I New Radicals e il loro unico successo, una canzone dalla melodia irresistibile ma dal testo feroce e iconoclasta
Oggi quando suoni e guardi la folla, le persone nelle prime file hanno la stessa età di quelli che erano davanti al palco nel 1973: non sembra davvero ci sia alcuna differenza!
Credo proprio che a far oscillare la lancetta di un giudizio su un film come questo I mercenari possa essere solo e soltanto una questione di affetto. La regia di Stallone si concretizza in un film tamarrissimo, in bilico tra action spinta e (auto)ironia che poggia su una sceneggiatura leggera come un velo di carta igienica (ogni allusione non è puramente casuale).
Il nostro tempo scorre sempre più liquido ed è povero di speranza, però la speranza, virtù delle ore buie, è l’unico lumicino che rischiara il cammino quel tanto che basta per non perdere l’orientamento e per non cedere allo sconforto. Sono già passati quasi vent’anni dall’esordio solista di Ziggy Marley, eppure ascoltando i testi delle sue canzoni, sembra che tutto sia accaduto poco fa. Anche adesso non esiste alcun rispetto per l’ambiente, per i diritti primari inderogabili, e rimane quella maledetta voglia di sovrastare fisicamente chi non crede e la pensa come chi ha il potere. Ma, come dice Ziggy, si può trovare misericordia, e dunque un filo di speranza, nella bellezza di ogni giorno nuovo che nasce, perché come dice una sua canzone “C’è sempre un arcobaleno nel cielo, basta non essere ciechi” e così si può creare l’opportunità per vivere in un mondo migliore.
In copertina c’è lei con i capelli corti, in un esplicito tentativo di rievocare il 2005, quando aveva 24 anni e lavorava in un'enoteca. Sullo sfondo il cielo infuocato di Los Angeles, città dove vive ora, eloquente richiamo agli incendi di quest’estate. In questa tentata sintesi tra passato e presente, il sesto disco di Sharon Van Etten rischia seriamente di poter diventare il migliore della sua carriera.
Il ritorno degli Old Crow Medicine Show, dopo quattro anni di silenzio, con un vibrante disco, che armonizza nostlagia, intenti politici e puro divertimento.
Quello dei Dardenne è il classico cinema "necessario", quello che deve esserci e che dovrebbe essere guardato sempre.
Che cosa si può ancora dire di un concerto dei Notwist, che non sia stato detto? Chi non li avesse mai visti dal vivo dovrebbe colmare al più presto questa mancanza perché sul palco Markus Acher e compagni sono, senza niente affatto esagerare, tra i migliori al mondo.
La battaglia tra la melodia e il caos si combatte in Canada, dove i PUP confermano ancora una volta di essere parte del meglio del punk di questi anni Venti, con un nuovo album pieno di tracce oneste, spietate, commoventi, tragiche e – ovviamente – stracolme di black humor.
Circles, terzo lavoro solista di Maurizio Vaiani, alias RosGos, è una lenta discesa nelle volute ellittiche dell'Inferno dantesco, raccontata con stile unico, affabulante e magnetico.
Volumi pazzeschi, tiro e groove a mille e Franklin James Fisher mattatore assoluto, tiene il palco con sicurezza e canta come se fosse questione di vita o di morte. Concerto breve (poco più di un'ora) ma da lasciare senza fiato. Gli Algiers sono un'esperienza live che va ripetuta periodicamente.
Sorrentino torna alle origini, non tanto del suo cinema quanto a quelle della sua vita, costruendo un film diversamente autobiografico e ricominciando dalla sua Napoli e da uno stile molto più lineare e a prima vista semplice, dove non mancano i tocchi personali di un regista dallo stile riconoscibile. "Non ti disunire Fabio".
Questo è uno di quei dischi che trascendono generi ed etichette, realizzati da musicisti per vocazione, al servizio della musica intesa come autentico linguaggio espressivo, come un qualcosa che non si limita ad essere un mero intrattenimento, ma che possiede un legame indissolubile con gli aspetti più profondi dell’esistenza.
