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REVIEWSLE RECENSIONI
Like a Wave in your Building EP
Right Profile
2024  (Useless Recordings)
PUNK ALTERNATIVE ROCK
7,5/10
all REVIEWS
11/03/2024
Right Profile
Like a Wave in your Building EP
"Like a Wave in your Building", secondo EP dei milanesi Right Profile, è il tentativo di giudicare quest’epoca fuggente e narcisista, richiamando a vivere la realtà per come si manifesta, senza troppe costruzioni o sovrastrutture. Un Punk Rock Old School di matrice americana per cinque brani tutti piuttosto diversi tra loro.

“The Right Profile” sta su London Calling e schiacciata com’è in mezzo a classici come la title track, “Brand New Cadillac”, “Jimmy Jazz”, “Rudie Can’t Fail”, “Spanish Bombs” e “Lost in the Supermarket”, tende spesso ad essere dimenticata.

Joe Strummer la scrisse dopo aver letto una biografia di Montgomery Clift, l’attore di From Here to Eternity, Red River, A Place in the Sun, The Misfits ed altri celebri film di quegli anni. Morì nel 1966 dopo una vita burrascosa fatta anche di abuso di alcol e droghe ma dieci anni prima, a seguito di un grave incidente d’auto (andò a schiantarsi contro un albero distruggendo la macchina che stava guidando) rimase rovinato in volto al punto tale da dover essere inquadrato solo da certe angolature, ai fini di preservarne il “giusto profilo”.

Quarant’anni dopo i Clash, quella canzone è stata scelta da un trio milanese come proprio monicker ma il contesto a quel punto è decisamente mutato. Più che evocare Clift, i Right Profile hanno voluto riflettere su quanto oggi si tenda a preservare un’immagine a dispetto della realtà, su come l’ansia da prestazione nella quale volenti o nolenti siamo immersi, rischi di farci lavorare quasi esclusivamente sulla dimensione apparente del nostro essere, dimenticando tutto il resto.

 

Like a Wave in your Building, secondo EP del gruppo, che arriva a circa un anno dal precedente Act One, è il tentativo di giudicare quest’epoca fuggente e narcisista, richiamando la forza del presente, la spinta a vivere la realtà per come si manifesta, senza troppe costruzioni o sovrastrutture.

Raffaele Bocchetti (chitarra e voce), Matteo Lanzi (batteria e voce) e Walter Montagna (basso e voce) hanno detto di non voler seguire un genere preciso nella loro proposta musicale e in effetti confezionano cinque brani tutti piuttosto diversi tra loro, anche se una matrice di fondo è possibile ravvisarla in un certo Punk Rock Old School, di matrice americana.

 

L’iniziale “Bob Underworld” mostra un ottimo utilizzo della chitarra, con un riff incalzante, dal sapore Classic Rock che sfocia presto in una cavalcata dal vago sentore Smithsiano. Un gran bel pezzo, potente quanto basta, che suona anche un po’ come manifesto programmatico dell’intero lavoro: si ostenta la mancanza di punti di riferimento (“We don’t have a lighthouse or a god”, cantano nel ritornello) ma c’è al contempo la piena volontà di entrare di schianto nella vita.

Le successive “Cycles” e “3AM” sono quelle in cui le influenze Punk escono maggiormente allo scoperto: veloce e rabbiosa la prima, col testo che esprime la dicotomia tra la dimensione idilliaca dell’infanzia e le sfide del presente, più melodica la seconda, a dispetto di una batteria che fa un bel lavoro pulsante sui tamburi, il ritornello è uno dei più orecchiabili e indovinati del lotto.

Molto riuscita anche “A New Band in a New Town”, serrata e compatta, con un chorus dal sapore anthemico che costituirà senza dubbio uno dei momenti migliori in sede live.

In chiusura, “Scars of Memory” presenta un più esplicito richiamo agli Smiths, con quella chitarra Jangle che tanto ricorda “Bigmouth Strikes Again” ed una generale atmosfera da spensierata elegia.

 

Convincente la produzione, anche se forse un po’ troppo pulita, con dei brani così ci si sarebbe potuti aspettare una maggiore ruvidezza; stessa cosa per la prova vocale di Raffaele, in generale convincente ma che a tratti manca un po’ di aggressività.

Per il resto, Like a Wave in your Building lascia intravedere grosse potenzialità per un gruppo che sembra ormai pronto per l’esordio su disco e che, siamo fiduciosi, saprà regalarci grandi soddisfazioni in futuro.