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REVIEWSLE RECENSIONI
10/07/2024
Nothing But Thieves
Dead Club City (Deluxe Edition)
L'uscita della versione deluxe di Dead Club City è l'occasione per tornare a parlare del quarto album in studio dei britannici Nothing But Thieves.

I Nothing But Thieves sono una di quelle rare band capaci di unire l’efficacia della scrittura cantautorale all'orecchiabilità pop/rock. I loro pezzi energetici e le ballate più lente sanno emozionare e affascinare, grazie anche a una produzione ricca e curata. Dal vivo poi sono un vero spasso e Conor Mason, il loro frontman e co-autore, con la sua voce controtenorile che raggiunge vette vertiginose, lascia davvero a bocca aperta. Insomma, i Nothing But Thieves sono un gruppo di valore, capace di distinguersi per talento e qualità.

Passato un 2023 trionfante, anche il 2024 si prospetta luminoso. Dead Club City, uscito l'anno scorso, ha rappresentato il quarto album in studio della band, conquistando il 1° posto delle classifiche di vendita nel Regno Unito e dando vita a un tour sold-out nel Regno Unito, con due serate memorabili alla Wembley Arena di Londra. Ora, con il nuovo Dead Club City Deluxe, la trama si arricchisce ulteriormente.

Il fascino delle atmosfere scintillanti e l'eco dei sintetizzatori anni Ottanta ci trasportano in un mondo elettrizzante e la versione deluxe regala tre nuove tracce, insieme a interpretazioni ridotte di due singoli del disco originale, "Overcome" e "Tomorrow Is Closed".

 

Immaginate un club come fulcro: ecco il cuore pulsante di Dead Club City. I temi esplorati spaziano dalla pubblicità all’aggregazione, da Internet all'industria musicale, fino alla vecchiaia e alla politica. E tutto questo, condito dal desiderio di fuga e cambiamento, viene messo in risalto dall'alienazione, o, come pubblicizzato dal lancio del disco, forse dal privilegio, di far parte di un club esclusivo.

Nel terzo album, Moral Panic, la band aveva ampliato ulteriormente il proprio sound e la visione del mondo, puntando sui mali della società e introducendo elementi elettronici e pop. Dead Club City prosegue su questa strada, risultando piacevole e di facile ascolto, pur comprendendo qualche momento meno brillante.

 

Dead Club City è un concept album, orchestrato dal chitarrista e co-cantautore Joe Langridge Brown, che ci trasporta in una città futuristica esclusiva e segregata. Una metafora della vita moderna nell'era di Internet, un tema che i Nothing But Thieves affrontano ormai da tempo. L’album si apre con "Welcome to the DCC", un pezzo che evoca gli anni Ottanta con il falsetto orecchiabile di Conor, il groove della chitarra filtrata e sintetizzatori colorati e futuristici, dipingendo l'immagine perfetta di un club ideale.

Segue "Overcome", un brano rock che richiama gruppi come The War on Drugs o The Killers, con una melodia coinvolgente e un ritmo energico. "Tomorrow's Closed" è tra i migliori dell'album, un pezzo che parla di smarrimento e desiderio di connessione, con un riferimento al cambiamento climatico. La performance vocale di Conor esprime l'urgenza di giorni migliori, rendendo il brano uno dei momenti più riusciti del disco.

Tuttavia "Keeping You Around", con le sue influenze hip-hop e arpeggi di chitarra vibranti, non funziona del tutto. Nonostante sia stato scelto come singolo, la traccia non riesce a differenziarsi, rimanendo a un livello piatto per tutta la sua durata.

 

"City Haunts" è un'altra traccia notevole, con il suo tocco funk distorto e falsetto ispirato a Prince, che racconta del narratore che cede ai vizi e all'oscurità della città. "Do You Love Me Yet?" è il racconto di un narratore che, in un universo parallelo, si unisce a una band e tenta di scalare la gerarchia sociale per raggiungere la celebrità e il successo. La traccia inizia come una fusione tra il rock e la disco, con quelle pulsazioni staccate dei synth anni Ottanta che ci riportano indietro nel tempo. I ritmi di batteria e i riempimenti groove sono come il battito cardiaco di una notte in discoteca, accompagnati da riff di chitarra fuzzy che aggiungono un tocco di ribellione e da archi travolgenti che infondono un senso di epica drammaticità.

Il ritornello è probabilmente il più orecchiabile dell'album, una melodia che si insinua nella mente come un pensiero ossessivo. Ma proprio quando la traccia sembra aver trovato la sua strada, si ferma bruscamente per un ponte stravagante, quasi psichedelico, che disorienta l'ascoltatore, portandolo in un viaggio interiore. Questa pausa è solo temporanea, però, poiché la canzone ritorna subito al ritornello disco, come una nave spaziale che, dopo aver esplorato nuovi mondi, torna alla sua rotta principale.

 

“Members Only” è solido musicalmente, con tocchi di produzione elettronica che arricchiscono il riff di chitarra principale. Il tema del testo, che parla di cultura dell'annullamento, risulta però un po' scontato. Da qui in poi, l'album perde un po' di slancio. "Green Eyes::Sienna" è una ballad lenta ma senza direzione, prevedibile e piena di cliché. "Foreign Language" tenta un'atmosfera psiche pop anni Ottanta, ma la scrittura è confusa e insicura. "Talking To Myself” è un brano senza personalità e poco coinvolgente.

Fortunatamente, si arriva a "Pop The Balloon", una traccia hard rock ispirata all'elettronica e all'hip-hop, che funge da momento di ribellione. I riff pesanti, la batteria incisiva e i sintetizzatori industriali creavano un finale degno per l'album nella versione originale.

 

La versione deluxe dell'album è un viaggio che scava più a fondo, arricchendosi di tre nuove tracce e due versioni ridotte di perle già presenti nell'album.

"Oh No He :: Said What?", un'esplosione di sintetizzatori, un ritmo incalzante che sorprende per non essere stato incluso nel primo segmento dell'album. "Time :: Fate :: Karma :: God” prosegue con la stessa intensità, la stessa energia, promettendo scintille per il futuro. "Pure You" si staglia maestosa, una ballata che gioca con luci e ombre, bilanciando con sapienza ciò che già conosciamo musicalmente.

Le versioni ridotte di "Overcome" e "Tomorrow Is Closed" offrono nuove prospettive, rivelando ulteriori motivi per apprezzare la profondità dei Nothing But Thieves. La costante di questa band è il cambiamento, misurato e ponderato, che arricchisce ogni ascolto.

In sintesi, Dead Club City Deluxe è un viaggio musicale interessante, anche se non sempre brillante, che conferma i Nothing But Thieves come una band da tenere d'occhio.