I Death Machine suonano un folk organico e alternativo con elementi di pop, indie e noise rock. Il loro nuovo album Dawning Eyes conduce l'ascoltatore attraverso un paesaggio musicale che si snoda tra diverse espressioni di genere e si muove nel tempo con forti riferimenti a vari periodi musicali. L'ascoltatore potrà esplorare qualsiasi cosa, da un'atmosfera anni '70 a un suono più ispirato agli anni '80, fino ai giorni nostri.
L'album presenta un suono massiccio e grandioso, ma lascia anche spazio all'intimità e al personale, come se la band stesse suonando nel salotto di casa con l'ascoltatore. Il punto focale è una costante interazione tra elementi contrastanti che creano sinergia e intensità. Dovrebbe essere imprevedibile e universalmente attraente allo stesso tempo.
Tutte le canzoni di Dawning Eyes riflettono il fatto di essere state scritte con l'intenzione di perseguire il genere originale e l'espressione musicale, dall'idea iniziale alla canzone finita, indipendentemente da quanto possano essere diverse o non convenzionali rispetto al catalogo precedente.
La band racconta che: “Veniamo tutti da background musicali diversi, ognuno con il proprio bagaglio musicale, che ha influenzato le varie espressioni delle canzoni. Abbiamo voluto scrivere queste canzoni a prescindere da quanto potessero essere di genere diverso, e quindi non volevamo chiuderci in una scatola. Inoltre, il processo di scrittura non è stato soggetto a un rigido vincolo temporale, come nel primo album. Invece, abbiamo dato alle canzoni il tempo di svilupparsi, permettendo loro di raggiungere la giusta espressione”.
A gennaio di quest'anno, i Death Machine hanno tolto il velo su ciò a cui hanno lavorato in studio negli ultimi anni. Il singolo "Modern Man" è stato inviato come primo indizio di ciò che verrà. Il singolo è entrato subito in rotazione su DR P6 e i Death Machine hanno contemporaneamente annunciato di essere pronti per un doppio album il 25 aprile.
Con un amore per le calde vibrazioni anni '70 e le trame ispirate agli anni '80, la band gioca con i contrasti, passando dal grandioso all'intimo, dal crudo realismo alla sensibile poesia, in un equilibrio senza sforzo.
L'album Dawning Eyes offre un paesaggio musicale in cui si intrecciano generi e periodi temporali. Grazie al background musicale unico di ciascun membro, i quattro componenti della band hanno esplorato le canzoni e la loro essenza senza rinchiudersi in generi o espressioni predefinite.
Già dai singoli si percepisce come la band riesca a creare sinergia e intensità nel proprio universo condiviso, con un suono grandioso e cinematografico che non mette mai in ombra un'atmosfera intima e presente. "Beat the Drum" e "Vending Machine" seguono la scia di "Modern Man" verso Dawning Eyes: un racconto indie rock moderno e nostalgico di risveglio in un mondo alienato.
Il singolo "Modern Man" attinge a un'atmosfera nostalgica anni '80, a una potenza percussiva primordiale, a groove ipnotici, a superfici di synth in crescita e a un suono caldo e organico.
La narrazione ci porta nell'esistenza alienata e isolata di un “uomo moderno” che si ritrova nella dolceamara consapevolezza che arrendersi al mondo di oggi significa rinunciare ai propri valori.
“Il nostro tempo a volte sembra un'epoca in cui si scende a incredibili compromessi come essere umano per adattarsi alle norme della società e alle strutture che ci circondano. Modern Man è un'espressione della sensazione che a volte si ha che in alcune aree ci stiamo allontanando un po' da quello che è fondamentalmente il comportamento umano generale”, spiega Jesper, che è il frontman e autore della band.
"Beat the Drum" e "Vending Machine" sono due singoli che si presentano con due espressioni molto diverse, ma con un legame con l'uomo moderno e l'alienazione che risiede in una persona moderna che cerca di sentirsi se stessa in un mondo frenetico.
"Beat the Drum" è, come rivela il titolo, guidata da un forte ritmo. La canzone parla del raggiungimento di un punto in cui non si ha più nulla da perdere. “Può esserci un'energia liberatoria e iniziatica in quella situazione, ma il risultato è raramente positivo. Questa energia si riflette anche nello slancio leggermente distopico della musica”, spiega il frontman della band, Jesper.
"Vending Machine" rallenta il ritmo e ci segue in un'istantanea della ruota del criceto. La canzone prende il titolo dal piccolo, quasi tragicomico, incoraggiamento ad andare avanti per un altro giorno: "Distributore automatico dall'altra parte della strada / Ho solo abbastanza per un piccolo regalo / Per me".
Tracklist
01. Opium Wound
02. Beat the Drum
03. Vending Machine
04. First Blood
05. The Offer
06. Found a House
07. Modern Man
08. Dawning Eyes
09. Free Soloing
10. The Sun
11. Fences
12. Black Holes
13. Morning Light
14. Molten Eyes
15. Old Curcuits
16. Lifetime
17. Orbiting
18. The Disco Song
19. Years
Line-up
Jesper Mogensen - vocals and guitar
Sven Busck Andersen - drums
Morten Vinther Ørberg - bass
Simon Christensen - keys
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