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THE BOOKSTORECARTA CANTA
Ancora Venticinque Estati
Stefan Schafer
2025  (Einaudi)
LIBRI E ALTRE STORIE
6,5/10
all THE BOOKSTORE
21/07/2025
Stefan Schafer
Ancora Venticinque Estati
Un libricino di poco più di cento pagine, un racconto meritorio che riflette, con qualche ovvietà, sul vero senso dell'esistenza.

«Ero diventato una di quelle persone che mettono al centro della propria esistenza professione, riconoscimento e guadagno. Non volevo quello che avevo, volevo quello che non avevo. Poi qualcuno mi ha aperto gli occhi».

Travolti dagli impegni, dagli obblighi, non ci fermiamo mai a domandarci: quanta vita ci resta? Quante estati abbiamo ancora davanti? La storia di un incontro inatteso e rivelatorio tra un manager che conosce solo il lavoro e un contadino. Il racconto toccante di un'amicizia che è anche un'iniziazione.

 

Durante un fine settimana nella propria tenuta di campagna, un manager rampante si sveglia come sempre all’alba e decide di concedersi una passeggiata fino a un laghetto li vicino. Qui, incontrerà Karl, un contadino di mezza età con cui instaura subito una spontanea e sincera amicizia. Un incontro inaspettato che si dimostrerà ben presto rivelatorio.

Ancora Venticinque Estati, che l’anno scorso è stato un grande successo editoriale in Germania, patria del suo autore, Stephan Schafer, è un racconto lungo, un libricino di poco più di cento pagine, che si legge in mezza giornata. La prosa è semplice ma sicura, il mood è dimesso, gli intenti apprezzabili e condivisibili: fotografare due mondi opposti (quello del protagonista e del contadino Karl) nel momento in cui vengono a contatto, quando le reciproche traiettorie si intersecano, e riflettere sui veri valori dell’esistenza.

Lo scopo di Schafer è decisamente meritorio, l’approccio è entusiasta e ottimistico, le pagine si sfogliano con leggerezza, risucchiati da un’ambientazione agreste nitida e dolcemente bucolica.

Nonostante ciò, però, la scoperta da parte del manager che un diverso modo di vivere è possibile, non riesce a districarsi da una fitta trama di ovvietà. Mi spiego. Chi vive con consapevolezza, chi conosce il potere edificante della lettura e dell’arte, chi si tiene lontano dalle logiche del profitto, chi crede che mangiare sia una gioia e non un sacrificio per tenersi in forma, chi usa i social con moderazione e conserva gelosamente i momenti di silenzio e solitudine, chi rispetta la natura e i suoi cicli, troverà scontata l’epifania di Schafer. Pochi, ma buoni.

Chi sono, allora, i possibili destinatari di questo libricino che, ripeto, è assolutamente encomiabile per il fine che si propone? Probabilmente i giovani, che troveranno nel racconto spunti interessanti per consolidare le proprie intuizioni e per riflettere sul proprio futuro.

Una lettura piacevole, ma che potrebbe rivelarsi superflua.