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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
04/09/2017
The Solution
Communicate!
Se siete tra coloro che rivedono almeno una volta all’anno The Commitments allora procuratevi Communicate!, l’esordio dei Solution di Scott Morgan e Nick Royale. Un album in cui "vantarsi d’esser neri" è una filosofia di vita.
di Giorgio Cocco

Se siete tra coloro che rivedono almeno una volta all’anno The Commitments allora procuratevi questo disco, l’esordio dei Solution, perché Communicate! è il disco vagheggiato da Jimmy Rabbitte, l’indomito manager della band dublinese ideata da Roddy Doyle e messa su pellicola da Alan Parker nel 1991. Un album in cui vantarsi d’esser neri è una filosofia di vita. I Solution profumano di santità ancor prima di incidere qualcosa, basterà fare i nomi dei suoi attori principali: Scott Morgan e Nick Royale. Il primo non ha bisogno di grandi presentazioni, incarna da più di trent’anni il mood detroitiano, dal Soul in chiave Garage dei Rationals al Proto Punk dei Sonic’s Rendezvous Band. Per Royale valgano invece i suoi trascorsi negli Hellacopters, paladini del Garage/Punk scandinavo in attività tra i ’90 e gli anni ’00. I due comunque s’erano già annusati qualche anno prima, quando Morgan fu contattato da Royale per una serie di registrazioni e di live show utili a celebrare alcune cover dei Sonic’s Rendezvous Band tra cui City Slang, uno degli inni più endemici partoriti dalle viscere della Motor City. A questa prima esperienza seguì il side project Hydromatics che si concretizzò con la realizzazione di tre splendidi album di elettrizzante Garage/Rock tra i quali gli essenziali Powerglide (2001) e il più recente The Earth Is Shaking (2007) a cui collaborò anche Kent Steedman dei Celibate Rifles. I Solution rappresentarono quindi la ciliegina sulla torta, la fine di un percorso alla riscoperta del sound americano dei sixties che non poteva esimersi dal misurarsi anche con la Black Music. Communicate! non fu comunque un’operazione del tutto originale per le gelide lande svedesi, già i Creeps e i Wylde Mammoths, nel decennio precedente, scaldarono i cuori e le membra degli infreddoliti connazionali con una ribollente miscela di Soul, R’n’B e Garage/Rock. Album leggendari che i Solution conoscono a memoria, vedi l’opening track, Get On Back, che sembra provenire dai solchi di Now Dig This!, l’inarrivabile capolavoro del 1988 targato The Creeps. La festa continua con il groove indiavolato di brani come I Have To Quit You, Phoenix e Soulmover per i quali è impossibile non tirare in ballo l’energia e il buonumore di miti del Soul come Wilson Pickett e Geno Washington. Le seduttive e avvolgenti My Mojo Ain't Workin' No More, Top Of The Stairs e She Messed Up My Mind assicurano invece il saliscendi emozionale indispensabile in un disco che volge lo sguardo ai grandi classici della Black. Due le cover, Widow Wemberly di Tony Joe White e Must Be Love Coming Down di Curtis Mayfield. Nel 2007 i Solution hanno dato alle stampe il loro secondo e, ad oggi, ultimo album intitolato We Not Be Televised. Superfluo consigliarlo calorosamente a tutti. Altri 11 brani al fulmicotone che rimandano alle sacre stanze della Motown e della Muscle Shoals nonostante sul retro del disco sia stampigliato il marchio degli Atlantis Studio di Stoccolma. Fidatevi, il miglior Soul bianco in circolazione.