetto) vi racconto ancora qualche cosa di Club Majesty e dei quattro pazzi figaccioni che ci sono dietro a questo progetto.

I Royal Republic sono una rock band di Malmö, Svezia. Formatisi nel 2007 hanno già all’attivo tre dischi e un EP (Club Majesty è il loro quarto lavoro) e ad un primo ascolto sia dell’ultimo sia (soprattutto) dei precedenti album, portano alla mente subito gli Hives. Questo a causa della comune patria natia, dell’amore per gli abiti coordinati, eleganti e scintillanti, della terribile ironia e voglia di divertirsi che trasmettono e del rock frizzante e alternative del loro sound. Il paragone, seppur con diverse differenze, poteva sicuramente reggere bene guardando agli ottimi album precedenti, ma con Club Majesty i Royal Republic non hanno resistito e sono andati oltre.

Se con il precedente (e bellissimo) Weekend Man (2016) si era ancora nel novero del rock’n’roll, per quanto ironico e scintillante, con Club Majesty i quattro ragazzi non potevano nascondere oltre il loro segreto amore per la dance. La quota di disco music di fine anni ‘70 alla Abba è venuta a chiedere pegno alle loro anime svedesi di party animals. E la cosa più divertente è che l’hanno fatto proprio nell’anno in cui hanno firmato per la Nuclear Blast, etichetta tedesca famosa per il suo folto catalogo di band metal.

Club Majesty trasuda di divertimento da ognuno dei suoi 35 minuti scarsi e, a seconda delle tracce, diventa perfetto sia per un allegro moshpit sia per scatenarsi in discoteca.

La festa inizia con gli ammiccamenti di “Fireman and Dancer”, dove Adam, Hannes, Pér e Jonas si offrono a noi con il duplice ruolo di pompieri e ballerini (abbastanza sexy come preludio?) per poi mettere subito in chiaro gli obiettivi del disco con la successiva “Can’t Fight The Disco”: «You rock harder, we shine brighter, and you can’t fight the disco. You go faster, we go high, you can’t fight the disco». Per la serie: tu farai anche il duro, ma noi brilliamo di più; andrai anche più veloce, ma noi andiamo più in alto, e, alla fine, non potrai mai riuscire a combattere contro la disco. Visto l’album che hanno realizzato, per questa volta non possiamo che essere d’accordo.

E se non ne siamo d’accordo con l’affermazione, il pezzo successivo non più che convincere, visto che si tratta di una delle più belle canzoni dell’album, l’accattivante “Boomerang”. La giostra però non si ferma, anzi, entra nel vivo, perché i Royal Republic iniziano a scaldare l’atmosfera (e non solo) con la combo “Under Cover” (che si dice essere nata per uno spot sui preservativi) e la successiva, più lenta e sensuale, “Like a Lover”.

Ci si butta di nuovo qualche vestito addosso giusto per il groove di “Blunt Force Trauma”, per ammiccare di nuovo con la triade voce sexy, chitarre rock’n’roll e synth elettronici di “Fortune Favors” e ballare di nuovo come pazzi con la bellissima e divertentissima “Flower Power Madness”.

“Stop Movin”, invece, ci descrive la situazione di chi si sta godendo il disco fino a questo momento: non smetterei di muovermi nemmeno se fossi in grado di smettere di muovermi. Ormai implacabili, i Royal Republic finiscono la loro febbre della disco con l’incredibile “Anna-Leigh”, dove gli anni ’80 la fanno da padrone non solo nel suono, ma anche nell’estetica del videoclip allegato (qui per i più curiosi).

Il finale, apparentemente di tutt’altra pasta, è dato in pasto a “Bulldog”, dove il rock e il punk tornano prepotenti giusto per confondere le acque e far capire che, alla fine, alla faccia dei generi in cui li si può incanalare e descrivere, per i Royal Republic è sempre e solo una questione di divertimento. E che divertimento.

Sciogliete ogni riserva, abbassate la guardia, sguinzagliate gli ormoni, scatenate ogni follia e divertitevi. Qui si sta ancora ballando, volete unirvi?


TAGS: alternative | ClubMajesty | NuclearBlast | nuovoalbum | recensione | rock | RoyalRepublic