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REVIEWSLE RECENSIONI
27/06/2019
L'Invasione degli Omini Verdi
8 bit
Tornare adolescenti. Il sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi. Perché quando si parla dell’Invasione degli Omini Verdi non si discute. E poi 8 bit è una bomba.

Se togliamo i più famosi nomi delle grandi band del punk internazionale (Bad Religion) e nazionale (Punkreas), se c’è una band della scena punk italiana che ho sempre amato sfacciatamente, di cui ho gli album, la maglietta, il poster autografato ancora in camera e dei bellissimi ricordi ai concerti sono proprio l’Invasione degli Omini Verdi.

Attivi dal 1999, hanno sempre portato con sé un afflato sonoro che si rifà al punk-hardcore melodico di stampo californiano e dei testi che, per quanto semplici, a loro modo non sono mai scontati.

Alle sempre ottime e precise chitarre di Giò e al tiro della batteria di Mauri, la voce di Ale si aggiunge limpida e incazzosa, scegliendo sempre di parlare con il cuore in mano di noi stessi e del nostro rapporto con la società che ci circonda.

I temi toccati dagli Omini Verdi hanno infatti sempre oscillato tra la denuncia e la lotta all'ingiustizia sociale e l'impegno che ognuno di noi ha il diritto e il dovere di mettere in campo per cercare di cambiare le cose o, se non altro, per non rimanerne invischiati.

Sempre decisi, consapevoli, profondi ma semplici, arrabbiati ma speranzosi, gli Omini Verdi sono sempre pronti a ricordarci che c’è sempre una nuova lotta davanti alla quale è importante rialzarsi e una nuova opportunità da dover cogliere.

8 bit, uscito in occasione del ventennale della band, si compone di otto canzoni, che ripercorrono in 18 minuti le sonorità e la storia degli Omini Verdi.

È un album che parla inevitabilmente ai già convertiti: a chi già ama il punk italiano anni Novanta-Duemila e a chi è stato un fan degli Omini Verdi, ma la cosa non rappresenta affatto un problema, anzi.

Tolti i curiosi, che troveranno uno spaccato di quello che significa L’invasione degli Omini Verdi, per i fan la reazione è inevitabilmente di grande commozione.

Con “Credimi” si ritrova subito il punk rock veloce e tecnicamente curato che ha sempre caratterizzato il suono degli Omini Verdi, mentre con “La nostra storia” la band parla del proprio percorso, della scena punk che hanno vissuto, dei loro migliori ricordi e dell’affetto per i fan. Ed è inutile dirlo, basta questa combo che, da fan, iniziano gli occhi lucidi e sorrisi regalati al vuoto e si ripaga già il costo del cd.

Con “Rinuncia” ci si dà di nuovo un ritegno, pronti a saltare, cantare e lottare a pugni alzati contro il mondo, mentre con “Il Funerale della Verità” si mette in pista un punk rock melodico, oscuro e speranzoso.

“Vorrei” suona prepotentemente à-là Bad Religion, risultando tra i brani più completi rispetto a struttura e cori… e il paragone porta già a capire quanto il livello tecnico e di produzione sia alto.

Unica nota critica dell’album è il singolo scelto, “Arcade Boys” (elaborato con l’omonimo duo di Youtubers) che a livello di senso e di testo stona un po’ con il resto dell’album. Si può capire il tentativo di pubblicizzazione reciproca e la volontà di proporsi anche attraverso mezzi e modi più contemporanei, ma magari, sinceramente, era un’esperienza che ci si poteva anche risparmiare. O, proprio volendo, tenerla al massimo come sperimentazione extra-album o di lancio.

Di positivo comunque (tolto il fatto che non sarà mai ai livelli dell’hardcore-melodico a piena velocità e senza compromessi di Mondo a parte e che non deve essere quella l’aspettativa), c’è molto: una produzione curatissima, una grande competenza tecnica dei musicisti, un pugno breve e intenso di canzoni di ottimo punk rock/hardcore melodico all’italiana e tanta nostalgia da far emergere. Una nostalgia da buttare tutta fuori lanciandosi in fretta nel primo concerto sotto casa e riconfermando ancora una volta che la vita va vissuta senza fermarsi: lottando, sudando, sorridendo, rialzandosi, sperando, cogliendone ogni opportunità e sorpresa e spremendone ogni goccia, per non lasciar vivo nemmeno un rimpianto.

 


TAGS: 8bit | hardcore | IndieBoxMusic | LauraFloreani | nuovoalbum | OminiVerdi | punk