Cerca

Banner 1
logo
Banner 2
REVIEWSLE RECENSIONI
Sanguivore
Creeper
2023  (Spinefarm Records)
IL DISCO DELLA SETTIMANA POST-PUNK/NEW WAVE PUNK ROCK
9,5/10
all REVIEWS
06/11/2023
Creeper
Sanguivore
Con “Sanguivore” i Creeper si elevano a sovrani odierni del dark rock, unendo horror punk e goth in un’unica ambiziosa e ammaliante oscura opera, capace di affascinare e far sognare ad occhi aperti ad ogni ascolto. La conferma che ci troviamo davanti ad una delle realtà più talentuose e interessanti del panorama odierno e sicuramente ad uno dei più bei dischi dell’anno.

 

«La ragazza si è inginocchiata e si è protesa su di me, con avidità, sì. C'era una manifesta voluttà che era insieme elettrizzante e repulsiva, e mentre piegava il collo si è leccata le labbra proprio come un animale, e al lume della luna ho veduto scintillare le labbra umide e scarlatte, e la lingua rossa lambire i denti bianchi e appuntiti. Giù, sempre più giù scendeva il suo capo, e le labbra si sono allontanate dalla mia bocca e dal mio mento, sì che parevano prossime ad avventurarmisi alla gola». (Bram Stoker, Dracula, Diario di Jonathan Harker, 16 maggio)

 

«La vita, tutto sommato, è solo un aspettare qualcos'altro rispetto a quello che stiamo facendo, e la morte è l'unica cosa su cui possiamo contare senz'altro». (Bram Stoker, Dracula, Sig. Swales: Diario di Mina Murray, 10 agosto)

 

«Io provo grande pena per il vostro cuore che sanguina; e vi amo ancora di più per questo suo sanguinare». (Bram Stoker, Dracula, Abraham Van Helsing: Diario del dott. Seward, 20 settembre)

 

 

«E ai confini dell'eternità, l'ho vista: Un fantasma, uno spettro nella neve. Mi prese per mano e mi condusse attraverso la notte gelata. Mi parlò di comunione nelle profondità dell'eternità, del male e del peccato. Attraverso il parco della cattedrale, camminammo su tombe e tombe coperte di muschio. Sotto un mare di stelle colpevolizzate, lei si sdraiò con me e fu allora che mi prese. Quando affondò profondamente dentro di me come una pietra gettata nell'abisso dell'oceano. Vidi la famosa luce, vidi l'agonia e l'estasi mentre mi perdevo. Le lapidi si ergevano fiere sopra di noi e testimoniavano la mia morte e la mia rinascita». Con questi versi, recitati dal frontman William Von Ghould nel mezzo della magnifica overture e traccia inziale “Further Then Forever”, si apre ufficialmente il sipario della migliore dark goth rock opera del 2023, Sanguivore.

Esagerato affermarlo? Forse, ma dopo numerosi ascolti il verdetto rimane costante e la qualità e magniloquenza raggiunta dai Creeper con il loro ultimo lavoro è oggettivamente innegabile.

 

I cinque inglesi di Southampton, successivamente alla formazione nel 2014, hanno intrapreso una sfavillante ascesa verso l’olimpo, o forse, vista la china scelta, verso la meritata appropriazione del trono di sovrani indiscussi dell’Ade. Gli album pubblicati sinora, compreso l’ultimo, sono solo tre, intervallati però da ben sei EP, di cui tre prima del debutto in Long Playing con Eternity, in Your Arms nel 2017 (Creeper, 2014, The Callous Heart, 2015 e The Stranger, 2016).

Con la prima parte della loro carriera, sostanzialmente fino al 2017, i Creeper sono stati da subito ben accolti da critica e fan come ottima band horror punk, dimostrando anche una particolare fascinazione per la dimensione del concept album, la quale permette loro di creare, attorno ad un sound e un’immagine sempre molto curate, una sorta di aura cinematografica, palpabile sin dai primi ascolti. Fino ad Eternity, in Your Arms quindi, il concept è rimasto incentrato sulla storia di James Scythe, un immaginario investigatore del paranormale scomparso. La storia, ispirata ai personaggi di Peter Pan di J. M. Barrie, aveva già visto i suoi prodromi negli EP precedenti, richiamata anche dai video musicali realizzati.

Il sound inizia ad evolversi e i Creeper iniziano a sperimentare, unendo alle loro attitudini e tendenze primigenie influssi glam e goth, spostando immaginario e resa sonora verso un’oscurità diversa e sempre più emozionalmente e strumentalmente curata. A fine luglio 2020 viene pubblicato Sex, Death & the Infinite Void e questa volta la storia è quella di un angelo che cade in disgrazia mentre sperimenta l'amore per la prima volta. Affascinante, romantico, dotato anch’esso di singoli notevoli e capace di entrare nelle heavy rotation di ogni dark heart innamorato, grazie all’esperienza del tour americano del 2017 sposta questa volta le proprie ambientazioni visive presso una piccola città del nord della California ispirata a Dunsmuir e alla serie televisiva Twin Peaks. La nuova era oscura è iniziata. L’epilogo della storia raccontata con il secondo album, invece, troverà posto nell’EP American Noir (2021), la quale terminerà con la morte del protagonista. Nell’ultimo spettacolo del tour, difatti, anche il cantante viene ufficialmente “decapitato”. La terza era o mutazione dei Creeper ha avuto inizio.

