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REVIEWSLE RECENSIONI
05/02/2021
Hatebreed
Weight of the False Self
Ognuno di noi porta un fardello o ha una giornata di merda da dimenticare. Se hai voglia di sfogarti, reagire e rimetterti in piedi, prova con l’ultimo album degli Hatebreed: a forza di urla, riff e batteria iper adrenalinici e frasi motivazionali risparmierai in terapia e in ore di depressione. Unico inconveniente: distruggerai mezza casa in preda al delirio di onnipotenza.

Che gli Hatebreed ci sappiano fare ormai è scontato. La comprovata formula di hardcore senza compromessi e trash metal raccoglie fan da entrambi gli schieramenti (hardcore kids e metalheads) da più di vent’anni, e la band, arrivata ormai all’ottavo album in studio, si guarda bene dal deluderli.

I cinque del Connecticut però, nonostante non abbiano bisogno di dimostrare il loro valore e non abbiano interesse a fornire particolari innovazioni, colgono l’occasione per mostrare quanta cura e passione ci possa essere anche nel riproporre sempre gli stessi stilemi, lavorando con artigianale maestria sulla produzione, sui testi e sulla varietà dei riff e dei pattern di batteria.

Weight Of The False Self è un disco brutalmente pesante, aggressivo, adrenalinico e ottimista. Da un lato, infatti, è un assalto frontale con mazza chiodata e anfibi con la punta di ferro, compatto e distruttivo, adatto a stimolare ogni fibra incazzata del corpo e a permetterle di liberarsi: pura istintività animale, viscerale e spietatamente pronta a sentire il sapore del sangue. Dall’altro, invece, convoglia efficacemente tutta questa potenza in un messaggio teso al miglioramento personale e all’auto-affermazione, in pieno spirito PMA (Positive Mental Attitude).

Ogni persona a questo mondo affronta delle guerre che spesso non rivela a nessuno: problemi enormi o semplici giornate di merda, depressioni passeggere o delusioni. Piccoli e grandi colpi dalla vita che tutti cercano in qualche modo di gestire: chi con ecumenica calma e pazienza, chi crollando sotto il peso dei propri fardelli, chi invece sfogandosi a suon di urla, sudore e adrenalina, per buttare fuori ogni goccia di dolore e recuperare la giusta attitudine nei confronti di se stessi e del mondo che lo circonda. Il mondo ti vuole mangiare vivo? Mangialo prima tu.

Con la delicatezza di un bulldozer cingolato, gli Hatebreed ti ricordano come scrollarti di dosso ogni pena e aggredire la vita, invitandoti prima di tutto a fare la cosa giusta per te stesso e in secondo luogo a rimanere sempre positivo. Hai mai visto un pugile salire sul ring convinto a priori che avrebbe perso? Non importa quanto terribile sia il tuo avversario: guardalo negli occhi, credi in te stesso e battiti con onore. Con il giusto atteggiamento potrai anche finire a terra, ma non sarai mai un perdente. Abbi fiducia nella persona che sei, rispetta te stesso e chi ti sta intorno, non giudicare nessuno, ma non avere nemmeno paura a prenderti quello che meriti: te lo sei guadagnato nel momento in cui hai dimostrato il tuo valore.

Ogni riff, ogni colpo di pedale sulla cassa e ogni gang-chorus, un minuto dopo l’altro, aiuta emotivamente ad uscire dalle tenebre e a ritrovare la migliore versione di se stessi. Migliaia di fan lo hanno testimoniato nel corso degli anni, e il lavoro fatto con il groove e i testi di Weight Of The False Self lo confermano una volta di più. Se li conoscete già, andate sul sicuro, se non li conoscete ancora, è un ottimo album per iniziare.

Per darvi prova del sound, basta che indossiate le cuffie e schiacciate play; per darvi prova della qualità del songwriting anche se non siete ferrati in inglese, invece, non c’è biglietto da visita migliore di un assaggio delle appassionate parole di Jamey Jasta.

Non sempre quello che ci capita dipende da noi, ma come decidiamo di uscirne sì, e gli Hatebreed sono la colonna sonora perfetta per distruggere ogni affanno con la grazia di uno schiacciasassi e tornare fieri a riveder le stelle brillando di luce propria.

«Se vuoi fare la differenza nel mondo, significa che devi essere diverso dal mondo che vedi. Liberati dai fardelli che sai che esistono. Nessuna mentalità da vittima, alza il tuo standard. Il tuo vero sé chiama e devi rispondere» (“Weight of the False Self”)

«Aggrappati alla vita. Le nostre convinzioni sono ciò che unisce. Non lasciare mai che i tuoi momenti di sconforto prendano il sopravvento sulle tue gioie. Raggiungi la luce. La verità è che dobbiamo sfidare le profondità. La verità è che tutto può crollare. La verità non è ciò che ci separa. La verità è il battito del tuo cuore senza paura. C'è verità nel resistere. C'è una verità che non puoi dividere, in questo possiamo unirci» (“Cling To Life”)

«Se pensi di dover giudicare qualcuno, inizia da te stesso. Se vuoi prendere il controllo, inizia da te stesso. Qualcosa che vedi ha bisogno di rispetto, inizia da te stesso. E se vuoi cambiare il mondo, devi farlo (Inizia da te stesso). Affrontalo ora o non se ne andrà mai. Potrebbe non portare il paradiso sulla Terra, ma tiene a bada l'inferno. C'è uno scopo nel dolore, un nuovo potere da raggiungere. Ti sei già girato dall’altra parte, ma le vecchie strade non aprono mai nuove porte. Imposta le cose per bene, fai pace con lo specchio adesso. Sei sprofondato più in basso dei tuoi incubi, che ora tu sia innalzato più in alto dei tuoi sogni» (“Set It Right (Start With Yourself)”)


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