Film diretto da Alex Lehmann ma progetto appartenente a Mark Duplass che scrive, recita e produce. Duplass, regista, sceneggiatore e attore originario di New Orleans, è indicato insieme al fratello Jay come uno dei maggiori esponenti della corrente mumblecore, un filone del Cinema indipendente che si caratterizza per film solitamente a budget contenuto e molto, molto parlati, storie romantiche e di vita quotidiana interpretate spesso da attori non professionisti anche se non è questo il caso, insieme allo stesso Duplass troviamo qui infatti Sarah Paulson, attrice di fama mondiale. Le altre caratteristiche del genere sono invece rispettate, due soli attori (più una comparsata veloce di Clu Gulager), budget ridotto, un bel bianco e nero moderno, parole, confronti e un girato che sembra sia stato terminato nel giro di una settimana, due protagonisti che potrebbero avere tra i trenta e i quarant'anni (più vicini ai quaranta che ai trenta direi), tanto sentimento, molta nostalgia e situazioni dolorose pronte a riemergere.
Crestline in California è un piccolo paese che ha tutta l'aria di essere stato un poco strapazzato dal tempo, qui si incontrano Jim (Mark Duplass) e Amanda (Sarah Paulson), due adulti che nel loro passato hanno una storia d'amore in comune consumatasi al tempo delle scuole superiori. Jim è tornato al paese natio per sistemare la vecchia casa della madre ormai defunta, Amanda è in visita alla sorella che aspetta un bambino. I due si incontrano casualmente al supermercato, dopo i primi momenti di imbarazzo Jim e Amanda ritrovano quella confidenza e quella complicità che ha le radici ancora salde in quella ormai vecchia e bellissima unione. Ma il tempo è passato, Amanda ora è sposata, ha i due figli che il marito ha avuto da un matrimonio precedente a cui badare, Jim è invece rimasto un po' fermo, single, lavora nell'edilizia e in testa Amanda è rimasta, lì ad aleggiare, per tanti anni. I due ripercorrono il viale dei ricordi, ritrovano qualcuna delle vecchie giocose e assurde abitudini, tornano al Blue Jay per un caffè, dietro il bancone del vecchio minimarket c'è ancora il vecchio Waynie (Clu Gulager), sembra incredibile, la casa della madre di Jim è ancora più o meno la stessa ma comunque il tempo è passato, gli anni trascorsi forse non sono stati così felici, non come quelli dei vecchi tempi.
Se amate i film intimi, emozionali, e se nel vostro cuore alberga un po' di romanticismo e un pizzico di nostalgia per le esperienze di gioventù, Blue Jay si rivelerà un film delizioso. Il canovaccio imbastito per la trama ha giusto due o tre punti fermi, per il resto è tutto dialogo, sguardi, improvvisazione, recitazione, con una Sarah Paulson in splendida forma, affascinante nel bianco e nero del regista Lehmann che si occupa anche della fotografia. Molto bravo anche Duplass, i due attori riescono a farci sentire la presenza di quella chimica eterna di chi si è amato e in piccola (o grande) misura continuerà ad amarsi per sempre. Pochissima struttura, la camera di Lehmann asseconda i personaggi, li colloca nel giusto spazio alla giusta distanza, Blue Jay è un film da godersi senza troppi pensieri, con cui mettersi lì e farsi cullare, trasportare, poi arriva anche qualche strattone, il personaggio di Jim è un po' più complesso di quanto sembri a prima vista, è un susseguirsi di piccoli gesti, abitudini riprese, momenti di cui ogni esistenza dovrebbe essere piena. Un film molto sentimentale consigliato senza riserve.