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REVIEWSLE RECENSIONI
22/07/2024
Deep Purple
=1
Con l’arrivo di Simon McBride alla chitarra, i Deep Purple sembrano tornare alle origini degli anni settanta, tra rock, blues e una compattezza sonora che si piega ma non si spezza. Ci vogliono coerenza e coraggio per tornare ancora una volta in studio, dimenticare i grandi successi, e riprovare l’ebbrezza della creazione che tanto riecheggia nelle note di =1. Rieccoli qui, ancora per sorprenderci.

I Deep Purple sono tornati a suonare dal vivo e di recente sono arrivati anche in Italia, il 10 Luglio al Rock In Roma, presso il Cavea Auditorium Parco della Musica, e il giorno successivo a Marostica, per l’omonimo Summer Festival. Sono stati tanti i classici del passato suonati, ma altrettanti sono stati e saranno anche quelli che consiglieranno loro di ritirarsi, oppure di smettere di suonare canzoni come “Highway Star”, dove un ottantenne Ian Gillan fa oggettivamente fatica a stare dietro al ritmo del brano. Il fisico cambia, la musica però si rinnova e lo spirito dei cinque musicisti vola alto e mostra una passione che va oltre a tutti i limiti naturali che ci sono stati imposti.

La verità è che i Deep Purple si divertono ancora e la loro ricetta di provvisoria eternità sta tutta in questo sentimento deciso e contagioso. L’ascolto del nuovo album =1 ci regala le stesse emozioni, perché scorre fluido e senza pretendere di essere un capolavoro irrinunciabile.

 

La curiosità di ascoltare il nuovo “manico” Simon McBride e di capire quanto si sia messo al servizio della band e quanto il contrario, è certamente uno degli elementi principali che arrivano subito a incuriosirci. La verità risiede nella prima affermazione, dato che il chitarrista si amalgama nel sound dei britannici come se fosse con loro da trent’anni, mettendo il suo gusto vicino alla sensibilità blues di un certo Gary Moore, giocando totalmente di squadra e regalandoci una serie di duetti con le tastiere e l’hammond di Don Airey, da leccarsi i baffi e le orecchie.

Il sodale genio Bob Ezrin viene confermato ancora alla produzione e tutto rimanda all’essenzialità dei primi anni Settanta, anche i video dei primi singoli, dallo stile visivo alla scritta “Deep Purple” che capeggia leggiadra sulla grancassa di Ian Paice.

 

Il titolo enigmatico simboleggia l’idea che in un mondo sempre più complesso, tutto alla fine si semplifica in un’unica uniformata essenza. Tutto equivale a uno. Il suo significato completo sarà rivelato in queste prossime settimane, assieme alla copertina che sembra solo apparentemente basica e banale, ma nasconde molte sorprese al suo interno.

I fan hanno già iniziato a speculare dopo che misteriose equazioni e rappresentazioni di multiversi sono apparse di recente a Londra, Parigi e Berlino.

 

Tanto di cappello a chi gestisce il marketing della band e proseguiamo con un roboante messaggio pubblicitario che la band merita: =1 uscirà il 19 luglio tramite earMUSIC come CD+DVD Ltd. (Digipak), CD (Jewelcase), 2LP Gatefold (nero, 180g), 2LP Gatefold viola Ltd. (180g), 2LP trasparente cristallo Ltd. (180g) e Box Set Ltd. (CD+DVD Digipak, 2LP nero Gatefold, 3 edizioni esclusive in vinile da 10 pollici con registrazioni dal vivo del tour 2022, T-shirt da collezione esclusiva, 2 plettri esclusivi, 1 stampa artistica esclusiva, 1 laccetto esclusivo, e la possibilità di vincere un Biglietto Gold che dà accesso a tutti gli spettacoli del tour “=1 MORE TIME”). Tutti gli LP includono un ricco booklet di 12 pagine in formato vinile. Il DVD bonus presenta il documentario di circa 60 minuti “Access All Areas” che accompagna la band dietro le quinte del tour, offrendo uno sguardo esclusivo dietro le scene.

Tanta roba per i fan collezionisti e una band che chiede ancora un po' di tempo a disposizione. Il disco offre tredici generose tracce e l’onesto consiglio di chi vi scrive e di ascoltarlo in vinile. Se non avete un giradischi, fate sempre a tempo a trovarne uno dignitoso, anche usato. Prendetevi il tempo che vi serve per scegliere quello che vi convince di più e per ascoltare questo album, senza nessuna fretta o desiderio di skippare verso qualcos’altro.

 

Una creazione artistica ha bisogno di lentezza, ripetizione e riascolti per essere assimilata e apprezzata in tutte le sue molteplici sfumature. Così è anche per =1, che non gioca su ritornelli di facile effetto oppure su lunghe suite farraginose. La forma canzone viene rispettata con una lieve eccezione per le sperimentazioni pacate nella finale “Bleeding Obvious”, oppure nella melodia più morbida dell’affabile “Pictures Of You”. Il resto del disco suona come una ispirata e rilassata (almeno in apparenza, poi se scavate…) jam session in cui è il piacere di suonare insieme che vince su tutto, tra ritmi sornioni, cavalcate nostalgiche e qualche languida ballata intrisa di malinconia piovosa.

Ogni ascolto successivo porta tante altre piccole scoperte nello scrigno di canzoni che sono state composte e suonare per rimanere e non per essere consumate con velocità. Il tempo è relativo nell’arte come nella vita, in fondo siamo sempre noi che decidiamo che valore dare al passare dei minuti e delle ore. Sei tu che leggi che puoi decidere quando puoi fermarti e ascoltare, facendo entrare tutti i tuoi sensi nella musica in 3D dei Deep Purple Mark IX. Il disco che non ci aspettavamo è arrivato.