Kelly Lee Owens, parte della cosiddetta scena dream pop con particolare sviluppo dell’aspetto elettronico, con LP.8 conferma l'alta qualità della sua scrittura e la profondità dei suoi arrangiamenti, mescolando il noise con le carezze eteree della sua voce.
Un disco accompagnato da feroci polemiche e trainato da una canzone "proletaria" che scalò le classifiche di mezzo mondo, invitando a resistere alle avversità della vita.
Spiace constatare come dall'ultima miniserie di casa Marvel venga fuori purtroppo una mezza delusione nonché una bella occasione sprecata, anzi due, forse pure tre. Andiamo a elencarle.
"Lei che non tocca mai terra" è un romanzo dalle tinte fosche, complesso e penetrante. Un romanzo consigliatissimo, se non vi spaventa l’idea di fare i conti con tutto ciò che avete dentro e che magari, fate finta di non vedere (più).
Un album praticamente nato per caso, in seguito a una serie di circostanze fortuite e, con il senno di poi, fortunate, consente ai Traffic di rinascere sulle ceneri di quello che furono, dimostrando di avere ancora molto da dire e direzionandosi su un suono più corposo e denso di contaminazioni.
A volte, ascoltare canzoni è come quando vedi passare gente in un treno che corre parallelo al tuo: incroci gli sguardi per un attimo e poi lasci che ti sfuggano lontano. Altre volte scocca una scintilla, ti si appiccicano nella testa e non vogliono più andare via. Te ne innamori così tanto che vuoi approfondire, capire perché sono per te così importanti, qual è il loro vero significato. In "Di Lacrime E Di Sangue" troverete 101 meraviglie che non si scolleranno mai dal vostro essere, facendovi commuovere, ridere, piangere, sognare, incazzare, ma, soprattutto, sentire vivi.
Un'opera monumentale, complessa e fascinosa, cronaca di questi giorni oscuri, tra tormento, malinconia e spiragli di luce.
Dopo un percorso iniziato nel 2020 lastricato di ben sei singoli, finalmente esce “Guarda Dove Vai”, il disco d’esordio della cantautrice milanese Marta Tenaglia.
Un gruppo che sul palco offre pochi punti di riferimento oltre ad una potenza pazzesca, volumi assurdi e un assalto frontale senza compromessi. Il concerto però è stato ottimo e il divertimento non è mancato, se riusciranno a proporre altro oltre ad un impatto deflagrante, però, lo dirà solo il tempo.
Fresco della vittoria di due David di Donatello, "Ariaferma" si conferma come uno dei film italiani più interessanti degli ultimi anni.
Sei mai stato nello Xenoverso? E nell’Universo invece? Come viaggia un Cronosurfista? Sono l’unico ad aver raccolto testimonianze sulla grande guerra, sugli angeli netturbini e su Arakno? Xenoverso è il nuovo album di Rancore: difficile, complesso e distopico, che lo conferma la migliore penna del panorama rap italiano.
C’è una leggerezza agrodolce in queste composizioni, una semplicità nelle melodie che sfiora a volte la banalità ma che si dimostra nonostante tutto irresistibile. In attesa di vederli dal vivo, archiviamo questo esordio nella lista delle cose belle del 2022.
Innovatore e sperimentatore, Alain Resnais sovverte i canoni della narrazione classica, la voglia di provare cose nuove e non seguire un percorso troppo lineare per la messa in scena della sua concezione di cinema si evidenzia bene anche in questo "Mio zio d'America", film del 1980 che presenta una costruzione quantomeno originale.
Un disco interamente di cover di brani noti e meno noti, riletti con classe, coraggio e passione.
Ascolta i podcast di Radio Loudd e divertiti con le nostre trasmissioni a base di buonumore e tanta buona musica. Bastano due click per entrare nel nostro mondo. Enjoy!!!
LEGGIOggi quando suoni e guardi la folla, le persone nelle prime file hanno la stessa età di quelli che erano davanti al palco nel 1973: non sembra davvero ci sia alcuna differenza!
LEGGI