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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
28/11/2018
Josh T. Pearson
Le interviste di Loudd
Lo chiamo al telefono un pomeriggio subito dopo pranzo, quando il tour è già partito e dunque si trova già in Europa. Sin dalle prime battute, si rivela il personaggio sui generis che ho sempre intuito che fosse. Parla pianissimo, come se fosse narcotizzato, completa una risposta quando è già partita la domanda successiva... (A cura di Luca Franceschini)

Chi avesse letto la mia recensione di “The Straight Hits!”, seconda fatica solista dell'ex Lift To Experience Josh T. Pearson, sa quanto io abbia apprezzato questa svolta alquanto bipolare del musicista texano. Buttarsi su un rock fresco, allegro e rumoroso, provenendo da un disco lento e funereo come “The Last Country Gentlemen”, non è esattamente una mossa comune.

Se esiste però un legame tra lo stato d'animo di un artista e la proposta musicale da lui portata avanti, è evidente che oggi come oggi Josh T. Pearson sia felice e totalmente a suo agio con se stesso. L’ho visto a giugno al Primavera Sound, invitato a suonare con i suoi Lift To Experience, per il ventennale del loro unico disco in studio, quel “Jerusalem Texas Crossroads” che è tanto particolare ed eclettico da essere divenuto leggendario. Il giorno prima, annunciato quasi all’ultimo momento, si è esibito anche da solista, in compagnia della sua band, e si è trattato di uno dei live più impregnati di energia positiva che mi sia capitato di vedere nell'arco di tutta quest'ultima edizione del festival. Capelli ossigenati, cappello bianco a tesa larga in pieno stile texano, aria di finta spacconeria a mascherare solo a stento un'allegria ed una giovialità sincere. Nei giorni in cui è rimasto al Parc del Forum ha girato tranquillo tra la folla, ha parlato con tutti quelli che lo fermavano e si è sempre comportato in modo squisito, a detta di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo. 

Tra qualche giorno sarà in Italia, a tre anni dall’ultimo passaggio e, a memoria, sarà la prima volta che si esibirà a Milano. Lo chiamo al telefono un pomeriggio subito dopo pranzo, quando il tour è già partito e dunque si trova già in Europa. Sin dalle prime battute, si rivela il personaggio sui generis che ho sempre intuito che fosse. Parla pianissimo, come se fosse narcotizzato, completa una risposta quando è già partita la domanda successiva e in generale si fa fatica a capire se sia scocciato o semplicemente addormentato. In verità, è semplicemente il suo modo di essere: dopo qualche minuto di conversazione è evidente che abbia voglia di incontrarmi e di parlare con me. Non ci siamo trattenuti a lungo ma di cose ne sono emerse parecchie. Se siete in zona il 30 novembre, non perdetevelo al Circolo Ohibò di Milano…

 

Ciao Josh, tutto bene? Dove ti trovi in questo momento?

Sono nella “Non così grande Gran Bretagna”... sono in Europa ma mi piace chiamarla così... (risate che si protraggono per diversi secondi, anche dopo che ho ripreso a parlare. Aggiungo che ci ho messo parecchi minuti a capire la battuta NDA)

Come stai? Come sta andando il tour? 

Sto bene, sono un po’ stanco però direi che procede tutto alla grande. Starò in giro un paio di mesi e mi piacerebbe stare con la mia ragazza ma adesso non è possibile, lei è in Texas, io sono in Europa.

Partirei dalla recente reunion dei Lift To Experience: ho avuto la fortuna di vedervi a giugno al Primavera Sound ed è stato davvero bellissimo…

Grazie! Mi fa davvero molto piacere! 

Cosa ci sarà nel vostro futuro? Dobbiamo aspettarci un progetto più a lungo termine oppure avete avuto solo voglia di festeggiare un anniversario?

