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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
American Pie
Don McLean
1971  (United Artists Records)
ROCK
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19/10/2017
Don McLean
American Pie
Il testo della canzone è estremamente criptico e ricco di allusioni di non facile interpretazione, anche perché McLean non ha mai voluto spiegarne il vero significato, limitandosi a suggerire che fosse ispirato agli anni della sua giovinezza, vissuti a cavallo tra gli anni ’50 e ’60

Basta una rapida occhiata a qualche manuale di storia della musica, per rendersi conto di quanto ponderosa sia la discografia di Don McLean (trentadue album complessivamente, di cui 21 in studio). Eppure, il cantautore originario di New Rochelle (cittadina dello stato di New York in cui nacque nel 1945) ha passato un’intera vita artistica quasi sempre relegato nella nicchia dei musicisti talentuosi ma oggetto di culto di pochi appassionati. Di lui si ricordano poche canzoni, due delle quali, soprattutto, gli hanno tributato quel successo commerciale che in seguito non riuscì più a conseguire. La prima,  strano a dirsi, ebbe un grande successo proprio in Italia. La canzone, intitolata Vincent e ispirata all’opera del grande pittore olandese Vincent Van Gogh, fu inserita nella colonna sonora dello sceneggiato televisivo Lungo Il Fiume e Sull’Acqua (1973), poliziesco diretto da Alberto Negrin e interpretato da Sergio Fantoni, e fu in seguito tradotta in italiano da Francesco De Gregori col titolo di Come Un Anno Fa. E’ la seconda canzone, però, che valse a McLean la prima piazza di Billborad 200 nel 1972. Il brano, intitolato American Pie, dura la bellezza di otto minuti e mezzo ed è passato alla storia per quel celebre verso, “The Day The Music Died”, locuzione con cui gli americani da quel momento ricordano il 3 febbraio del 1959, giorno del disastro aereo in cui persero la vita Buddy Holly, The Big Bopper e Ritchie Valens. Il testo della canzone è estremamente criptico e ricco di allusioni di non facile interpretazione, anche perché McLean non ha mai voluto spiegarne il vero significato, limitandosi a suggerire che fosse ispirato agli anni della sua giovinezza, vissuti a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. La canzone fu poi ripresa dalla pop singer Madonna, che, a inizio 2000, ne fece un’ottima cover (dimezzata nella durata) per la colonna sonora del film di John Schlesinger Sai Che C’è Di Nuovo?, interpretato dalla stessa Madonna e da Rupert Everett. La canzone, anche in questo caso, ebbe un formidabile successo commerciale, piazzandosi alla prima piazza di quasi tutte le classifiche del mondo e portandosi a casa quattro dischi d’oro, uno d’argento e uno di platino.