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REVIEWSLE RECENSIONI
19/11/2017
Robert Plant
Carry Fire
Un viaggio musicale che, come testimonia il nuovo "Carry Fire", ancora non si è esaurito; alla soglia dei settant'anni, Robert appare tutt'altro che acquietato e con le sue nuove canzoni continua ad accompagnarci da un angolo all'altro del globo terracqueo
di Alessandro Menabue

Avrebbe potuto campare di rendita titillando la nostalgia dei fan dei Led Zeppelin, tesaurizzando la leggenda di una band la cui vita è stata troppo breve. Con buona probabilità ci ritroveremmo con una macchietta in più, ancora di lustrini agghindata, e qualche ottimo disco in meno. Per sua e nostra fortuna, Robert Plant, da gran signore qual è, in quasi quarant'anni di carriera solista ha tracciato un percorso che - pur senza spezzare quel cordone ombelicale che lega il suo nome e la sua musica alle gesta del suo vecchio gruppo - si è rivelato quanto mai personale e coerente. Spirito inquieto e curioso, nei suoi precedenti dieci album (non tutti, occorre riconoscerlo, perfettamente a fuoco) Plant ha esplorato i più disparati territori sonori, con una spiccata predilezione per il folk in tutte le sue sfaccettature. Un viaggio musicale che, come testimonia il nuovo "Carry Fire", ancora non si è esaurito; alla soglia dei settant'anni, Robert appare tutt'altro che acquietato e con le sue nuove canzoni continua ad accompagnarci da un angolo all'altro del globo terracqueo, dal nordafrica al Galles, passando per l'estremo oriente e gli Stati Uniti. Nelle undici tracce del disco si fondono elegantemente folk, blues, etnica ed improvvisi bagliori elettronici mai troppo invadenti; non mancano momenti più rock, non distanti da certe atmosfere zeppeliniane che, paradossalmente, appaiono tra i più deboli dell'album, come nel caso della pur piacevole New World. "Carry Fire" risulta solido, privo di fronzoli e virtuosismi, a partire dalla voce di Plant che, non potendo più raggiungere i picchi di un tempo, con l'avanzare dell'età si sta facendo sempre più calda e riflessiva, tutto sommato più confacente al tessuto sonoro proposto dall'artista e la sua band. "Mi sento come un marinaio che ha vissuto tante avventure", ha dichiarato Robert in una recente intervista. Il momento di riportare la nave in porto, a quanto pare, non è ancora giunto.