Non saprei, penso che andremo avanti ancora a fare qualche concerto e vedremo come andrà. Sono stato davvero contento di essere stato invitato a suonare al Primavera, è un festival importante, ed è stato ancora più bello aver avuto la possibilità di suonare ben due concerti (il giorno prima ha presentato “The Straight Hits!” assieme alla sua band solista NDA). È stato eccitante suonare le canzoni dei Lift to Experience vent'anni dopo, per un pubblico che non aveva mai avuto la possibilità di ascoltarle prima, è stato veramente un grande onore. Al momento avrei dei piani per altri dischi, ci sono un po’ di idee ma non so se riuscirò a realizzarli, dovrebbero accadere ancora delle cose nel mondo perché io possa trovare ispirazione ma chissà, magari tra qualche anno succederà... ad ogni modo di definitivo non c’è nulla. 

“The Straight Hits!” mi è piaciuto tantissimo, a conti fatti è uno dei miei dischi preferiti di quest’anno…

Complimenti, hai dei gusti eccellenti (ride NDA)! 

Probabilmente hai già risposto a questa domanda un milione di volte ma... 

Non lo so, fammela lo stesso! 

Nel 2015 ti ho visto dal vivo a Vasto, nell’ambito del Siren Festival, non so se ti ricordi. Avevi suonato nella chiesa principale alla domenica mattina, subito dopo la messa…

Ero da solo? Ah, sì certo! Quel bel posto sul mare! Me lo ricordo benissimo! 

Ecco, dopo quell’esperienza, ti ho ritrovato con questo nuovo album, con sonorità completamente diverse, come se fosse stato scritto da un’altra persona. Anche il tuo look è radicalmente mutato: sbarbato, capelli biondi, vestito di bianco anziché di nero… insomma, davvero sembri un’altra persona…

Direi che dentro di me ci sono una decina di artisti diversi, forse addirittura venti... i miei amici dicono sempre che conoscere me è come conoscere un bel gruppo di ragazzi simpatici. Cosa che credo sia vera, in fondo! Ho avuto diversi cambi di personalità negli ultimi cinque anni, ho passato periodi molto bui e probabilmente nel 2015 stavo ancora cercando di trovare faticosamente la mia strada verso la superficie, per raggiungere la felicità. “The Straight Hits!” da questo punto di vista, ha rappresentato il tentativo di essere felice e positivo, di scegliere la vita. Tornerò alle canzoni tristi, sicuramente, ma al momento sento il bisogno di occupare uno spazio diverso nella mia mente. La settimana prossima suonerò le canzoni del vecchio disco con la chitarra elettrica e credo che l'effetto sarà molto diverso rispetto a quanto fatto precedentemente in Italia, una sorta di versione psichedelica dei pezzi di “The Last Country Gentlemen”. Vasto me lo ricordo bene, la chiesa era molto bella e anche il festival, ricordo di aver fatto una festa quel giorno o il giorno dopo e di aver conosciuto davvero della bella gente!

Già che parliamo di chiesa, so che sei una persona religiosa e recentemente mi è capitato di leggere alcune tue interviste dove dicevi delle cose molto interessanti su questo argomento: non è molto usuale che un artista metta in mostra questo suo lato spirituale, o sbaglio?

Non penso sia una cosa strana anzi, credo sia molto più comune di quanto si pensi normalmente. Semplicemente, non è molto politically correct parlare del proprio credo, della propria religiosità, una cosa del genere non fa neppure molto rock, eppure tutto il rock ha in qualche modo a che fare con la spiritualità, con questa idea di raggiungere “l'altra parte”. Si può tirare in ballo qualunque tipo di conoscenza, di traguardo tecnologico ma alla fine tutto, in un modo o nell'altro, ha a che fare con la spiritualità. Anche la Dance o il Punk, per quanto possa essere strano, contengono questo tipo di messaggio. Nella nostra società oggi non si fa altro che ricercare lo stato mentale ideale, passando da una situazione all'altra: al momento la situazione è incasinata, non sappiamo che cosa succederà, anche se tutti cerchiamo di fare del nostro meglio. Per quanto mi riguarda, io credo in quello che ha sempre ribadito anche Gesù: “L'amore è la cosa più importante, alla fine l'amore è in grado di vincere tutto. Amare il prossimo, perché l'amore è la legge più importante; di tutte le leggi, è quella che le completa tutte. Non riuscirò mai a rinunciare a questo punto. Gran parte del mio tempo è occupato da questo, dal cercare di fare tutto per amore. Questo è il mio “oltre”, mi verrebbe da dire: rendere l'amore il fine ed il compimento di tutto ciò che faccio. 

