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REVIEWSLE RECENSIONI
09/11/2020
21 Savage & Metro Boomin
Savage Mode II
Quindici brani per una durata totale di tre quarti d’ora. Ad aprire il progetto di nuovo Morgan Freeman (il quale fa da voce narrante in tutto l’album) che spiega come due uomini, se hanno grandi ideali, possono anche essere separati da migliaia di chilometri ma lavorare come se fossero nello stesso luogo e che, se vogliono ottenere risultati in comune, possono diventare realmente una cosa sola.

Dopo qualche settimana in cui le uscite musicali sono state piuttosto fiacche, lunedì mattina irrompe su Twitter un annuncio da parte di 21 Savage e Metro Boomin: Savage Mode 2 fuori questo venerdì (2 Ottobre). Tramite un minuto e poco più di riprese, tra studi di registrazione e dischi di platino, accompagnate dalla voce narrante del leggendario Morgan Freeman viene spiegato che “di base, se qualcuno è in Savage Mode, è meglio non averci a che fare”. Il giorno successivo viene pubblicata la copertina: una citazione all’estetica South di fine anni ‘90 e inizio 2000, eccezionale.

A tre giorni dall’uscita decido di andare a riascoltarmi il primo capitolo della saga; uscì nel 2016 diventando immediatamente un pilastro della Trap: nove brani caratterizzati da una crudezza esagerata in cui il duo rapper-producer consolidava una sintonia rara. 21 nel mentre ha pubblicato il disco della consacrazione l’anno successivo (“Issa”) e negli ultimi giorni del 2018 un disco più maturo rispetto ai precedenti (intuibile anche dal titolo “i am > i was”) che lo ha portato a vincere un Grammy per “Best Rap Song” con “A lot”, in collaborazione con J. Cole e prodotta sempre da Metro Boomin. Anche il producer non si è fermato e ha realizzato un altro disco iconico “Not All Heroes Were Capes”, uno dei progetti che ho amato maggiormente negli ultimi anni, un progetto in grado di fare un perfetto riassunto della scena Usa e dei suoi protagonisti.

Arriva venerdì e il disco è fuori. Quindici brani per una durata totale di tre quarti d’ora. Ad aprire il progetto di nuovo Morgan Freeman (il quale fa da voce narrante in tutto l’album) che spiega come due uomini, se hanno grandi ideali, possono anche essere separati da migliaia di chilometri ma lavorare come se fossero nello stesso luogo e che, se vogliono ottenere risultati in comune, possono diventare realmente una cosa sola.

La prima canzone è “Runnin”, il mood è lo stesso di quattro anni prima: produzione magistrale contenente un sample di Diana Ross del 1976 e 21 Savage che parte in quarta accusando tutti quelli che parlano male di lui, i cosiddetti Opps, ma appena lo vedono in strada iniziano a darsela a gambe. In “Glock in My Lap” continua sullo stesso filone chiamando “Pussy” i suoi nemici (la parola più presente nel disco) pronunciata circa venti volte solo nei primi due brani. Nel brano successivo, “Mr. Right Now”, i suoni si adattano molto all’ospite: Drake. Il tentativo sembra essere quello di fare la hit del disco anche se rischia di essere un po’ un buco nell’acqua (per quanto possa esserlo un brano in cui è presente il rapper canadese). È prematuro dirlo ora, tra qualche settimana il numero di streaming ci dirà di più.

Segue “Rich N**** Shit” in cui, come è intuibile 21 e il collega Young Thug raccontano la vita del ragazzo di colore arricchito, citando marchi di vestiti e auto di lusso su una strumentale più chill rispetto alle precedenti. Nei due brani successivi si ritorna alle sonorità iniziali, che alla fine sono quelle che più desideravamo da questo progetto. Per introdurre “Snitches & Rats” (con Young Nudy, terzo e ultimo featuring), invece, serve un intero brano in cui Morgan Freeman spiega la differenza tra le due categorie citate nel titolo (Infami e Ratti), concludendo con una frase che è già iconica “The difference is, at least a snitch is human, but a rat is a f*ckin’ rat”. Tutto ciò è un evidente riferimento alla vicenda SixNine e all’odio che gli ha scaricato la scena addosso negli ultimi mesi definendolo appunto come Rat a causa della sua collaborazione con le forze dell’ordine. Tra le uscite fiacche citate prima c’era anche il suo disco, facilmente dimenticabile, ma questa è un’altra storia. “My Dawg” è forse uno degli episodi più cupi ma anche interessanti del disco (ritornello a parte) in cui 21 parla sia delle accuse legali che subì l’anno scorso quando vennero a galla delle problematiche legate al suo visto, scaduto da diversi anni, fino alla sua opinione sul tentativo di alcune persone di sfruttare la fama d’altri, in questo caso la sua, ma che in fin dei conti sono solo in cerca di attenzioni e notorietà.

Finalmente troviamo la vera hit del disco: “Steppin On N*****”, un brano che trasuda la scena del South già citata nella copertina e che riporta in auge suoni che non si sentivano da tempo, contornati da magnifici scratch di Metro Boomin. Continuare a raccontarvi altri quattro brani sarebbe noioso, ma è così anche per l’ascolto. Le ultime tracce non sono brutte ma rendono il disco più pesante del necessario. Il primo funzionò anche perché i brani erano solo nove, una particolarità quasi unica del genere, qui non è così e non è detto che il problema siano proprio queste ultime tracce, ma alla fine il disco risulta appunto un po’ pesante.

Nonostante ciò, ci tengo a sottolineare che questo è un ottimo progetto per un motivo molto semplice: da inizio anno, sia qui che in America, molti rapper hanno affermato che il 2020 sarebbe stato il nuovo 2016 (anno di massima gloria per la Trap) e forse solo ora, ad inizio Ottobre, questa frase prende davvero senso. Il genere è cambiato e richiedere quella purezza iniziale sarebbe stupido e inutile ma da parte di molti rapper questo tentativo non sembra nemmeno essere stato fatto e, spesso, chi ci ha provato non ha fatto proprio una gran figura. 21 Savage e Metro Boomin per lo meno hanno rispettato ciò facendo un disco molto genuino dove non si perde l’anima cruda del rapper e la capacità del producer di giocare con suoni più nuovi ma anche con sample e scratch e di ciò ne va fatto grande merito alla coppia.

Infine, diciamocelo, coinvolgere Morgan Freeman è una delle cose più belle e divertenti fatte negli ultimi anni.


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