Un libro che nasce come risposta ad un interrogativo posto da un altro libro “How Music Works” di David Byrne, una domanda che il critico musicale e blogger Luca D'Ambrosio ha voluto espandere ed applicare alla scena italiana. Luca è  da diversi anni attivo sulla scena, non ultimo con la sua creatura musicletter.it, e ha raccolto le testimonianze di 50 artisti italiani, principalmente provenienti da scene differenti da quella mainstream o che comunque con il mainstream hanno avuto un approccio differente da quello canonico. Li avremmo potuti chiamare indipendenti fino a quasi 10 anni se non fosse che forse il termine ha perso i suoi connotati originari, di natura economica per divenire invece categoria estetica, l'indie.

Nel libro trovo subito un punto di connessione con quanto proposto dall'autore, un'affinità che potremmo definire generazionale, ovvero, il ricordo di quello che era il percorso che portava ad un ascolto, l'esperienza di trasferire su nastro magnetico la magia del vinile per preservarne il supporto e diffonderlo, e poi ancora l'avvento del digitale e i cambiamenti continui che questo ha generato, e che a mio avviso sono ancora in evoluzione. Erano piccoli gesti, eppure parte di vivere la musica, come poteva essere girare la manovella di un grammofono per chi ci ha preceduto o muovere le dita su un touch screen per i nostri contemporanei.

Ognuno degli artisti intervistati ha interpretato la domanda a proprio modo, secondo la propria personalità e troviamo così risposte più intime, personali, o più ragionate. Diversi rispondono direttamente affrontando il punto di vista lavoratico, con considerazioni  sul mercato,segno che il  testo di David Byrne  è circolato molto tra i musicisti negli ultimi anni, e a cui in qualche modo rispondono Manuel Agnelli e Remo Anzovino, i primi due artisti che troviamo, proposti in ordine alfabetico. Ma non tutti interpretano la domanda in questi termini, alcuni la portano sulla comunicazione, ma altri virano decisamente altrove, ricordandoci che alla domanda “Come funziona la musica?” possiamo rispondere parlando di come funziona per noi. E in questo tipo di risposte sarà sorprendente trovare analogie e affinità tra musicisti di estrazione differente, da Andrea Appino a Dodi Battaglia, passando per Teresa De Sio o Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione. E proseguendo nella lettura viene quasi naturale chiedersi chi risponderà in che modo, se con l'approccio del marketing, quello del tecnico musicale o quello più personale e intimo.