Si potrebbe dire dunque che l’aggettivo “Straight” che hai deciso di usare in tutte le canzoni del disco, possa riferirsi anche a questo modo di amare, giusto? 

Certo! Sono assolutamente d'accordo. 

Il 30 novembre sarai in Italia e suonerai a Milano…

Sì (in italiano NDA)! 

Manchi dal nostro paese da tre anni e sarà la prima volta dopo l’uscita dell’ultimo disco: che cosa ti aspetti?

Beh, spero che venga a sentirmi qualcuno (risate NDA)! E poi spero di riuscire ad incanalare le energie nel modo giusto, di esprimere il mio amore per quello che faccio meglio che posso. Suonerò da solo, con la chitarra elettrica, come ti ho detto proporrò delle versioni un po’ diverse dei mei pezzi più vecchi. Poi sarà anche interessante perché non ho mai suonato “The Straight Hits!” da solo ma sempre con la band quindi immagino che l'effetto sarà un po’ diverso. Inoltre, suonerò anche una o due canzoni nuove. 

 

Dobbiamo quindi aspettarci un nuovo disco a breve?

Ne avrei pianificato uno per l'anno prossimo, sempre se riuscirò ad entrare in studio nei prossimi mesi. Inoltre, ho un side project di cui ho registrato il disco due anni fa e spero di far uscire anche questo a breve. Però devo trovare il giusto veicolo per farlo, è un disco completamente diverso dalle cose mie, ci saranno anche dei riferimenti all’attuale politica americana, diciamo che si tratterà di un lavoro più serio. 

Ti dirò che avevo pensato di non chiedertelo, perché di questi tempi ogni volta che un artista americano viene intervistato, gli domandano di Trump. Però adesso mi stai fornendo un assist…

(Ride NDA) Mi ricordo solo che qualche anno fa, ai tempi di Berlusconi, quando davvero non si riusciva a capire che cosa diavolo stesse succedendo in Italia, e per quanto tu ti sforzassi, sembrava davvero che la situazione fosse folle... ecco, adesso abbiamo questa mostruosità coi capelli arancioni e non so cosa dirti, sembra un videogame, una roba da realtà alterata... un personaggio televisivo a fare il comandante in capo di 300 milioni di persone, senza avere il minimo background politico! Andiamo, è uno che ha fatto i soldi con i casinò! È una cosa completamente folle! Non saprei entrare nello specifico però è un qualcosa che mi pare stia accadendo anche nel resto del mondo, è un qualcosa di cui bisogna seriamente preoccuparsi... anche tutta questa diffusione di internet, dei Social, nell'informazione, è come se le persone fossero manipolate, come se non avessero davvero la possibilità di esprimere il proprio pensiero. Ci sono parecchie sfide importanti da qui ai prossimi 15-20 anni e non so davvero come potrebbe andare a finire: l'intelligenza artificiale, la crisi occupazionale... è interessante e l’unica cosa che potrei dire in proposito è: “State pronti per un'altra bella dose di pazzia, in futuro! 

(Dopo una pausa piuttosto lunga NDA) Bene, direi che abbiamo finito... 

Bene, ti ringrazio molto per questa chiacchierata...

Puoi ripetermi il tuo nome, per favore? 

Luca... 

Luca, ci eravamo parlati all'epoca dell'uscita del disco? Ci siamo già sentiti prima? 

No, non avevo mai avuto il piacere... 

Allora ci vedremo a Milano... 

Senz’altro! E in bocca al lupo per il tour! 

Grazie mille! Ci vediamo presto!