Parlare di Spagna ed annegare nei luoghi comuni è facile: vogliamo provare? La corrida, la paella, il Real Madrid e il Barcellona, la sangria, Rafa Nadal e via di questo passo.
Per la musica poi dici Spagna e pensi a Julio Iglesias quando va bene e alle signorine “Asereje” o a tutti quei tormentoni latin estivi quando va male.
Non seguendo la scena rock poco vi saprei dire, ma sono sicuro che qualcosa di valido lo potremmo trovare per quanto riguarda la scena soul e funk, invece mi preme segnalare un artista che fa della musica black, con qualche puntata latin (buona però eh, ve lo assicuro) la propria ragion d’essere.
Gecko Turner ha già quattro album all’attivo per l’etichetta Lovemonk Records, del tutto o quasi sconosciuti qui in Italia e per riparare a ciò è da poco uscita una bella compilation di 13 brani tratti dai suoi album più un inedito, “Soniquete: The Sensational Sound Of Gecko Turner” il titolo, che celebra non solo i quindici anni di attività del nostro, ma anche i quindici anni della label Lovemonk Records.
La poliedricità è il tratto caratteristico di Turner, artista onnivoro che si è nutrito nella sua giovinezza (è nato nel 1966) di Bob Dylan come dei Kinks, di James Brown e dei Talking Heads fino ad approdare al jazz in forma be-bop. Tutto questo amore per la musica lo porterà a Londra, nel 1986, dove proverà a campare di musica suonando per strada ma soltanto dopo essere tornato a casa, nella regione di Estremadura che è il luogo di provenienza di Turner, deciderà di fare sul serio fino ad approdare nel 2003 in sala d’incisione e realizzare così il suo primo album.
Lo stile di Gecko Turner è pieno zeppo di tutto quello che ha ascoltato nei vinili siti presso la stazione radiofonica dove lavorava suo padre: soul, funk, latin, afrobeat, e non vi sembri che tutto questo sia troppo, ascoltate il disco e capirete come il tutto sia tenuto in perfetto equilibrio e di come riesca a far convivere tutti questi generi in un linguaggio poliedrico senza ingenerare confusione.
Anche il latin, in questo caso la salsa caraibica, è trattata con il rispetto che si deve ad un genere troppo spesso infognato nella tamarraggine e nei luoghi comuni, al punto che un proto tormentone come “Un Lemon nella cabeza” potrebbe servire da panacea e farebbe giustizia di tutti quegli sfracassamenti di gonadi estivi propinati da personaggi come Alvaro Soler e compagnia. So già che così non sarà (ma mi auguro il contrario) in quanto la proposta di Gecko Turner è sì comprensibile alla massa ma altresì troppo raffinata per poter piacere a chi fa della musica latin uno strumento per andare a rimorchiare nelle scuole di ballo.
Se invece il funk ed il soul sono il vostro pane quotidiano, troverete qui dei pezzi che niente hanno da invidiare agli artisti anglosassoni, con in più quel tocco latino che aggiunge un surplus a tutto il menù proposto.
Tredici canzoni fresche che viaggiano libere da costrizioni e che vi faranno passare bene un’ora della vostra vita.