 

Metaforicamente deceduto come frontman, il nostro prode dal giubbotto di pelle risorge quindi come William Von Ghould e i Creeper come Ghost Brigade, che per la prima volta dal ciclo di Eternity, in Your Arms tornano a vestire giubbotti di pelle abbinati. Con Sanguivore si realizza anzitutto il desiderio che da anni la band aveva maturato di realizzare un disco a tema vampiri e, vista la discesa nelle tenebre dell’ultimo album, hanno ritenuto fosse arrivato il momento giusto per realizzare l’impresa. L’obiettivo era uno: realizzare qualcosa di più oscuro di quanto non avessero mai realizzato prima. Per una band nata dall’horror punk e cresciuta nel goth, la sfida vedeva già un’ottima probabilità di vittoria, che però si è rivelata ancora più sfavillante e grandiosa di quanto non si potesse prevedere, perché Sanguivore non è solo “un disco sui vampiri”, ma una rock opera a tutto tondo, capace di elevare al contempo uso della strumentazione, pathos emotivo, senso cinematografico, fusione di generi e riferimenti agli anni Ottanta (moltissimi), senza però perdere mai in freschezza e catchyness, nè in capacità di creare singoli che rimangono in testa e non si vede l’ora di riascoltare di nuovo.

Sanguivore è un album guidato da un sentimento potente e trasformativo, dichiarato dallo stesso Ghould in un’intervista a Rolling Stone: ridare vita a un vecchio corpo e innamorarsi di nuovo. Un augurio e un’emozione che traspare vivida da ogni nota dell’album, che questa volta narra una nuova storia, quella di Mercy, una violenta e affascinante vampira che mantiene le sembianze di una diciannovenne, età in cui è stata trasformata, ma che in realtà ha già vissuto numerosi secoli, e di Spook, un uomo più anziano di lei solo per formale età anagrafica, che rimane soggiogato da lei tanto da essere trasformato in vampiro anch’esso proprio nell’iniziale “Further Then Forever”. In fondo l’amore richiede sempre qualche sacrifico, e in questo caso il pegno è sicuramente il sangue, ma il premio è un sentimento travolgente destinato a lasciare il suo segno per l’eternità. Sanguivore segue quindi Mercy nelle sue furie omicide, forse osservate sempre con inalterato trasporto amoroso dal suo Spook, fino al suo ritrovare la sua umanità e la decisione di porre fine alla vita, chiudendosi con l’emozionante dichiarazione d’amore di Spook, capace di travalicare anche i confini della morte («Dal nostro primo bacio al nostro ultimo respiro, con tutto il cuore che mi è rimasto, ti amerò più della morte», “More Than Death”).

 

Con Sanguivore si entra prepotentemente nel mondo del goth rock, con buona pace di chi sperava in un ritorno all’horror punk delle origini, ma con una modalità che include sia il loro mondo natio sia le più svariate influenze. La preparazione dei Creeper è infatti tale da poter garantire ad ogni album sia un livello tecnico sempre più alto, sia la capacità di poter giocare a proprio piacimento con i più diversi pezzi di storia del rock, grazie alla capacità di includerli e manipolarli per renderli parte delle proprie storie e del racconto che si desidera fare di se stessi in quel dato momento, ma senza mai esserne soverchiati. E il tutto, diciamolo, divertendosi sempre parecchio. Di brano in brano si sente giocare i Creeper con prepotenti sonorità anni Ottanta, con la darkwave dei Sisters of Mercy, con le chitarre alla Danzing, con i Damned, i Cult, i Misfits, Nick Cave, i Ghost, gli Alkaline Trio, Billy Idol e i Depeche Mode, in un complessivo tributo a James Richard Steinman, il cosiddetto "Richard Wagner del rock" noto soprattutto per le sue composizioni per Meat Loaf. Una mescolanza di sfumature di nero che il produttore Tom Dalgety (Ghost, Royal Blood, The Cult, Killing Joke) era la persona giusta per rendere al meglio, amplificando la magnificenza di suoni e intenti ma senza perdere le sottili sfumature e inquietanti atmosfere che rendono i Creeper così spettralmente notturni nella loro sfavillante brillantezza.

Groove sensuali, orchestrazioni teatrali, synth incisivi e drammatici, muri di suono lussureggianti, riff muscolosi e brillanti, piglio hard rock spavaldo, gotico croon e timbro del magistrale William Von Ghould, oltre che maestoso pianoforte e tastiere di Hannah Greenwood, che qui ha di rado occasione per stupire anche con la sua maestria vocale come accaduto nelle pubblicazioni più recenti, dove il binomio vocale era al centro della dinamica melodica. Tutti elementi che rendono ogni canzone meritevole di sospirati, cinematografici, romantici e oscurissimi viaggi mentali, capaci di far ballare, cantare, immaginare e vivere esattamente quel voluto intento: ridare vita a un corpo e innamorarsi di nuovo. In questo caso sicuramente anche dei Creeper.

Emo anni Duemila, rock’n’roll, goth disco, speed punk, synth rock e glam metal si fondono nell’opera di dark rock più irresistibile dell’anno, per quello che è senza dubbio l’(attuale) apice della carriera dei Creeper, che con Sanguivore hanno dimostrato quattro non scontati fattori: una capacità costante di auto-superamento delle proprie capacità e ambizioni; un sostanziale e sano disinteresse a seguire la strada che ci si aspetta da loro per essere invece guidati dalla sola volontà artistica, riuscendo al contempo ad essere sempre vari, inattesi ma coerenti; una rara focalizzazione, efficace ed efficiente, nell’applicazione delle proprie ispirazioni e intenti; oltre che di poter essere ormai al livello dei più grandi nomi del genere, sicuramente una delle più interessanti e talentuose realtà del panorama rock (e dark) odierno.