Come autore, cantante, produttore e chitarrista / polistrumentista, Daron Malakian, vincitore del GRAMMY Award, crea da una tavolozza illimitata. Come se dipingesse un bersaglio mobile, integra senza soluzione di continuità elementi di rock, punk, metal, pop, psichedelia, elettronica e stili armeni in un suono vivo, slegato dalla tradizione e legato solo all'ispirazione. La musica cresce e si evolve con lui.

Sotto il nome di Daron Malakian e Scars on Broadway, continua ad affrontare il suo mestiere con il cuore aperto di un alchimista, l'apprezzamento di un assurdista per il ridicolo e l'attenzione di un artista per i dettagli.

Malakian ha presentato Scars On Broadway con il suo debutto autointitolato nel 2008. L'LP è entrato nella Top 20 della Billboard 200, generando brani preferiti dai fan come "They Say", "Serious" e "Funny". Il seguito, Dictator, è arrivato esattamente un decennio dopo, nel 2018. Oltre agli elogi di Billboard, Revolver e altri, Rolling Stone lo ha definito uno dei “20 migliori album metal del 2018”.

Il mondo ha conosciuto Malakian come cofondatore, autore, cantante, produttore (insieme a Rick Rubin) e chitarrista dei System Of A Down, la cui eredità comprende vendite globali di oltre 42 milioni di dischi, un GRAMMY Award e innumerevoli spettacoli negli stadi con il tutto esaurito. Ora, lo stesso istinto creativo e la stessa bussola interna lo hanno portato ad ADDICTED TO THE VIOLENCE, il terzo full-length degli Scars On Broadway, introdotto dal singolo “Killing Spree”.

Il singolo "Killing Spree" dà il tono a questo nuovo capitolo con testi provocatori e un'interpretazione senza compromessi ma innegabile, preparandoci a un album che si rifiuta di evitare verità scomode.

“È un argomento tabù di cui la gente potrebbe avere paura di parlare”, dice Malakian a proposito di “Killing Spree”. "I ragazzi si ribellano da sempre. Anche i disturbi mentali sono sempre stati presenti. Negli ultimi 15 anni abbiamo visto una generazione che entra a scuola e uccide altri studenti. Non lo sto glorificando o sostenendo. Sto solo dicendo: “I ragazzi sono in preda a una fottuta follia omicida”. È quello che vedo davanti a me. E non parlo solo di omicidi. Vedrai una signora che viene picchiata in metropolitana e le persone intorno a lei non la aiutano nemmeno, stanno registrando con i loro iPhone. Cinquant'anni fa avevamo le armi automatiche e nessuno faceva così. È colpa della mentalità. Ora abbiamo una generazione così distaccata e desensibilizzata. Sono totalmente privi di emozioni e di sensibilità. Non c'è rispetto per la vita".

Negli ultimi anni, Malakian ha meticolosamente messo insieme quello che sarebbe diventato ADDICTED TO THE VIOLENCE. Ha guidato il progetto come creatore principale (componendo, producendo ed eseguendo) con il contributo dei compagni di band di lunga data Orbel Babayan (chitarra) e Roman Lomtadze (batteria).

“Per quanto riguarda il processo” continua Malakian. "Scrivo sempre canzoni, perché è l'unico modo che conosco per vivere. È il mio scopo. Quando scrivo, cerco di essere onesto. Non mi metto in una scatola, ed è per questo che c'è sia materiale heavy che mid-tempo. Ti porta a provare sentimenti diversi, ed è quello che ho sempre fatto. Se fossi un pittore, non mi direi: “Non posso usare questi colori”. Quindi, tutti i colori sono a mia disposizione. Anche tutte le emozioni sono disponibili, perché ognuna di esse viene vissuta come persona. Esprimo tutto quello che posso".

Malakian afferma: "Sono orgoglioso di Scars tanto quanto lo sono dei System Of A Down. Questo è un altro sbocco musicale per me. Penso che sia una delle cose migliori che ho da offrire. Sono fortunato a poterlo ancora fare e a scrivere canzoni ogni giorno".

ADDICTED TO THE VIOLENCE è una montagna russa di aggressività, vulnerabilità, satira e anima.

Tracklist

Killing Spree
Satan Hussein
Done Me Wrong
The Shame Game
Destroy The Power
Your Lives Burn
Imposter
You Destroy You
Watch That Girl
Addicted To The Violence