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REVIEWSLE RECENSIONI
04/12/2019
Agnostic Front
Get Loud!
Quando le leggende dell’hardcore newyorkese benedicono i kids della loro comunità con un nuovo album, la reazione non può che essere di gioia. Poco importa che la formula sia la stessa, collaudata ormai da quasi 40 anni. La chitarra di Vinnie Stigma, la voce di Roger Miret, la nostalgia canaglia...Hardcore: take me home!

Gli Agnostic Front sono leggenda. Punto.

Nati nel 1982 dalla volontà di Vinnie Stigma, hanno da sempre definito il senso e il suono di un genere. Hanno rappresentato sin dalla loro nascita cosa volesse dire hardcore e hanno anche spiegato al mondo cosa significa hardcore newyorkese. Ancora oggi, se dici New York Hardcore, dici Agnostic Front.

L’esempio massimo? Victim In Pain, 1984 (il primo “Long Playing” dopo l’EP United Blood del 1983), uno degli album hardcore per eccellenza: veloce, brevissimo, rabbioso, fiero e aggressivo. Un capolavoro che in soli 15 minuti e 11 tracce urlava addosso tutta la rabbia sociale e l’anima delle periferie metropolitane della East Coast americana.

Due anni dopo, nel 1986, fu la volta di Cause for Alarm, un disco che ebbe una gestazione difficoltosa per i continui cambi di formazione della band, ma che aggiunse le influenze thrash metal al tipico suono dell’hardcore classico. La formula degli Agnostic Front si era così costituita, aprendosi anche alla scena metallara, che negli anni ’80 iniziava a incrociarsi sempre più spesso con l’hardcore.

Gli stessi componenti della band vivono, oggi come allora, di entrambe le influenze: l’aggressività, la velocità, la brevità, l’impegno sociale, l’indipendenza di pensiero, la semplicità diretta senza fronzoli dell’hardcore punk e l’amore per il trash metal che si respira sovente in quei passaggi di chitarra e in quel suono che, in alcuni frangenti, profuma di metallo.

 

Come mai riparlare di questi album e di Cause for Alarm in particolare, dopo più di 30 anni dall’uscita? Perché dopo le mille avventure vissute (le fortune alterne dei loro album seguenti, l’esperienza in carcere di Roger Miret che ha portato all’uscita di One Voice nel 1992, il loro breve scioglimento all’inizio degli anni ’90 e la loro ricostituzione nel 1997, che ha portato ad una nuova serie di successi) il nuovissimo Get Loud! riprende esattamente quello spirito, a partire dalla copertina, che riprende quasi fedelmente quella di Cause for Alarm.

 

La combo costituita dalla feroce chitarra del leggendario Vinnie Stigma e dalla riconoscibile voce di Roger Miret (che regala ancora un’ottima prestazione vocale nel suo ruolo di cantore della moderna e metropolitana decadenza sociale), offrono ancora una volta ai loro fan un suono collaudato, degli ottimi pezzi che aggrediscono orecchie e fegato a suon di montanti ornati di tirapugni, e delle storie sincere e senza filtri.

 

Con Get Loud! gli Agnostic Front raccontano una volta di più, senza paura e senza mezzi termini, del mondo che ci circonda, delle cose che ancora non vanno nella nostra società, della vita nelle periferie metropolitane, della voglia che hanno ancora di combattere per un mondo migliore, nonostante a volte si pensi di affondare in una palude di arsenico.

Senza dimenticare però, dall’altra parte, cosa vuol dire essere una band e una coppia di amici da quarant’anni, che a più di 60 e 50 anni credono ancora nel loro progetto e amano follemente quello che fanno. Perché come si fa a non emozionarsi e a non sentirsi stringere lo stomaco quanto in “I Remenber” Roger Miret canta quella che è una delle più belle e oneste dichiarazioni di amore e amicizia in salsa hardcore:

«Ti ricordi, Vinnie, io e te, A7 e la L.E.S. Crew, United Blood che ci mise sulle mappe e Victim?In Pain, da cui non si può tornare indietro. È il 1980, ed ero uno psicopatico che stava diventando pazzo, ma nel 1981 vidi The Mob e incontrai Vinnie, 2+2, Gildersleeves, CBGB's, combattendo per l’hardcore in ogni città.

Nel cuore della città, io ricordo, Vinnie, io e te, United Blood, Victim In Pain, Cause for Alarm, le nostre vite, la nostra strada.

Su Avenue A ci siamo riuniti, United Blood, VIP, ci siamo messi insieme. Ragazzi turbolenti e un grido di unità. Una fratellanza formata nel cuore di New York City.

Ho visto Roger sul palco, era uno psicopatico. Stage dive, skank it up, bisogna andare. L'angoscia brutale e una voce erano sufficienti per saperlo. Eri una persona che dà tutto, devota alla causa fin dall’inizio».

 

Alla faccia dell’età che avanza, gli Agnostic Front ci ricordano una volta di più che non importa quanti anni hai, cosa hai passato, dove vivi, quanti soldi hai nel conto in banca o come ti vesti. Se ci credi, se lo vivi, se lo senti nell’animo, l’hardcore ti accoglie nella sua comunità, e insieme non è mai troppo tardi per rivoltarsi contro ciò che oggi non va per il verso giusto nel mondo, per combattere in ciò che si crede e per essere sé stessi, sempre, alla faccia di qualsiasi cosa la gente pensi di te.

 

Grazie Vinnie, grazie Roger, per esserci ancora e per ricordarci tutto questo.

E ora andiamo a fare casino, insieme. Get Loud!


TAGS: AgnosticFront | GetLoud | hardcore | LauraFloreani | loudd | metal | NuclearBlast | punk | recensione