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Chi sono io
Maestro Pellegrini
2024  (Pioggia Rossa Dischi / Universal)
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09/05/2024
Maestro Pellegrini
Chi sono io
Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, cantautore e polistrumentista attivo da diversi anni nella scena pop-rock italiana, oltre che chitarrista degli Zen Circus, il 10 maggio pubblica "Chi sono io", il suo secondo disco di inediti, per Pioggia Rossa Dischi, via Purr Press.
di La Redazione

Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è un cantautore e polistrumentista attivo da diversi anni nella scena pop-rock italiana. Dopo aver collaborato con artisti come i Criminal Jokers, Nada, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo, Enrico Gabrielli (Calibro 35), Carmelo Patti, Mobrici, Fast Animals and Slow Kids e The Zen Circus, di cui è ancora oggi il chitarrista, pubblica nel 2020 Fragile, il primo disco solista. 

Chi sono io è il suo secondo lavoro discografico, in uscita il 10 maggio, anticipato dai singoli “Chi sono io” e “Non puoi rimanere”.

 

Il singolo "Chi sono io" porta già nel titolo il forte messaggio di rottura che caratterizza l'intero progetto discografico: una profonda riflessione sull'identità e sulle relazioni interpersonali, sullo smarrimento che proviamo quando non siamo più in contatto con noi stessi e sul senso di claustrofobia a cui ci può condannare la fatica.

Con questa canzone, il Maestro Pellegrini esplora concetti come la solitudine, l’insicurezza e la ricerca di significato nella vita, porgendo uno sguardo intimo e profondo. Ma "Chi sono io" parla anche di fiducia e di rinascita, della possibilità che abbiamo di ripartire, spogliandoci di qualsiasi sovrastruttura e assecondando il nostro cuore.

Il sound, caratterizzato da una fusione di suoni sintetici e analogici, traduce in ballad il senso di inquietudine che possiamo provare di fronte al cambiamento. Un frastuono luminoso, pervaso da quell’energia - la nostra, quando non siamo soffocati dai pensieri - che ci porta a riemergere, sempre e comunque, assecondando un solo tempo: il nostro.

 

Il Maestro Pellegrini parla del singolo: A volte invertire un punto di vista ci permette di allontanare le certezze dovute alla prospettiva che abbiamo sempre osservato da casa, facendoci scoprire nuovi orizzonti. La produzione cerca di trasmettere musicalmente l'inquietudine che ognuno di noi prova di fronte al cambiamento, ma è carica di quella energia che ci fa emergere dalle crisi. Il finale strumentale lascia spazio a una coda tecno. "Chi sono io" è una ballata frenetica dentro alla quale lasciarsi andare a un ballo liberatorio e introspettivo.

 

 

“Non puoi rimanere” è una canzone piena di dolore e consapevolezza, dedicata a una persona che non c’è più. Parla dell'importanza di esprimere i nostri sentimenti anche quando le circostanze della vita sembrano averlo reso difficile o impossibile, e di come, nonostante i fraintendimenti e la distanza, possa sempre esserci spazio - soprattutto dentro di noi - per un ultimo abbraccio. Racchiude tutta la bellezza e la ferocia di un profondo e inaspettato momento d’incontro, l’amore incondizionato che può esplodere nel perdono.

Un brano solido, con una linea melodica semplice e potente, accompagnato da chitarre robuste, che rende onore alla tradizione di artisti come Piero Ciampi e Nada, per affacciarsi sul panorama indie-pop e alt-rock portando con sé tutta la verità e la malinconia di chi ha esplorato gli abissi, riemergendo vivo ma sanguinante.


Il Maestro Pellegrini parla del singolo: "Anche quando la vita e? stata solo un azzardo finito male e ti ha fatto perdere per sempre la fiducia di una persona cara e? impossibile resistere alla tentazione di darle un abbraccio di fronte all’ultimo viaggio della vita. “Non puoi rimanere” e? la dedica per un addio fatta con grande affetto ad una persona che dopo tante delusioni ha scelto di rimanere sola e in silenzio negli ultimi mesi della sua malattia. Nelle relazioni quando i fraintendimenti si accumulano, i rapporti si congelano piano piano fino a diventare blocchi di incomunicabilita? che creano assenza, distacco e solitudine. A causa spesso dei retaggi culturali l’orgoglio e la rabbia fanno giurare vendette che fanno spendere un’esistenza guastata dal rancore. Cio? nonostante, e? di fronte ai grandi passaggi della vita che le piu? grandi dighe emotive crollano e allora l’affetto, nascosto e represso per tanto tempo, sfocia e dilaga sotto gli occhi di tutti. “A te che ci hai portati qui per ripartire sempre, non rimarrai mai sola in un abbraccio”.