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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
17/12/2021
Caramello: svegliaginevra + IRuna
Live report svegliaginevra + IRuna, 15/12/2021, Arci Bellezza
Caramello, la rassegna live dell’Arci Bellezza, giunge al termine e ci regala una serata con svegliaginevra. Un concerto che conferma il suo valore anche in sede live.

È stato un anno importante per svegliaginevra. Dapprima l’uscita del suo disco d’esordio Le tasche bucate di felicità, poi il tour che l’ha portata in giro per l’Italia sia da headliner sia come apertura ad artisti più conosciuti, un esito nel complesso favorevole, se consideriamo quanto ancora sia difficile suonare dal vivo e quando soprattutto lo fosse quest’estate.

Questa sera in qualche modo si chiude un ciclo: il disco è fuori da sei mesi, ci sono le ultime date da fare e nel frattempo è uscito anche il nuovo singolo “Qualcosa”, che ne ha confermato senza grossi problemi le enormi doti di scrittura. Insomma, ci si può lasciare alle spalle il 2021 con la consapevolezza della solidità del progetto e ci si può buttare a pianificare le mosse future.

Anche per Caramello, la rassegna live dell’Arci Bellezza che ci ha tenuto compagnia per tutto questo anno e mezzo (restrizioni permettendo) può essere giunto il momento di tirare le somme: in questi mesi ci ha portato dei bei concerti e parecchi act interessanti (quasi tutti emergenti); non è abbastanza per poter dire che a Milano l’attività live sia tornata a pieno regime (anche perché la situazione globale è ancora parecchio incerta) ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.

Questa sera, in una sorta di co-headlining, oltre a svegliaginevra è previsto il set di IRuna. Irene Montesi, classe 1988, cresciuta a Roma ma di origini sudamericane, ha esordito da poche settimane con Blue ma è in giro dal 2017, quando aveva pubblicato l’Ep Bacche di Goji. Dal vivo, per quel che mi riguarda, conferma le perplessità che ho avuto durante l’ascolto del lavoro in studio: le canzoni, nonostante qualche buona intuizione qua e là, non sembrano avere il potenziale necessario per colpire l’ascoltatore in mezzo ad un mare di proposte ormai sempre più standardizzate. La voce c’è ed è anche interessante ma l’impressione è che, almeno dal vivo, dovrebbe essere utilizzata con maggior potenza e disinvoltura (molto ha fatto anche la resa sonora non proprio impeccabile). La formazione a quattro (batteria, tastiere, basso) non riesce a valorizzare del tutto le composizioni, in generale non c’è molto tiro e gli arrangiamenti si perdono un po’. Detto questo, c’è passione, c’è impegno e in generale passiamo tre quarti d’ora piacevoli, anche perché brani come “Blue”, “Selva” e “Solo parlare” sono assolutamente buoni. Resta tuttavia che questa miscela di RnB, Soul e Jazz, condito da abbondanti dosi di elettronica, così come si usa di questi tempi, rischia di aver già esaurito la vena creativa, se si continuerà pedissequamente a seguire i modelli senza provare soluzioni nuove.

Svegliaginevra l’avevo vista a luglio, in quella che era stata la primissima uscita live del suo progetto. Se quella volta avevo trovato una band potenzialmente esplosiva ma ancora da rodare, questa sera, che siamo arrivati a fine tour, le cose funzionano decisamente alla grande. La classica formazione a cinque (due chitarre, basso e batteria, con Ginevra che suona l’acustica in quasi tutti i pezzi) valorizza a pieno la componente più visceralmente rock di queste canzoni, che in studio sono molto prodotte ma che conservano comunque una base di spontaneità chitarristica, un’attitudine a metà tra Brit e Jangle Pop. Dal vivo qualcosa in base c’è (seconde voci, un po’ di tastiera, qualche suono elettronico) ma non è molto, serve giusto a connotare il mood di alcuni brani. Per il resto c’è tanta energia, una grande sezione ritmica (Pietro Vitaloni alla batteria e Angelo Sabia al basso, autore lo scorso anno di un bellissimo disco pubblicato a suo nome, “Antihype Superstar”) e le chitarre che si prendono tanto spazio, grazie allo splendido lavoro di Leonardo Lombardi (che come ELLE ha prodotto il disco nonché tutte le principali uscite de La Clinica Dischi) e di Alessandro Martini (stimato turnista, con un progetto tutto suo sotto il monicker Martiny).

Setlist più lunga rispetto a quest’estate, con tutti i brani del disco ad eccezione di “Barche”, visto che Apice, che duetta con lei nella versione in studio, non era presente, e la nuova “Qualcosa”, che ha mostrato subito il suo impatto irresistibile, con cassa dritta e vaghe suggestioni Disco.

Il pubblico è carico a dovere, in questi mesi l’artista campana si è costruita una fan base piuttosto solida e i presenti di questa sera hanno fatto sentire tutto il loro calore; i pezzi sono quelli che conosciamo e sono bellissimi, con la band ormai rodata ed affiatata l’impatto è davvero notevole, si balla e si canta senza problemi e funziona tutto, sia le cose più ritmate (“Due”, “San Lorenzo”, “Siamo (stati)”), sia quelle più malinconiche e contemplative (“Una serie”, “La moda di fare cazzate”, entrambe proposte in vesti leggermente diverse rispetto alle versioni in studio). Bella anche l’idea di trovare soluzioni alternative per alcuni episodi: “Simone”, uno dei primissimi singoli, viene infatti suonato soltanto da lei in versione acustica, e il risultato è davvero notevole, anche a livello di resa vocale. Al contrario “Elastico”, che era nato in solitaria e così è stato anche proposto sul disco, è invece trasformato in un pezzo full band, cambia mood divenendo più allegro ed aperto e anche qui la scommessa è vincente.

Terminato il tempo a disposizione, il pubblico la acclama e non c’è verso per i cinque di potersene andare. Ecco dunque risuonate “Qualcosa”, “Due” e ovviamente il grande classico “Come fanno le onde”, per lungo tempo l’unico brano del suo repertorio ad aver superato il milione di stream, recentemente affiancato proprio da “Due”.

Ce ne andiamo con l’incertezza tipica di chi ancora non sa quanti concerti si potranno vedere da qui alla fine dell’inverno ma, allo stesso tempo, con l’entusiasmo per un’artista che, qualunque cosa succeda, sembra aver dimostrato di avere tutte le carte in regola per un decisivo upgrade di popolarità.