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REVIEWSLE RECENSIONI
Comfort To Me
Amyl And The Sniffers
2021  (Rough Trade Records)
IL DISCO DELLA SETTIMANA POST-PUNK/NEW WAVE PUNK ROCK
8/10
all REVIEWS
27/09/2021
Amyl And The Sniffers
Comfort To Me
Smaccatamente punk anni Settanta, ma anche hard rock, rap e molto altro. Uno stile inglese immerso in una folle e piccante salsa australiana. Gli Amyl and The Sniffers, con una voce sfacciata, dei riff incredibilmente accattivanti e un’attitudine da vendere, sono pronti ad assaltarvi le orecchie.

Euforia, un folle caos e un pizzico di mal di testa alla fine. Gli effetti degli Amyl and the Sniffers sono simili a quelli della droga da cui prendono il nome, il nitrato di amile, che in Australia (terra natia della band) chiamano popper Amyl. Che gli “sniffatori” abbiano poi anche una ottima e pazza frontwoman che si chiama Amy, non fa che giocare a loro favore, permettendo che il gioco delle provocatorie insinuazioni continui.

 

Gli Amyl and the Sniffers sono quattro ragazzi che oscillano tra il punk inglese degli anni Settanta (in misura maggiore), l’hard rock vecchia scuola (soprattutto nelle notevoli soluzioni sonore proposte da chitarrista e bassista), il rap (alla Sleaford Mods, ma anche alla Cardi B) e un miscuglio di influenze che vanno dal garage, all’hardcore, a quelle fornite da altre band compatriote.

Amy Taylor alla voce, Dec Martens alla chitarra, Gus Romer al basso e Bryce Wilson alla batteria sono diventati una band a Melbourne, nel 2016, in una casa condivisa che abitano ancora oggi. All’epoca hanno scritto e registrato il loro primo EP, Giddy Up, nel giro di 12 ore, e questo la dice lunga sull’approccio rapido e viscerale della loro attitudine come della loro musica.

 

Tra EP, un gran numero di spettacoli dal vivo che hanno messo a ferro e fuoco ogni palco e un debutto omonimo nel 2019, che li ha portati a vincere anche un ARIA Award per il miglior album rock, gli Sniffers erano pronti a conquistare definitivamente il mondo nel 2020. Poi però, come tutti sappiamo, la pandemia ha isolato persone e possibilità e l’Australia, in aggiunta, ha vissuto diversi mesi di gravi emergenze d’incendio, portando le persone a indossare le maschere più per proteggersi dal fumo nell’aria che dal Covid.

 

I ragazzi si sono quindi comportati come una piccola grande famiglia e, usciti da due anni di tour dove avevano vissuto insieme su un furgone per otto ore al giorno, si sono ritrovati intrappolati di nuovo insieme nella loro casa, passando un sacco di tempo ad ascoltare musica e mangiare patatine, ma anche e soprattutto a compore il loro nuovo album.

Per la prima volta, grazie al notevole tempo a disposizione, hanno potuto scrivere molte più canzoni di quelle di cui avrebbero avuto bisogno, permettendosi quindi di tagliare quelle che non risultavano all’altezza, tenendo solo quelle che più amavano e che potevano rappresentare al meglio la loro essenza.

 

Comfort To Me, prodotto da Dan Luscombe, mixato a distanza da Nick Launay (Nick Cave, IDLES, Yeah Yeah Yeahs) e masterizzato da Bernie Grundman (Michael Jackson, Prince, Dr Dre), ha portato davvero i ragazzi a tirare fuori il meglio di loro. Il nichilismo e la positività del combattente, pronto a rialzarsi in piedi e farla vedere a chiunque, la volontà di celebrare la stranezza della vita e degli esseri umani, ma anche la spontaneità e la continua lotta tra l’annegare nell’introspezione, il desiderio di evolvere, la voglia di divertirsi e il finire con il sembrare spesso più stupidi e superficiali di quanto si vorrebbe.

 

Rispetto alla struttura musicale proposta, le soluzioni, le impalcature, i beat e i riff costruiti da Dec e Gus sono quelle che portano l’album ad un livello superiore e lo rendono realmente accattivante. Dall’altro lato va reso onore ad Amy che, con una voce sfacciata e potente, assalta le orecchie dell’ascoltatore con una sorta di poetry slam che non lascia prigionieri.

Essere una frontwoman non è mai facile e troppo spesso è un ruolo che si tende a sessualizzare, non permettendo alla persona di esprimersi e proporsi in quanto tale. Amy, nella sua follia, riesce a ricoprire bene questa incombenza, talvolta esagerando la sua presenza e fisicità, ma offrendo sempre spavalderia, indipendenza e fiducia in se stessa, anche nei momenti in cui si rende più vulnerabile, e, soprattutto, non conformandosi mai a canoni e aspettative.

 

Nei testi di Amy si ritrova tutto questo. Da un lato emerge la sua nascente coscienza politica, dopo che durante la pandemia e gli incendi ha deciso di darsi alla lettura (“Non ho mai visto il valore della lettura, ma poi ho capito che potevo essere un'arma intellettuale se leggevo”): esplorando testi come quelli del sociologo Malcolm Gladwell o Sapiens dello storico Yuval Noah Harari, ha scritto “Capital”, una canzone in cui denuncia le mancanze del governo australiano di fronte a crisi crescenti come i devastanti incendi del bush, gli agricoltori colpiti dalla prolungata siccità e il trattamento riservato agli indigeni australiani.

Dall’altro lato Amy affronta in moltissimi brani cosa spesso significhi essere una donna. Il rivendicare le proprie scelte, sul proprio corpo e i propri comportamenti, in “Choices”, ma anche la lotta quotidiana di tutte coloro che camminando verso casa da sole di notte non sanno mai se arriveranno sane e salve oppure  verranno stuprate o importunate durante il tragitto in “Knifey” (“Tutto ciò che ho sempre voluto era camminare nel parco, tutto ciò che ho sempre voluto era camminare lungo il fiume, vedere le stelle, per favore smettila di fottermi, come esce la notte così esce il mio coltello, è così che torniamo a casa la sera”).

In “Freaks to the Front” Amy reagisce a chi la accusa di essere troppo brutta o troppo strana, rivendicando ogni offesa e termine con orgoglio (“Sono bassa, sono timida, sono incasinata, sono maledettamente brutta. Togliti di mezzo e non azzardarti a toccarmi. Se a loro non piaci come sei, ignorali”), mentre brani come “Don't Need A Cunt (Like You To Love Me)”, “No More Tears”, “Maggot” o “Hertz” sono tutte canzoni d’amore o riflessione sulla vulnerabilità di chi in fondo, dietro la facciata della dura, vuole solo essere amata così com’è.

 

Folli, sinceri, taglienti, frizzanti, bizzarri e disarmanti. Con Comfort To Me gli Amyl and the Sniffers hanno realizzato un disco che fa sudare, saltare, riflettere e assalta le orecchie di chi li ascolta, offrendo una formula che riesce a risultare classica nei riferimenti e fresca nel particolare mix in cui viene proposta.

I ragazzi sono convinti e combattivi, ripongono giustamente fiducia nei loro mezzi e, dopo l’Australia, sono pronti a conquistare il mondo: che il 2021 sia il loro momento, Comfort To Me meriterà le tante alte posizioni in classifica che si guadagnerà a fine anno.