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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Georgia On My Mind
Ray Charles
1960  (ABC - Paramount)
BLACK / SOUL / R&B / FUNK / HIP-HOP
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30/03/2018
Ray Charles
Georgia On My Mind
Pochi sanno, tuttavia, che la canzone non la scrisse Ray Charles, bensì Hoagy Carmichael, grande musicista americano, autore fra l'altro della celebre Stardust. E molti meno ancora conoscono la vera genesi del brano.

Quando nel giugno del 2004, al funerale di Ray Charles, Willie Nelson interpreta una commossa versione di "Georgia On My Mind", nessuno se ne stupisce, perché è la scelta più suggestiva ma anche la più ovvia. C'è infatti un rapporto profondo, indissolubile, quasi simbiotico, fra la canzone e l'artista che la portò al successo: dici "Georgia" e pensi a Ray Charles, dici Ray Charles e pensi a "Georgia".

In realtà, The Genius, di canzoni splendide ne aveva cantate un bel po’, come la mitica "What'd I Say” del 1959, ad esempio, o quell'altra bomba soul che porta il nome di "Unchain My Heart" (di cui vi ricorderete più facilmente la versione di Joe Cocker). Eppure, più di ogni altro brano, a Charles si attrribuisce "Georgia On My Mind "con un riflesso quasi incondizionato, come se quelle celebri note fossero, più che un'espressione artistica, una sorta di connotazione fisica, al pari degli occhialoni neri che il pianista indossava fin da piccolo a causa di una cecità da glaucoma.

Pochi sanno, tuttavia, che la canzone non la scrisse Ray Charles, bensì Hoagy Carmichael, grande musicista americano, autore fra l'altro della celebre Stardust. E molti meno ancora conoscono la vera genesi del brano. Che non nasce, come si è sempre pensato, quale commosso omaggio alla propria terra (Charles era originario di Albany, in Georgia), bensì come dolce tributo affettivo nei confronti di Georgia, la sorella di Carmichael.

Fu Stuart Gorrell, paroliere incaricato di scrivere il testo, a suggerire a Carmichael che la canzone avrebbe avuto maggiore successo usando parole che si adattassero tanto a una donna quanto a uno Stato. E il successo, effettivamente, arrivò, anche se con trent'anni di ritardo (la versione originale è del 1930), quando, nel 1960, fu Ray Charles a proporre la propria interpretazione del brano, spinto, pensate un po’, dalle continue insistenze del suo autista (lungimirante nell'intuire le potenzialità della cover).

Un'ultima nota di colore: l'italianissima cantante Giorgia si chiama così proprio in onore di Ray Charles e di questa meravigliosa canzone.