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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Alright
Supergrass
1995  (Parlophone)
ROCK POP
all TRACKS
28/03/2022
Supergrass
Alright
Considerata da sempre un'inno generazionale, perfetto per il periodo estivo, Alright è, invece, una sbarazzina canzone sulle scoperte dell'adolescenza, che venne registrata al freddo di un cottage senza riscaldamento

Quando il movimento brit pop è al suo apice, tre ragazzi di Oxford, Gaz Coombes (chitarra e voce), Mick Quinn (basso) e Danny Goffey (batteria), esordiscono con I Should Coco, un disco di pop rock sfacciato ed effervescente, che cita la crema della storia musicale anglosassone (Kinks su tutti) e si accosta, per cromosomi, al suono di fratelli maggiori come Blur e Stone Roses.

Un album brioso, divertito e divertente, che incanta la critica specializzata e conquista la prima piazza delle classifiche inglesi, vendendo molto bene anche in giro per l’Europa. A far da traino all’album, due canzoni dalla melodia uncinante, quali Caught By The Fuzz, storia di un adolescente arrestato dalla polizia dopo essere passato dal pusher di fiducia, e soprattutto Alright, scanzonato inno giovanilistico, che, pubblicato come quinto singolo, raggiunse la seconda piazza delle classifiche britanniche, anche perché inserito nella colonna del film Ragazze a Beverly Hills, pellicola diretta da Amy Heckerling, che in quell’anno sbancò il botteghino.

La canzone, grazie a un testo un po' sempliciotto e facile da memorizzare, e a una allegra melodia per pianoforte, sembrava incarnare perfettamente la cultura giovanile britannica dell’epoca, adattandosi al suono e all’estetica del momento, e creando una stretta simbiosi con gli adolescenti di quegli anni, ben rappresentati dalla giovane età dei componenti della band (Gaz Coombes era appena diventato diciannovenne). Il brano fin da subito fu, quindi, considerato come una sorta di inno generazionale, di chiamata alle armi di quella generazione di ventenni, che si riconosceva in un testo che elencava i vantaggi della gioventù e di una vita senza regole.

In realtà, gli stessi membri dei Supergrass hanno sempre rifiutato di considerare il brano come inno per la loro generazione, suggerendo che il testo rappresentava semmai dei quattordicenni alle prese con le prime scoperte della vita (il fumo, l’alcool, le ragazze). Un brano allegro e spensierato, i cui intenti non erano quelli di spingere alla ribellione, ma di fotografare un momento di leggerezza, tanto fugace quanto emozionante.

Alright, per la sua volatile bellezza, è sempre stata considerata una canzone solare ed estiva; in realtà, leggenda vuole, che il brano fosse stato scritto all’interno di cottage in cui era saltato l’impianto di riscaldamento, e la band, per proteggersi dal freddo, era costretta continuamente ad accendere il camino per potersi riscaldare.

Una melodia goffa, sbarazzina, tanto cazzara quanto irresistibile, che, come si è detto, diede ai Supergrass un successo, in seguito, mai più replicato.

Alright, a prescindere da ogni considerazione, resta comunque una canzone legata indissolubilmente alla giovinezza, tanto che Gaz Coombes, intervistato quattro anni più tardi, nel 1999, ci tenne a precisare, con sagace ironia:” Ormai non la suoniamo più dal vivo. Dovremmo eseguirla in una tonalità minore e riscrivere il testo usando il tempo al passato.”