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Christmas (Baby Please Come Home)
Darlene Love
1963  (Philles Records)
BLACK / SOUL / R&B / FUNK / HIP-HOP POP
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23/12/2024
Darlene Love
Christmas (Baby Please Come Home)
La storia di Christmas (Baby Please Come Home) di Darlene Love, un evergreen che impiegò ben tre decenni per diventare un classico natalizio.

A metà degli anni '60, Phil Spector si concentrò esclusivamente sulla pubblicazione di singoli, definendo i 33 giri, testuali parole, come "due successi e 10 pezzi di spazzatura". Tuttavia, adottò un approccio diverso quando registrò un album natalizio nel 1963 (A Christmas Gift For You From Philles Records), impegnandosi molto sula levigatura sonora di ogni canzone in scaletta. Tutte cover, per la cronaca, e una sola canzone originale, "Christmas (Baby Please Come Home)" di Darlene Love, scritta con Jeff Barry ed Ellie Greenwich.

Spector pubblicò la canzone come singolo, quando l'album uscì, ma sfortunatamente per lui la pubblicazione avvenne lo stesso giorno in cui il presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, fu ucciso. Ciò smorzò definitivamente l'atmosfera natalizia delle imminenti feste, e il singolo, così come l'album, furono ritirati dai negozi. "Christmas (Baby Please Come Home)" rimase così nel cassetto per tutti gli anni '60 e '70, ma negli anni '80, le cose cambiarono, e il brano divenne un successo perché le stazioni radio iniziarono ad aggiungerla alle loro playlist natalizie. Alla fine divenne un classico delle feste, ma ci vollero ben tre decenni.

Dal momento, però, che la canzone era incredibilmente buona e Phil Spector era un astuto e spregiudicato uomo d'affari, il produttore fece registrare di nuovo il brano da Darlene Love con il titolo "Johnny Please Come Home", e la pubblicò poco dopo Natale nel 1963. La canzone aveva la stessa musica e lo stesso tema melodico, ma il testo fu cambiato per rimuovere i riferimenti al Natale.

Nonostante la produzione scintillante, il testo della canzone è decisamente triste, poiché la protagonista del brano non riesce a entrare nello spirito natalizio dal momento che la persona amata è lontana. Darlene Love, tuttavia, l’ha sempre definita "una canzone gioiosa", sostenendo che il senso del brano era di invitare tutti a ritrovarsi con le proprie famiglie e vivere le feste fianco a fianco con i propri cari.

Darlene Love, anni dopo, attirò l'attenzione del conduttore di talk show David Letterman, che la vide nel musical di Broadway, Leader of the Pack. Nel 1986, quindi, la invitò a cantare "Christmas (Baby Please Come Home)" nel suo show, dando vita a una tradizione che, poi, si protrasse negli anni.

Queste apparizioni di Letterman hanno dato una grande spinta al brano e hanno mantenuto Love sotto gli occhi del pubblico, tanto che, quando nel 2013 è stata protagonista del documentario 20 Feet From Stardom, la cantante ha finalmente potuto sedersi, per la prima volta, sul divano di Letterman per un’intervista.

L'anno successivo, quando il conduttore annunciò la chiusura del programma, la Love fu chiamata a cantare il brano per la ventottesima e ultima volta. In quel frangente, fece una cosa stranissima, si sedette, cioè, sul pianoforte. Il motivo? Aveva paura che se l'amico Letterman l’avesse abbracciata, si sarebbe messa a piangere dall’emozione, e sapeva che il pianoforte rappresentava una sorta di zona franca, dove il conduttore non l’avrebbe mai potuta raggiungere.  

Nel 2015, il programma televisivo The View ha ripreso la tradizione, facendo eseguire il brano a Love ogni anno, nei giorni precedenti il Natale.

Tra gli artisti che hanno fatto una cover della canzone ci sono Jon Bon Jovi, Death Cab for Cutie, Mariah Carey, KT Tunstall, Smash Mouth e The Offspring e, soprattutto, Cher, la quale, a chiusura di un cerchio emotivo, cantava come corista nell'originale.

La cover più popolare, tuttavia, è stata registrata dagli U2 per l'album di beneficenza Special Olympics del 1987, A Very Special Christmas. Nella reinterpretazione, prodotta da Jimmy Iovine, Darlene Love ha cantato come corista nella traccia. Curiosità: la Love era l'unica corista, e dovette registrare diverse tracce, poi combinate tra loro, per far suonare la sua voce come se provenisse da diverse coriste.