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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
13/05/2025
Live Report
C+C=Maxigross + Mikema, 11/05/2025, Studio Miriam x Chroma Hub, Roma
I C+C=Maxigross realizzano un live al santuario mistico dello Studio Miriam x Chroma Hub a Roma e il nostro Matteo, arrivato sul posto per le foto e qualche riga, li sintetizza nel modo migliore: "il gruppo che non sapevo di dover assolutamente conoscere". A voi il racconto e le fotografie di questi "musici dei boschi veronesi, che sanno farti pensare ai baratri così come farti sentire in volo, senza mai perdere l'ottimismo".

"Una voce nuova, mai sentita prima. Eppur sembra mi conosca da una vita...", è quello che mi dice questo collettivo: il gruppo che non sapevo di dover assolutamente conoscere.

Li incontro in una giornata particolarissima e struggente per le mie emozioni private, anche con un pensiero alle mie radici (è la festa dell'Onnipotente Mamma) e ritrovo la profondità di mille temi capaci di sconvolgere un piccolo uomo. Questi musici dei boschi veronesi sanno farti pensare ai baratri così come farti sentire in volo, senza mai perdere l'ottimismo. Anche il peggio si trasforma e ci permette di ritrovare una forma accettabile e luminosa di noi stessi. Con me ci sono riusciti.

Mi rammarico per il mio fido compagno scrittore che stasera non c'è. Umilmente, gli rubo la penna, commento le immagini e le emozioni come meglio posso.

 

Merita una menzione speciale l'apertura di MIKEMA, moniker dietro cui si nasconde Michele Mariola, accompagnato da Samuele Cyma. Con una modestia disarmante e un'emozione malcelata, Michele svela che questo è il suo debutto su un palco (che non c'è, ma dell'ambientazione vi dirò poi), nonostante una serie di ruoli consolidati in ambito musicale.

Quello che segue non ha nulla di scontato: un incrocio tra corde varie che si intersecano molto bene e sorprendono sempre. Quando l'elettricità prende il sopravvento, mi appaiono linee degne di Dinosaur Jr., compassate ma inesorabilmente trascinanti. C'è una forte e sana vena di cantautorato che, con controllo, lascia spazio improvviso a ritagli di rabbia graffiante. E' forte l'elettronica della base e fa un inchino al Prog, con ritmi possenti che sottolineano senza oscurare la raffinatezza dei pezzi.

In particolare, una "Roma Sud" più chitarristica di quella del disco la dedica al quartiere in cui siamo (Michè, ma siamo a Est!) ed è uno strumentale veramente appassionante, affrontato come un blues distopico. Un ottimo inizio, per questa serata e per MIKEMA.

 

Il collettivo C+C=Maxigross ruota spesso i componenti, con un perno attuale attorno a Tobia e Niccolò. Nuova Era Oscura, Vol.1, il nuovo disco, è un'opera compiuta, portato nella dimensione dal vivo dallo stesso gruppo coeso che lo ha nutrito e cresciuto. È una cabala, un cerchio che si raduna nella sua dimensione familiare e ideale di uno studio caldo e legnoso.

Oggi siamo in un bosco musicale, contenuto nel parallelepipedo del retro di una chiesa modernissima, santuario mistico e severo incastonato tra i palazzoni scrostati. Questo è la magia dello Studio Miriam. E i C+C ne sono estasiati.

Oggi è la festa della Mamma Santissima, e si parte allora con "Madre", con una estesa intro dalla struggenza universale di chi cerca il conforto. Il cerchio di pubblico tutt'attorno è già rapito.

Non riconosco il prossimo pezzo e comincia la frustrazione di essermi perso i 15 anni di vita precedente di questo gruppo chimerico. Che sia un inedito? Sirio, eccellente e raffinatissimo percussionista, mi svela che c'è tanto tantissimo materiale pronto ad uscire dal sottobosco. Ma è anche frustrato dalla poca attenzione che l'ultima fatica ha ricevuto. Maledizione, ora devo invertire questa idiozia! Lo scrivere diventa importante.

 

Lo so, oggi sono immensamente emotivo, ma con "Festa" le lacrime mi rigano la macchina fotografica. Come è possibile che le voci generose di Tobia e Niccolò mi parlino di piccole tragedie personali con così tanto tatto e saggezza? Il suono così perfettamente rotolante, i tappeti sdrucciolevoli delle tastiere e del synth di Luca, la finezza di Sirio... "Festa" è la canzone che non sapevo di dover sapere. Qui c'è la formula per tramutare la vita reale in fiaba credibile.

Altri momenti di delicata riflessione scorrono fino alla cacofonica, divertente e irriverente sperimentazione di "Tega", parola venetamente universale per giustificare qui un "liberi tutti" musicale. Sbirciate nei loro album, una "Tega" non manca mai.

"Ultima Canzone" segna l'apice dei tanti momenti onirici spinti dalla psichedelia, capace di fondere i suoni del sestetto in un qualcosa di inspiegabilmente superiore.

Lo spirito di Lucio Battisti graziosamente possiede l'esagono di artisti. È il momento di "Diavolo Nero", una cadenzata e rassicurante ballata sul non vedere niente. Scrittura perfetta, sottolineata dalle virgole vocali di Niccolò (spero di non sbagliare, ero prigioniero nella fotocamera!).

 

Poi succede la metamorfosi. Fin qui, il cerchio di musicisti è impenetrabile, intento a creare un panorama sonoro per gli astanti. Poi si chiude, si stringe fisicamente in un rito di sussurrata e reciproca espiazione canora, preparandosi ad aprire la loro terra ai compagni viaggiatori. Il pubblico è così invitato a stringersi attorno, io vengo poi gettato al centro, in una missione di ambasciata per chi non poteva esserci. Grazie davvero.

Penso tra le righe che Anna è una vocalist dall'espressione passionale ma si sente pochissimo, nonostante la sua presenza sia decisamente più apprezzabile nelle registrazioni. Forse è per lei una prova del palco? Rimane la curiosità per le esibizioni future.

"Radici" restituisce la sensazione iniziale di pace con le nostre imperfezioni e le nostre ferite, ci offre la pazienza dell'albero per sentirci più forti crescendo. È un gesto di immensa generosità che incarna concretamente la strofa "quello che imparerai sarà così importante che lo tramanderai". Il pubblico è ora il bosco che avvolge affettuosamente i suoi fauni sonanti.

Ma gli alberi gioiscono nell'essere scossi, è necessario. Così arriva il semi-finale con "Adattamento", una danza tribale viscerale. Zeno al sax esplode in una schizofrenia che finora non ha nascosto, ma qui brilla davvero. Nessuno può resistere al delicato ritmo sudafricano di "Torna a Casa", intima ma vibrante. Con questo invito così suadente è difficile tornarci davvero a casa, o meglio, tornarci così come siamo partiti. Quindi, apro la porta e nulla di ciò che ci affligge è svanito, ma c'è la nuova serenità che questa inaspettata congrega di simpatici guaritori ci ha regalato.

 

 

I C+C=Maxigross in Nuova Era Oscura - Vol. 1 sono:

Sirio Bernardi (batteria e percussioni), Niccolò Cruciani (chitarra, basso, batteria, sintetizzatori e voci), Zeno Merlini (sassofono e clarinetto), Tobia Poltronieri (chitarra, basso e voci) e Luca Sguera (pianoforte e sintetizzatori). Con la straordinaria partecipazione di Anna Bassy (voci).

 

 

 

ALBUM FOTOGRAFICO COMPLETO QUI: https://flic.kr/s/aHBqjCdTY6