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REVIEWSLE RECENSIONI
An Introducing To Gabriel Tajeu
Gabriel Tajeu
2017  (Légère Recordings)
AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS BLACK/SOUL/R'N'B/FUNK POP
7,5/10
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26/03/2018
Gabriel Tajeu
An Introducing To Gabriel Tajeu
Una voce gentile, come un amico che ti racconta della sua vita in punta di piedi, senza prevaricare; un suono che ti rimanda all’imbrunire dell’estate e ai suoi profumi.

Il rumore del mare ed una strada tra i pini e la macchia mediterranea, lunga. I buoi dalle corna esagerate, i cavalli allo stato brado o cavalcati da uomini che paiono cowboy. Campi dove la terra è rossa, in attesa di essere coltivata, il rumore del vento, di qualche rana in un ruscello, il sole che volge al tramonto e in lontananza lo sferragliare di un treno merci. In auto la voce che esce dall’altoparlante è quella di Gabriel Tajeu e del suo album “An Introducing To....”.

Contrariamente a quanto possiate pensare la scena bucolica di cui sopra non si svolge in Alabama, luogo natale del nostro, ma nella nostrana Maremma. La zona è quella che va verso il parco naturale di Marina di Alberese, terra contadina che per certi versi mi ricorda l’America rurale, e la musica di Tajeu fa da colonna sonora a quel che ci gira intorno. Sì, perché le canzoni di “An Introducing to Gabriel Tajeu” sono questo, una carezzevole ondata di soul che non disdegna le inflessioni folk e non si fa mai gridato. L’album uscito per la tedesca Legere Recordings è un assemblaggio dei primi due album del cantante americano, “Finding My Way” del 2013 e “Southern Skies” del 2016, dai quali sono stati estratti i momenti migliori insieme a versioni acustiche di alcuni brani.

Tajeu fa sua la lezione dei maestri del genere, Marvin Gaye e Al Green in primis, non disdegna però di entrare in territori pop nobili: in alcuni brani possiamo ascoltare assonanze con l’arte di Costello e Joni Mitchell, ma il segno che contraddistingue l’indie-soul di Tajeu è, come detto, quella marcata impronta soul e di ricerca delle radici, folk o americana chiamatela come volete, che esce fuori in un brano come “Sothern Skies”, a mio avviso il migliore del lotto.

Una voce gentile, come un amico che ti racconta della sua vita in punta di piedi, senza prevaricare; un suono che ti rimanda all’imbrunire dell’estate e ai suoi profumi.