Disiniblud è il nuovo affascinante progetto collaborativo delle compositrici, produttrici e multi-strumentiste Rachika Nayar e Nina Keith. Nina e Rachika sono state attratte l'una dall'altra come immagini speculari o come due sorelle che si ricongiungono dopo una vita di separazione.
Quattro anni fa, le artiste si sono incontrate nel parco Maria Hernandez di Brooklyn, a due isolati per due, dopo aver ammirato la musica dell'altra online. Raccontando di un disordinato lesbismo a distanza post-lockdown, di un sentito investimento nelle filosofie buddista e induista e di un comune amore liceale per l'OST di Eternal Sunshine, le due hanno scoperto che le loro somiglianze superficiali gestivano verso una più profonda visione del mondo esistenziale condivisa.
La loro affinità - che Rachika descrive come originata da un “luogo interiore di sorellanza infantile” - è il cuore del loro fiabesco LP autointitolato, in uscita il 18 luglio via Smugglers Way.
L'album, autodefinito “conversazione senza parole”, ruota attorno a temi quali la mortalità, la reinvenzione attraverso la distruzione e la sublimazione di storie fratturate nella musica, il tutto in un'opera che suggerisce che una trasformazione radicale può derivare dall'abbracciare vecchie ferite con la meraviglia di un bambino.
I primi due singoli di Disiniblud sono “It's Change (ft. Willy Siegel of Ponytail, Katie Dey & Julianna Barwick)” e “Blue Rags, Raging Wind (ft. Amigone)”. Ricca di campionamenti quasi da giostra di tre diversi vocalist, “It's Change” è un mantra di impermeabilità.
Disiniblud, che vanta ulteriori apparizioni di Cassandra Croft, June McDoom, ASPIDISTRAFLY e Tujiko Noriko, è disponibile per il pre-ordine in edizione limitata su vinile color arancio corniola, CD standard e cassetta con remix bonus.
La copertina dell'album Disiniblud è stata diretta artisticamente da Rachika e Nina e scattata da Allegra Messina. Una soffice testa di drago sorride dal garage suburbano di una casa di Los Angeles, un tempo casa di Rachika e Nina, giustapponendo la fantasia all'iper-mondano e visualizzando la giocosa fantasticheria della musica. La testa della marionetta, alta 2 metri, è stata fabbricata a mano a Los Angeles da Miles Robinson presso lo studio di marionette di Sara Paquette. Le ali di Rachika e Nina e gli oggetti da indossare sono stati realizzati da tegdirb.
Rachika Nayar e Nina Keith si incontrano su terreni musicali complementari ma apparentemente disparati. Nell'LP Heaven Come Crashing del 2022, la Nayar si è allontanata dalla sua solita chitarra ambient a favore di synth massimalisti, sub-bass e guizzi di Amen breaks. La sua distinta fusione di post-rock ed elettronica le è valsa riconoscimenti come Best New Music di Pitchfork, in diverse liste dei migliori dell'anno (New York Times, Stereogum, Fader, GQ, Bandcamp, ecc.) e come opening act in tour con gli M83.
Keith, invece, è nota soprattutto per il suo approccio autodidatta alla composizione, come dimostra il suo debutto del 2019 MARANASATI 19111 e il suo delicato medley di violoncello, pianoforte, clarinetto e flauto, utilizzato per esplorare una storia personale segnata da tragedie comunitarie e incidenti paranormali. Nelle sue prossime uscite, come il singolo “Come Back Different” con Julie Byrne, l'artista si espande in nuovi territori incorporando sintetizzatori modulari e intricati arrangiamenti vocali con l'aiuto di vari collaboratori.
Le loro forze artistiche combinate si esaltano insieme in Disiniblud. “L'immaginario [dell'album] per me è come stare insieme nell'abisso della nostra memoria e fare i conti sia con le ineffabili meraviglie che con le atrocità della nostra esperienza di vita”, dice Nina, “come se ci stessimo sostenendo e proteggendo l'un l'altro attraverso questo processo e trovando un modo per prendere sia la luce che il buio”.
“Non si tratta di guarire e di superare l'oscurità”, chiarisce Rachika. Nina aggiunge: “È portare entrambe le cose con sé nella borsa e portarle con sé ovunque si vada... è l'unico modo per metabolizzarle davvero”.
Questa protezione a cui Nina fa riferimento può essere edificante come incoraggiare l'altro a ravvivare una parte del suo repertorio musicale: per Rachika, potrebbe essere l'abilità nella chitarra math-rock che Nina insiste a tirar fuori; per Nina, potrebbe essere il suo vasto hard disk di schizzi di sintetizzatori modulari abbandonati che Rachika la ispira a mettere di nuovo in uso. Nina descrive questo fenomeno con una metafora, come mostrare un vestito che indossava sempre tre anni fa e che ora sembra superato, ma poi “l'altra di noi vede il gioiello e lo tira fuori”.
A volte, proteggersi l'un l'altro attraverso il processo può anche essere, spiega Rachika, “arrivare in studio in lacrime, abbracciarsi per 10 minuti... ma invece di analizzare qualsiasi difficoltà con le parole, iniziamo a suonare e allora si apre una porta per entrambi”. Altre volte, il processo comporta, come descrivono le due, “l'impersonificazione l'una dell'altra”. Rachika potrebbe cimentarsi nell'apprendimento degli strumenti presenti nello studio di Nina (come il pianoforte e il clarinetto), mentre Nina sperimenta il basso attraverso i pedali della chitarra di Rachika e metodi unici di time-stretching audio. “Ci incoraggiamo a vicenda a fare cose che esulano dall'identità dei nostri progetti solisti”, dice Rachika.
Soprattutto, la loro pratica enfatizza il comfort e la fiducia prima di impegnarsi in un gioco infantile, uno stato d'animo che elimina l'autocoscienza vincolata a favore di un'immaginazione aperta. Nina immagina che lei e Rachika da giovani facciano le valigie, si tengano per mano e si sfidino a scappare in un luogo di "ferite e meraviglia", per poi scoprire una magia imprevedibile in un'amalgama di post-rock, elettronica indie glitch, ambient e generi pop in questo regno co-creato.
Tracklist