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REVIEWSLE RECENSIONI
Detective Cooper
Detective Cooper
2017  (Areasonica Records / Believe Digital)
ELETTRONICA
7/10
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01/07/2018
Detective Cooper
Detective Cooper
Un mondo di new wave ed elettronica per i sardi Detective Cooper
di Andrea Di Blasi

Ottimo esordio per i Detective Cooper, duo sardo artefice di un concept album che nei suoni rimanda all’elettronica e alla new wave più dark ed onirica dei primi anni ’80.

Protagonista del concept è il Detective Cooper (vi dice qualcosa il nome Dale Cooper, detective protagonista della seminale serie tv Twin Peaks di David Linch?), il quale indaga l’alienazione e le paure interiori dei protagonisti delle liriche della band.

Il mondo dei Detective Cooper oscilla tra new-wave, synth-pop e post-punk.

Perla dell’album sembra essere la lenta e fumosa ‘My Lady’, caratterizzata da un giro di synth bass distorto e da un cantato morbido e vellutato, che sicuramente deve qualcosa al primo Dave Gahan.

Ecco, se proprio dovessimo muovere una critica a quest’opera prima dei Detective Cooper, è che forse troppo spesso siamo davanti ad un album che deve tanto a band quali Depeche Mode, New Order & co., ma probabilmente sarebbe stato utile un ulteriore scarto da riferimenti tanto ingombranti, in termini di scrittura e sonorità, per far compiere alla band un decisivo passo in avanti verso l’indipendenza artistica: proprio quando ciò riesce, al duo sardo, si incontrano gli episodi più riusciti dell’intera opera, come ‘Enigma’ o la successiva ‘Black Frog’, in cui i Detective Cooper riescono a far splendere tutta la loro oscura personalità.

Sempre buona la scelta dei suoni, che insieme alla voce creano cupi mondi elettronici di dark-wave, non lontani da atmosfere degne di soundtrack cinematografiche, come nell’undicesima traccia, ‘The Game’.

I Detective Cooper dimostrano sicuramente di possedere un ottimo potenziale e speriamo di poter ascoltare al più presto un loro nuovo lavoro da cui possano emergere tutte le peculiarità di cui sembrano essere dotati, che qui però emergono soltanto a tratti, auspicando anche una maggiore accuratezza nelle registrazioni e nei mix, che al momento in troppi episodi non sembrano rendere qualitativamente giustizia alle loro capacità, così come nella finale ‘Black Lodge’, la cui produzione sembra essere un po' troppo confusa e indefinita.