American Hustle è forse l'opera di David O. Russell che ha riscosso maggior consenso (insieme a Il lato positivo) e ha creato il più alto tasso di entusiasmo preventivo, forte anche di un cast di primissimo piano che non poteva che far sperare per il meglio, un cast all'interno del quale spiccano, oltre al cameo dell'immarcescibile Robert De Niro (che qualche scelta pessima negli anni l'ha fatta pure lui), Bradley Cooper, Amy Adams, Christian Bale, Jeremy Renner e Jennifer Lawrence. Diciamo che con gente del genere al tuo servizio metà del lavoro te lo trovi già fatto.
Il resto, più che la regia di David O. Russell, comunque sempre indovinata (e in qualche caso anche citazionista), lo fa una ricostruzione d'epoca e d'ambiente splendida e ricercata, una vera marcia in più per un film che nel suo complesso risulta forse meno esplosivo di quello che avrebbe potuto essere e trova il suo fulcro di maggior interesse nelle relazioni interpersonali tra i principali protagonisti.
I costumi di Michael Wilkinson sono favolosi (perse all'Oscar il confronto con lo sfarzosissimo Il grande Gatsby di Luhrmann), il gruppo che ha lavorato alle scenografie ha fatto un lavoro per il quale da solo vale la pena di vedere il film. Sulla sceneggiatura, nomination all'Oscar anch'essa, a parere di chi scrive si poteva lavorare ancor meglio, il film comunque è andato molto bene ed è piaciuto molto, quindi bene così.
Irving Rosenfeld (Christian Bale) è un truffatore dalla parlantina svelta e dall'aspetto posticcio, pancia gonfia e riporto evidente, convince i suoi polli investitori ad affidargli 5.000 dollari che lui trasformerà per loro (e no, non lo farà) in 50.000 con un sistema non troppo chiaro.
Irving è sposato con la bella ma instabile e imprevedibile Rosalyn (Jennifer Lawrence) e si prende cura con amore del figlio che lei ha avuto da una precedente relazione. Quando Irving incontra Sydney Prosser (Amy Adams) scatta un'attrazione sconfinata per una donna tanto bella ed elegante quanto furba e intelligente; grazie a Sydney il giro di affari (illeciti) di Irving incrementerà fino ad arrivare a una certa consistenza e la vita dell'uomo cambierà grazie a un amore profondo e reciproco che farà di Irving e Sydney una bellissima coppia con terzo incomodo, la Rosalyn di cui sopra.
I due vengono però pizzicati e incastrati dall'agente dell'F.B.I. Richie DiMaso (Bradley Cooper) che vorrebbe utilizzare la coppia e le loro capacità per arrivare a pesci più grossi e a politici con conoscenze ambigue come il sindaco di Camden nel New Jersey Carmine Polito (Jeremy Renner). DiMaso è mosso però da un'ambizione molto pericolosa che renderà la vita di Irving e Sydney decisamente pericolosa, inoltre tra quest'ultima e DiMaso sembra scattare qualcosa...
"Alcuni di questi fatti sono realmente accaduti". Così si apre American Hustle che altro non è se non una messa in finzione, parziale e riveduta, dell'operazione dell'F.B.I. che va sotto il nome di Abscam che a partire dal 1978, iniziando come indagine sul traffico internazionale di opere d'arte, si allargò fino ad arrivare ad accuse di corruzione nei confronti di diversi politici di primissimo piano degli Stati Uniti toccando anche membri del Congresso, del Senato e sindaci eletti, una serie di personalità che vennero in seguito tutte condannate per i loro crimini.
David O. Russell sceglie l'approccio divertente alla materia, non segue pedissequamente gli avvenimenti della reale vicenda, carica l'importanza di alcuni personaggi (la Rosalyn della Lawrence) e estremizza alcuni look del periodo donando ad American Hustle un tocco comico surreale, il film ne guadagna in leggerezza ma forse risulta così meno ficcante di quanto avrebbe potuto essere.
Rimangono però ottime costruzioni di dinamiche interpersonali come quella dell'amicizia tra Irving e Carmine, il triangolo, anzi quadrangolo, tra Irving, Sydney, Richie e Rosalyn, ma soprattutto il passo a due tra un bravo Christian Bale e una Amy Adams bellissima e più in forma che mai.
È proprio il rapporto tra Irving e Sydney il motore che muove il film e attrae a esso lo spettatore, il rapporto a fasi alterne tra i due protagonisti principali è scritto con un altro passo rispetto a come viene trattata la vicenda in sé, meno interessante delle beghe sentimentali di tutti i protagonisti. Con questo aspetto e con una messa in scena che è un piacere per gli occhi Russell innalza il livello di un film che avrebbe altrimenti potuto perdersi tranquillamente nel mucchio di proposte a tema criminoso e simili rigettate a getto continuo dal cinema americano, American Hustle riuscirà invece così a farsi ricordare pur rimanendo ben lontano dal poter essere considerato un capolavoro del cinema moderno.